FRANCESCO VERLA E GLI ALTRI PITTORI DELLA SUA FAMIGLIA
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analoghe del quadro della Speranza al museo di Vicenza. Nel fregio della predella figurano
invece i nomi dei committenti Giangiorgio Dal Soglio e Giovanni Stefanini ;1 come in quello
della lunetta il motto allusivo a Santa Caterina. Ma nella cornice al di sotto della lunetta
si stende un largo fregio a fondo turchiniccio, su cui risaltano per lieve contrasto le diafane
forme di quattordici angiolini dalle tenui aluccie di uccello o di farfalla, dai sottilissimi veli
eterei: figure graziosissime nell’azione come nel colorito, che evidente tradiscono l’imita-
zione umbra sul tipo assunto pure da Gerino da Pistoia,2 e che meglio forse di qualsiasi
altro dettaglio provano quanto il Verla abbia saputo talvolta penetrare nella grazia squisi-
tamente fine e soave di quella scuola.
La scena principale rappresenta una sacra conversazione ed il mistico matrimonio di
Francesco Verla: Madonna e Santi. Mori, Parrocchiale
Santa Caterina. L’ambiente è costituito da una grigia sala architettonicamente decorata, nel
cui mezzo troneggia la cattedra di legno della Vergine, con cortina di damasco paonazzo
e tappeto di gusto orientale: due festoni di frutta ed un lampioncino di vetro completano
la decorazione. La Madonna veste gli abiti della tinta tradizionale, cingendo il collo del vezzo
di perle sì caro al Montagna, e tiene seduto sulle ginocchia il nudo Bambino, che si piega
ad inanellare la santa Vergine alessandrina, cui la tunica nocciola resta in gran parte occultata
dal ricchissimo manto di broccato d’oro. A lato di lei stanno Sant’Agata, con veste gial-
lastra e manto rosso ; e Santa Lucia abbigliata di tunica verdognola con sottoveste ranciata
e mantello marrone. All’opposta parte invece un nudo putto biondo dagli occhi bruni si
1 Nella parola KTHERINE è notevole l’uso della 2 J. A. Crowe and G. B. Cavalcaseli^, A new
lettera K col valore di C A, di cui non mancano esempi history of painting in Iialy, London, 1866, voi. Ili,
a quel tempo. È risaputo, ad esempio, come anche pag. 357.
il Caroto firmasse KROTVS.
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analoghe del quadro della Speranza al museo di Vicenza. Nel fregio della predella figurano
invece i nomi dei committenti Giangiorgio Dal Soglio e Giovanni Stefanini ;1 come in quello
della lunetta il motto allusivo a Santa Caterina. Ma nella cornice al di sotto della lunetta
si stende un largo fregio a fondo turchiniccio, su cui risaltano per lieve contrasto le diafane
forme di quattordici angiolini dalle tenui aluccie di uccello o di farfalla, dai sottilissimi veli
eterei: figure graziosissime nell’azione come nel colorito, che evidente tradiscono l’imita-
zione umbra sul tipo assunto pure da Gerino da Pistoia,2 e che meglio forse di qualsiasi
altro dettaglio provano quanto il Verla abbia saputo talvolta penetrare nella grazia squisi-
tamente fine e soave di quella scuola.
La scena principale rappresenta una sacra conversazione ed il mistico matrimonio di
Francesco Verla: Madonna e Santi. Mori, Parrocchiale
Santa Caterina. L’ambiente è costituito da una grigia sala architettonicamente decorata, nel
cui mezzo troneggia la cattedra di legno della Vergine, con cortina di damasco paonazzo
e tappeto di gusto orientale: due festoni di frutta ed un lampioncino di vetro completano
la decorazione. La Madonna veste gli abiti della tinta tradizionale, cingendo il collo del vezzo
di perle sì caro al Montagna, e tiene seduto sulle ginocchia il nudo Bambino, che si piega
ad inanellare la santa Vergine alessandrina, cui la tunica nocciola resta in gran parte occultata
dal ricchissimo manto di broccato d’oro. A lato di lei stanno Sant’Agata, con veste gial-
lastra e manto rosso ; e Santa Lucia abbigliata di tunica verdognola con sottoveste ranciata
e mantello marrone. All’opposta parte invece un nudo putto biondo dagli occhi bruni si
1 Nella parola KTHERINE è notevole l’uso della 2 J. A. Crowe and G. B. Cavalcaseli^, A new
lettera K col valore di C A, di cui non mancano esempi history of painting in Iialy, London, 1866, voi. Ili,
a quel tempo. È risaputo, ad esempio, come anche pag. 357.
il Caroto firmasse KROTVS.