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G. BACILE DI CASTIGLIONE
interrompe la continuità delle alte mura-
glie adamantine. Di codesta torre è ancor
vivo nel paese il ricordo della primitiva
altezza imponente, ridotta poi allo stato
attuale verso la metà dello scorso secolo,
quando fu compiuto, pare, il più grande
scempio del bel castello, che erasi meravi-
gliosamente conservato sino a quel tempo.
Segue una cortina di m. 6.50 che ter-
mina presso l’angolo della fronte orientale
con la meridionale, ov’è una torre a pianta
quadrilatera irregolare col sagliente rivolto
alla campagna. Codesta torre avrebbe in
pianta tutto l’aspetto di un bastioncino,
se uno dei muri di cortina adiacenti non
si congiungesse all’angolo di spalla sop-
primendo da quella parte il fianco: in altri termini essa rassomiglia in pianta, per metà al
bastione e per metà al puntone: disposizione originalissima e rarissima. Le due facce, che
comprendono il sagliente misurano una m. 6.20 e l’altra m. 4.15.
La fronte meridionale era chiusa da un muro di cinta grosso m. 1.65, di cui rimane
un tratto di circa metri sette: tuttala restante parte della fronte (circa m. 18,00) è ora oc-
cupata da una casa di recente costruzione sovrappostasi alla cinta e forse a qualche torre
abbattuta. Al di là della nuova casa ricompare il muro antico, che ripiega ad angolo ottuso
verso la fronte occidentale, smussando così l’angolo sud-ovest del tracciato quadrilatero
della cinta.
Il rafforzamento della fronte rivolta ad ovest, come può vedersi dallo schizzo, è analogo
a quello delle fronte opposta; una torre rettangolare presso il centro, e due torri presso l’estre-
mità nord, congiunte l’una all’altra. Il primo tratto di cortina misura m. 9.80 sino alla torre
rettangolare che ha lati di m. 9.50 e m. 7.35. Segue un secondo tratto di cortina lungo m. 12.15
che mette capo ad una torre quadrilatera anch’essa col sagliente rivolto alle campagna. Codesta
torre è la sola che possa mostrare una camera conservata nella sua forma primitiva. Ha pianta
quasi trapezia, ora è coperta da volta, ma in origine da solaio di travi, che poggiavano sui due
muri opposti e su di un bell’arco esistente, che divide l’area da coprire in due brevi campate
l’una di m. 2.15 e l’altra di m. 1.80. L’arco, a sesto lievemente acuto, è di pietra calcare la-
vorata con la solita mirabile diligenza; è impostato su due mensole di bella sagoma; una ro-
busta gola dritta fra due listelli sorretta da una piramide quadrangolare.
Il Berteux osa affermare che codesta disposizione di suddividere un’area, da coprirsi con
solaio di legno, in campate minori mediante archi in muratura, sia rarissima in Italia, e che
unico esempio nella Italia meridionale sia quello da lui osservato nel castello di Lagopesole : e
soggiunge l’egregio scrittore che per trovare un secondo esempio di tale disposizione costrut-
tiva bisogna andar nientemeno che alla badia di Fossanova !1
Se l’illustre scrittore non avesse dato prova con le opere pubblicate, di avere studiato
diligentemente i monumenti dell’arte pugliese, vi sarebbe da sospettare che egli non avesse
osservato nè le torri del castello di Bari, nè gli avanzi del castello di Oria, nè il castello
di Gioia, nè quello di Melfi, dove costantemente si trova tale disposizione costruttiva, che del
resto è comunissima in tutti gli edifici medievali.
A San Nicandro poi si vede che di una simile disposizione non solo si usava, ma si
abusava, poiché qui la si trova impiegata per coprire un’area molto piccola (circa m. 4
per 4) per la quale sarebbe stato sufficiente una sola' campata di travi, o tutt’al più la divi-
Castello di San Nicandro di Bari
Interno di una torre: particolare
E. Berteux, / monumenti medievali nella regione del Vulture, Napoli, 1897, pag. XXI.
G. BACILE DI CASTIGLIONE
interrompe la continuità delle alte mura-
glie adamantine. Di codesta torre è ancor
vivo nel paese il ricordo della primitiva
altezza imponente, ridotta poi allo stato
attuale verso la metà dello scorso secolo,
quando fu compiuto, pare, il più grande
scempio del bel castello, che erasi meravi-
gliosamente conservato sino a quel tempo.
Segue una cortina di m. 6.50 che ter-
mina presso l’angolo della fronte orientale
con la meridionale, ov’è una torre a pianta
quadrilatera irregolare col sagliente rivolto
alla campagna. Codesta torre avrebbe in
pianta tutto l’aspetto di un bastioncino,
se uno dei muri di cortina adiacenti non
si congiungesse all’angolo di spalla sop-
primendo da quella parte il fianco: in altri termini essa rassomiglia in pianta, per metà al
bastione e per metà al puntone: disposizione originalissima e rarissima. Le due facce, che
comprendono il sagliente misurano una m. 6.20 e l’altra m. 4.15.
La fronte meridionale era chiusa da un muro di cinta grosso m. 1.65, di cui rimane
un tratto di circa metri sette: tuttala restante parte della fronte (circa m. 18,00) è ora oc-
cupata da una casa di recente costruzione sovrappostasi alla cinta e forse a qualche torre
abbattuta. Al di là della nuova casa ricompare il muro antico, che ripiega ad angolo ottuso
verso la fronte occidentale, smussando così l’angolo sud-ovest del tracciato quadrilatero
della cinta.
Il rafforzamento della fronte rivolta ad ovest, come può vedersi dallo schizzo, è analogo
a quello delle fronte opposta; una torre rettangolare presso il centro, e due torri presso l’estre-
mità nord, congiunte l’una all’altra. Il primo tratto di cortina misura m. 9.80 sino alla torre
rettangolare che ha lati di m. 9.50 e m. 7.35. Segue un secondo tratto di cortina lungo m. 12.15
che mette capo ad una torre quadrilatera anch’essa col sagliente rivolto alle campagna. Codesta
torre è la sola che possa mostrare una camera conservata nella sua forma primitiva. Ha pianta
quasi trapezia, ora è coperta da volta, ma in origine da solaio di travi, che poggiavano sui due
muri opposti e su di un bell’arco esistente, che divide l’area da coprire in due brevi campate
l’una di m. 2.15 e l’altra di m. 1.80. L’arco, a sesto lievemente acuto, è di pietra calcare la-
vorata con la solita mirabile diligenza; è impostato su due mensole di bella sagoma; una ro-
busta gola dritta fra due listelli sorretta da una piramide quadrangolare.
Il Berteux osa affermare che codesta disposizione di suddividere un’area, da coprirsi con
solaio di legno, in campate minori mediante archi in muratura, sia rarissima in Italia, e che
unico esempio nella Italia meridionale sia quello da lui osservato nel castello di Lagopesole : e
soggiunge l’egregio scrittore che per trovare un secondo esempio di tale disposizione costrut-
tiva bisogna andar nientemeno che alla badia di Fossanova !1
Se l’illustre scrittore non avesse dato prova con le opere pubblicate, di avere studiato
diligentemente i monumenti dell’arte pugliese, vi sarebbe da sospettare che egli non avesse
osservato nè le torri del castello di Bari, nè gli avanzi del castello di Oria, nè il castello
di Gioia, nè quello di Melfi, dove costantemente si trova tale disposizione costruttiva, che del
resto è comunissima in tutti gli edifici medievali.
A San Nicandro poi si vede che di una simile disposizione non solo si usava, ma si
abusava, poiché qui la si trova impiegata per coprire un’area molto piccola (circa m. 4
per 4) per la quale sarebbe stato sufficiente una sola' campata di travi, o tutt’al più la divi-
Castello di San Nicandro di Bari
Interno di una torre: particolare
E. Berteux, / monumenti medievali nella regione del Vulture, Napoli, 1897, pag. XXI.