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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 11.1908

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Fasc. 5
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Ciaccio, Lisetta: Francesco Laurana in Francia (A proposito di due nuove pubblicazioni)
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https://doi.org/10.11588/diglit.24153#0460

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4io

LISETTA MOTTA GIACCIO

nella Provenza che non doveva lasciare più: nel 1477 era domiciliato in Marsiglia, ove
aveva sposata la figlia di un pittore del luogo, ed in Marsiglia dimorava ancora nel 1483,1
quantunque avesse frattanto compiuto importanti lavori in Avignone,1 2 dove lo troviamo
stabilito in seguito nel 1493 e 1498 e dove morì in sul principio del 1502.3 4

Di questa seconda e più lunga dimora del Laurana in Francia ci restano dueopere
documentate: il monumento di San Làzzaro nell’antica cattedrale di Marsiglia, al quale
lavorò forse dal 1475 in poi e che terminò nel 1481 ed il rilievo da lui eseguito fra
il 1478 ed il 1481 per la chiesa dei Celestini in Avignone, ed ora collocato nella chiesa
di Saint Didier nella stessa città.5

In base a queste due sole opere sicure dell’artista parecchie altre gliene sono state
attribuite. Così per primo, nel 1881, Anatole de Montaiglon 6 esponeva l’ipotesi che la tomba
di Carlo d’Angiò conte del Maine (f 1472) esistente frammentaria 7 nella cattedrale di Le
Mans, fosse stata eseguita dal Laurana per: commissione del re Renato (f 1489) fratello del
defunto e mecenate dell’artista.

Tale supposizione, accettata quasi senza esame da parecchi altri studiosi,8 è ora perla
prima volta discussa seriamente, in base alle qualità stilistiche del monumento stesso, dal
Rolfs, il quale viene alla conclusione che tutt’al più soltanto l’abbozzo del sepolcro, nel quale
è usato un modello di sarcofago romano,9 potè essere ideato dal Laurana, laddove l’ese-
cuzione dovette esserne lasciata ad artisti italiani sì, ma già educati all’arte degli ateliers
francesi del tempo.10 Senonchè questo giudizio che potrebbe sembrare definitivo mi sembra
per contrario ancora discutibile. ■

Il Rolfs trova che i due puttini reggenti la targa con l’iscrizione, scolpiti a bassissimo
rilievo sul sarcofago, « non hanno nulla a vedere con ,la mano del Laurana »; ma real-
mente non si comprende troppo la ragione di tale affermazione, riscontrandosi appunto in
questi putti le più spiccate caratteristiche dell’arte del Laurana: basti osservarne la struttura
della testa con cranio molto sviluppato e lineamenti piccini, l’occhio come rigonfio nella
palpebra superiore, l’orecchio collocato troppo all’indietro, fornito di un foro molto grande
ed allungato, i capelli a fiamme e corti, uncinati : particolari tutti caratteristici del Laurana,
evidenti specialmente nelle figure del rilievo di Avignone e, per ciò che riguarda in parti-
colare il tipo infantile, nel bambino della Madonna di Noto, 11 che sembra gemello dei putti
di Le Mans. Anche nel panneggiare delle sciarpe svolazzanti che i due putti portano a
tracolla, si riscontrano quelle medesime pieghe minute ed allungate, quasi di fine stoffa d

1 L. Barthélemy, Francois Latirana auteur du
monument de Saint-Lazare dans 1‘ ancienne cathédrale
de Marseille, extrait du Bulletin des monuments, 1885,
pag. 12.

2 Lecov de la Marche, Le roi René, Paris, r875,
voi. II, pag. 104-105 ; Gaiette des beaux arts, 1881,
voi. XXIII, pag. 179, nota 2.

3 H. Requin, op. cit., pag. 505-8.

4 Barthelémy, op. cit.

s Lecoy de la Marche, loc. cit.; Tkabaud, Le

retable de Saint-Didier à Avignon, in Gazette des

Beaux aids, 1881, XXIII, pag. 175-180; A. de Mon-

taiglon, Le retable de Saint-Didier a Avignon, in

Chronique des arts et de la curiosité, Paris, 1881, pa-

gine 79-80.

6 Loc. cit.

7 Fu manomesso nel 1562 durante le guerre di re-
ligione. H. Chardon, Le tombeau de Charles IV, in
L'Union de la Sarthe, 29-30 luglio 1881.

8 H. Chardon, loc. cit. ; Courajod et Marcoù,
op. cit., pag. 138-139.; L. Palustre, Monuments d’àrt
de la ville du Mans, in Gazette des beaux arts, 1886,
voi. XXXIII, pag. 299-304. Vedere ancora nel Burger,
op. cit., pag. 158, e nel Rolfs, op. cit., pag. 425,
l’indicazione di altri scritti concernenti il monumento.

I Vedere in proposito il Muntz, in Monuments et
mélnoires de la Fondation Piot, voi. IV, 1897, pa-
gina 128. Riproduzione in Rolfs, tav. 74.

10 Op. cit., pag, 429.

II Rolfs, tav. 32 e 34.
 
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