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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 11.1908

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Fasc. 5
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Venturi, Adolfo: Le opere de' pittori Ferraresi del '400 secondo il catalogo di Bernardo Berenson
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https://doi.org/10.11588/diglit.24153#0471

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LE OPERE DE' PITTORI FERRARESI DEL ’4oo

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tondi luminosi con iscene della vita di San Maurelio, ora nell’Ateneo di Ferrara, e non
dovettero quindi con questi far parte dell’ancona dedicata a quel santo in San Giorgio fuori
le Mura di Ferrara, perchè il loro stile meno accurato, il chiaroscuro fiacco, quel certo livi-
dore di carni sono più propri dell’età avanzata del maestro.

Tra i quadri dell’Ateneo di Ferrara troviamo inscritto il San Girolamo, attribuito da
gran tempo al Tura, senza dubbio opera di Francesco del Cossa. Già in questo periodico
osservammo che non vi è in quel dipinto la irrequietezza di Cosmè, che contrae i lineamenti
delle sue teste dai forti zigomi, stringe e batte le vesti metalliche sui corpi, fa tendere i
muscoli, inturgidire le vene, stirar sulle ossa la cute delle figure. Il San Girolamo potente,
sculturale, monumentale della Galleria di Ferrara è opera evidente di Francesco del Cossa:
le pieghe ondulate della tonaca e della sopraveste fanno riscontro con quelle del San Gia-
cinto di Londra, sì come le piegoline fitte fitte delle maniche, le mani dalle dita aperte e dalle
brevi unghie.

Il ritratto di Eleonora d’Aragona, nella raccolta del capitano G. L. Holford, è miniato
al principio d’un manoscritto di Antonio Cornazano dedicato a Eleonora d’Aragona, moglie

Fig. 2 — Cosmè Tura: La Pietà. Arazzo nella collezione Vieweg a Brunswick.

di Ercole I d’Este. Sotto il ritratto leggesi A LA ILLVSTRISS . ET EXCEL . MA . MA .
LEONORA DARAGONA DV . DI FERRARA . DEL 'MODO DI REGERE E DI
REGNARE . ANTONIO CORNAZANO. Ma la miniatura non può attribuirsi al Tura, cui
del resto il Berenson stesso la assegna dubitativamente, bensì alla bottega del Giraldi, detto
il Magro, che in tanti codici della Vaticana, nei corali della cattedrale di Ferrara e in quelli
della Certosa della città, ora nella Biblioteca civica, mostra le sue grandi attinenze col ca-
poscuola ferrarese.

Oltre i quadri indicati nell’elenco, devesi aggiungere un San Giacomo largo m. 0.42, alto
m. 0.73, esistente nella collezione Marcel all’Hotel de Ville di Caen e una Pietà tessuta in arazzo
nella collezione Vieweg di Brunswick (fig. 2) ; ed è desiderabile che si possano annoverare, tosto
che si abbia nozione del luogo ove si sono rifugiati, il San Michele e il San Giorgio andati
in vendita con la raccolta Barker, e il San Girolamo venduto pure con la collezione Bromley-
Davenport. Intanto il Berenson ha aggiunto di nuovo alla nota de’ quadri conosciuti di
Cosmè, già indicati in un elenco del Burlington Fine Arts Club di Londra, i due Santi del
Metropolitan Museum di New-York e quello del Museo di Nantes.

E da notarsi che, dopo le oscillazioni della critica moderna sulle attribuzioni de’ dipinti,
l’elenco del Berenson suggella le opinioni rimaste più accreditate, e al Tura, non a Marco
Zoppo assegna il Vescovo del Museo Poldi Pezzoli e il Cristo morto del Museo di Vienna.
Due questioni però restano ancora da risolvere : la prima sul San Sebastiano della Galleria
 
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