LE FONTI DELLE GRAZIE DI RAFFAELLO
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la novità iconografica. Ciò che non ha trovato ancora la sua espressione nella grande arte
aulica e popolare si manifesta negli schizzi, nelle opere del bulino, meno macchinose e più
docili agli stimoli nuovi del gusto. Il senso dello stile precede talora la possibilità della sua
attuazione pratica; 1 e cosi la passione umanistica della Rinascenza rigurgitò per i rivoli delle
piccole arti prima di espandersi nel fiume della pittura, in cui è l’espressione più completa
dell’anima popolare.
Dobbiamo, grazie a maestro Nicolò di Forzore Spinelli, che fu de’ primi, forse, a ridestare
dal lungo sonno le dee « brillanti e inimitabili »; e grazie ai medaglieri, che ci hanno conservato
tre de’suoi bronzi, dove il cesello di Fiorenza viene a certame con lo scalpello alessandrino. 1 2
Fig. 2 — Le Tre Grazie. Siena, Libreria Piccolomini.
Queste medaglie non portano, ch’io mi sappia, alcuna data: ma si possono attribuire tutte
al ventennio 1470-90. Quella di Giovanna Albizzi (fig. 3) si potrebbe anzi datare dal i486,
anno in cui la nobildonna fiorentina andò sposa a Lorenzo Tornabuoni.
Le Grazie intervengono a simboleggiare le virtù che la giovinetta portava nella nuova
casa: bellezza, castità, amore.5
1 Cfr. Paul Zucker, Raumdarstellung unii Bildar-
chìtekturen ini Florentiner Quattrocento, Leipzig, 1913.
Einleitung.
2 Cfr. Supino, Il Medagliere Mediceo, Firenze, ta-
vola XXII. A. Heiss, op. cit., Vili.
5 La medaglia porta sulla fronte la scritta: Ioanna
Albiza Uxor Laurentii de Tornabnonis, e nel rovescio,
attorno alle Grazie : castitas, pulchritudo, amor. Anche
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la novità iconografica. Ciò che non ha trovato ancora la sua espressione nella grande arte
aulica e popolare si manifesta negli schizzi, nelle opere del bulino, meno macchinose e più
docili agli stimoli nuovi del gusto. Il senso dello stile precede talora la possibilità della sua
attuazione pratica; 1 e cosi la passione umanistica della Rinascenza rigurgitò per i rivoli delle
piccole arti prima di espandersi nel fiume della pittura, in cui è l’espressione più completa
dell’anima popolare.
Dobbiamo, grazie a maestro Nicolò di Forzore Spinelli, che fu de’ primi, forse, a ridestare
dal lungo sonno le dee « brillanti e inimitabili »; e grazie ai medaglieri, che ci hanno conservato
tre de’suoi bronzi, dove il cesello di Fiorenza viene a certame con lo scalpello alessandrino. 1 2
Fig. 2 — Le Tre Grazie. Siena, Libreria Piccolomini.
Queste medaglie non portano, ch’io mi sappia, alcuna data: ma si possono attribuire tutte
al ventennio 1470-90. Quella di Giovanna Albizzi (fig. 3) si potrebbe anzi datare dal i486,
anno in cui la nobildonna fiorentina andò sposa a Lorenzo Tornabuoni.
Le Grazie intervengono a simboleggiare le virtù che la giovinetta portava nella nuova
casa: bellezza, castità, amore.5
1 Cfr. Paul Zucker, Raumdarstellung unii Bildar-
chìtekturen ini Florentiner Quattrocento, Leipzig, 1913.
Einleitung.
2 Cfr. Supino, Il Medagliere Mediceo, Firenze, ta-
vola XXII. A. Heiss, op. cit., Vili.
5 La medaglia porta sulla fronte la scritta: Ioanna
Albiza Uxor Laurentii de Tornabnonis, e nel rovescio,
attorno alle Grazie : castitas, pulchritudo, amor. Anche