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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 17.1914

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Fasc. 1
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Tea, Eva: Le fonti delle grazie di Raffaello
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https://doi.org/10.11588/diglit.24141#0079

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LE FONTI DELLE GRAZIE DI RAFFAELLO

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un fregio discontinuo dì rette a zig-zag; ma, più ardito del ferrarese, scioglie anche le braccia
esterne, le distanzia dal busto o ve le adagia dolcemente come in una conchiglia.

Allo schema triangolare delle teste sostituisce il molle ritmo a lui caro, che ritorna nella
Madonna Ansidei; ritmo di canne piegate ugualmente dal vento. Preferisce al rigido profilo
dei volti la posizione di tre quarti, squisita allettatrice nei visi dai dolci contorni. Su dal soave
cono delle spalle sviluppa il collo, come un giglio; e lo congiunge più giù con l’omero e più
su con la nuca, secondo una giogaia di dolcissime ondulazioni. Inarcando le gambe della figura
di destra, ottiene una linea di verticalità preziosa, che tempera la mollezza dell’ovolo in cui
s’inscrive il corpo della dea; e insieme respinge l'altro membro in un piano interiore, sì che
la figura scorcia in senso obliquo, come il fianco di un’esedra convessa. Nelle medaglie e nel-

Fig. 5 — Francesco del Cossa : Particolare dell’affresco
Il Trionfo dell’Aprile e di Venere. Ferrara, Palazzo Schifanoia.

l’affresco del Cossa le Grazie poggiano sul terreno con tutto il vigore delle loro piante ; qui
muovono a danza, timide, instabili, come vergine lieta che

piede innanzi piede appena mette.

Qui per la prima volta, e qui solo, si riscontra quell’allacciamento leggiadrissimo delle
caviglie che rispetto al motivo delle braccia è come una battuta di basso, in cui s’accenni il
tema sviluppato dagli acuti.1

Tale uso Raffaello fa delle sue fonti, verso cui forse lo sospinse l’erudizione raffinata di
un committente umanista, amico d’Euphrosyne. Da questo modo d’ispirazione ad una restau-
razione del modello classico, come affermano Crovve e Cavalcasene, ci corre.

Ci corre tutta un’epoca e un mondo, non solo, ma anche l’invarcabile abisso che sta fra
la potenza massima dell’arte plastica e il massimo della squisitezza pittorica.

Guardiamo a questo « amore di terra lontana » come a una maraviglia di per sè stante,
sgombro lo spirito da ogni preoccupazione sulle sue origini. Bianche bianche, le. tre sorelle
si profilano sul cielo aperto d’un mattino un po’torbido, un germinale mattino d’arte. Le postille
del paese digradano in un ritmo pianeggiante non interrotto da alcuna linea verticale: sradi-

1 Nel gruppo classico pisano il piede sinistro della compagna : ma senza alcun intento decorativo, quasi
figura centrale nasconde il piede corrispondente della per istantanea casualità.
 
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