DOI Heft:
Fasc. 2
DOI Artikel:Salmi, Mario: La questione dei guidi
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LA QUESTIONE DEI GUIDI
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ménte combattersi perchè, come il Ridolfi stesso ben vide, nel portico del San Martino appar-
tenente agli ultimi anni del sec. xn, si distinguono due maniere: il primo arco a destra congiunto
al campanile ed il pilone da cui è sostenuto (fig. 6) sono secchi nei contorni, di poco rilievo
e gli eftetti degli scuri cercati con grande lavorìo di trapano, caratteri questi che li avvicinano
per stile e per tecnica all’arte di Pisa e di Pistoia. Il secondo arco ed il pilone seguente (fig. 7)
su cui ricade, risentono nelle figure ancora del bizantino e presentano qualche rapporto con
Biduino : nel largo fogliame ben rilevato senza aiuto del trapano, sbalzato e grosso come già
Fig. tS — Interno. Prato, Cattedrale
(Fotografia Alinari).
era apparso nelle cattedrali emiliane di Wiligelmo e di Nicolao, si approssimano all’arte di
Guidetto, il quale mostra di non avvantaggiarsi nella figura mentre il fogliame bellissimo e di
molta verità, grasso e rilevato con sapiente sbalzo denota indubbiamente un progresso. Tale
analogia dunque non certo casuale, fa pensare che Guidetto sia stato educato dal maestro di
questo secondo arco e del secondo pilone corrispondenti alla tecnica della sua arte; non da
quello del primo pilone e del primo arco ove trovasi il supposto ritratto del primo Guido il
quale se a Guidetto fosse stato padre, lo avrebbe egli direttamente educato con maniera pros-
sima alla sua, che è pisano-pistoiese. Non solo, ma bisogna escludere la collaborazione di Guido
architetto di Santa Maria in Corteorlandini al portico di San Martino, anche confrontando le
sculture e l’organismo costruttivo di tipo lombardo della cattedrale lucchese con i resti di quella
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ménte combattersi perchè, come il Ridolfi stesso ben vide, nel portico del San Martino appar-
tenente agli ultimi anni del sec. xn, si distinguono due maniere: il primo arco a destra congiunto
al campanile ed il pilone da cui è sostenuto (fig. 6) sono secchi nei contorni, di poco rilievo
e gli eftetti degli scuri cercati con grande lavorìo di trapano, caratteri questi che li avvicinano
per stile e per tecnica all’arte di Pisa e di Pistoia. Il secondo arco ed il pilone seguente (fig. 7)
su cui ricade, risentono nelle figure ancora del bizantino e presentano qualche rapporto con
Biduino : nel largo fogliame ben rilevato senza aiuto del trapano, sbalzato e grosso come già
Fig. tS — Interno. Prato, Cattedrale
(Fotografia Alinari).
era apparso nelle cattedrali emiliane di Wiligelmo e di Nicolao, si approssimano all’arte di
Guidetto, il quale mostra di non avvantaggiarsi nella figura mentre il fogliame bellissimo e di
molta verità, grasso e rilevato con sapiente sbalzo denota indubbiamente un progresso. Tale
analogia dunque non certo casuale, fa pensare che Guidetto sia stato educato dal maestro di
questo secondo arco e del secondo pilone corrispondenti alla tecnica della sua arte; non da
quello del primo pilone e del primo arco ove trovasi il supposto ritratto del primo Guido il
quale se a Guidetto fosse stato padre, lo avrebbe egli direttamente educato con maniera pros-
sima alla sua, che è pisano-pistoiese. Non solo, ma bisogna escludere la collaborazione di Guido
architetto di Santa Maria in Corteorlandini al portico di San Martino, anche confrontando le
sculture e l’organismo costruttivo di tipo lombardo della cattedrale lucchese con i resti di quella