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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 17.1914

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Fasc. 5-6
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Gerola, Giuseppe: Il restauro dello spedale dei cavalieri a Rodi
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https://doi.org/10.11588/diglit.24141#0394

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G. GERO LA

360

salone, ma per essere tutto affumicato non porta traccie di stemmi ; il pavimento, che mi si
dice essere eguale — quantunque meno conservato — a quello del grande salone, fu dai Turchi
sopraelevato di molto, e ingombrato quindi da una banchina per collocarvi in giro delle vasche
marmoree per lavatoio. Nella parete settentrionale del salone si apre soltanto il ricordato arco
ribassato di passaggio al piccolo corridoio. In quella ovest trovasi da prima l’arcosolio, inter-
namente più ristretto, che risponde sul descritto camerino presso al bagno ; segue una porta
di accesso dall’esterno — dove essa è ogivale; quindi una canna di camino — il cui caminetto,
per quanto apprendo, fu voluto ripristinare in questi ultimi tempi —: il solito accomodamento
dei travi del soffitto la dimostra originaria, ma nell’epoca turca dovette subire vari rimaneggia-
menti — essa si diparte ora dal sottostante avvolto del pianterreno e sbocca ad un piccolo
comignolo sui terrazzi ; e viene quindi un’ultima porta ogivale, non più di accesso dal di fuori
al di dentro, bensì viceversa : al di sopra ed a fianco di essa fu rimessa in luce — a quanto
mi scrivono — una fìnestrina rettangolare simile a quella che sottostà alla mediana delle tre
grandi finestre rettangolari che rischiarano la parte superiore di questa muraglia, mentre
un’ altra consimile fu scoperta presso l’ultima porta. Nella parete meridionale, dopo una
porta ogivale che conduceva al di fuori ed era sormontata da fìnestrina quadra senza strom-
batura — che non so per quale ragione siasi or ora abolita — sporge una posteriore canna
da camino che viene dal basso e prosegue con un alto comignolo rotondo, e da ultimo si
interna un focolare che forse è anch’esso opera turca. Dietro a quella cappa mi si avverte
essersi recentemente scoperta altra porticina e finestrella centinate, i cui archi tondi si racco-
stano e si legano con quelli della porta ogivale. 1 Nella muraglia orientale poi una porta archia-
cuta conduce anche quinci all’esterno; una canna d’aria vegnente dal basso accenna con qualche
probabilità ai soliti rifacimenti turchi ; ed una grande arcata immette direttamente nell’avvolto
già ricordato come comunicante col grande salone: in alto una finestra rettangolare ed una
fìnestrina sottostante pure rettangolare furono scoperte testé, dopo la mia partenza da Rodi.

Le tre porte più meridionali avendo la strombatura verso l’esterno, mostrano eviden-
temente come la sala comunicasse in origine per mezzo di ognuna di esse non già con qualche
cortile o giardino, bensì con altri ambienti chiusi. Del locale accostato per levante, sebbene
oggigiorno distrutto, si vedono tuttora le impostature delle travate del soffitto. Quello addossato
a mezzogiorno fu modernamente convertito in latrina. Mancano invece affatto gli ambienti
occidentali che, come ricordavamo, a giudicare da certi attacchi di muraglie, dovevano essere
parecchi: in loro luogo si stende ora un cortile. Fin dove si spingesse lo spedale verso mezzo-
giorno non si può attualmente, senza ulteriori assaggi, determinare.

G. GEROLA.

1 Pare che in riferimento a questa sala il Rottiers
(Description cit., 258) descriva un caminetto contras-
segnato dello stemma dell’Ordine; viceversa egli lo

disegna poi su quello del grande salone (ibidem, tav.
XXXIV). In realtà un tale scudo non si trova nè
nell'una sala nè nell’altra.
 
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