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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 17.1914

DOI issue:
Fasc. 5-6
DOI article:
Maione, Italo: Fra Giovanni Dominici e Beato Angelico, [2]
DOI Page / Citation link: 
https://doi.org/10.11588/diglit.24141#0401

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FRA GIOVANNI DOMINICI E BEATO ANGELICO

367

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Così il mondo del Dominici generò quello dell'Angelico, il mondo del poeta teologo fu
quello dell’artista.

Elevandoci, dopo l’analisi, al di sopra, e ponendoci da un punto di vista più elevato, per
guardare l’arte di Guidolino nella sintesi della sua essenza, come il pittore che abbraccia

Fig. 11 — Beato Angelico : Particolare dell’Incoronazione
nella Galleria degli Uffizi — (Fotografia Alinari).

**

dall’altura il piano e il mare, che cosa ne balzerà al nostro occhio, alla nostra mente? Un
nuovo regno di sentimenti, quale mai l’arte aveva rappresentato con tanta religiosità, il regno
proprio in cui il Dominici voleva trasportare l’anima umana per innalzarla al cielo.

Si sa come il Beato concepì la vita. Attraversata dallo spirito della carità, come da fiamma
che purifica, l'esistenza umana viene purgata dalle passioni, che sono l’espressione del rapporto
dell’uomo con il mondo della carne, e viene fatta centro d’un nuovo regno di sentimenti, che,
denotando l’anima rigenerata, eleva alla visione e all’unione con Dio. Niente ira allora, non
odi, non affetti terreni, non concupiscenze, non invidia, non dolore che dispera, non vana-
gloria, non superbia, ma umiltà, pietà, contrizione, amore al prossimo, azioni che hanno per
fine il cielo e non la terra, elemosina, profezia. La contemplazione è l’atto intellettivo per
 
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