NOTIZIE SU DIVERSI PEZZI D’ARMATURA
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quella del Museo Britannico di Londra, non mi hanno concesso di rintracciare un Feliciano
Macedonio scrittore, e sembra probabile che quest’autore sia apocrifo quanto Piripe e l’attri-
Fig. 3 — Bartolomeo Campi : Petto di corazza.
buzione dell’armatura a Annibaie Cartaginense. Ma chi sarebbe l’artista che ha fabbricato
questa bellissima corazza? Ci consta che, nel 1546, Bartolomeo Campi, orefice di Pesaro, lavo-
rava armature di lusso per il Duca Guidobaldo II
d’Urbino. Io attribuirei questa armatura a tal artista.
Nelle sue forme e nella tecnica del lavoro ha un ca-
rattere alquanto fantastico che si spiegherebbe meglio
come opera d’un orefice, anziché d’un armaiuolo di
professione, tanto è vero che il collare della corazza
riproduce un fine lavoro di oreficeria.
Bartolomeo Campi fu uomo di chiaro ingegno. Co-
minciò la sua carriera di orefice a Pesaro, poi lavorò
delle armature di parata per Guidobaldo II d’Urbino.
La magnifica armatura all’antica di Carlo V, ora a
Madrid, è firmata da lui, datata del 1546 e porta la
cifra di Guidobaldo II. Fu probabilmente regalata al-
l’Imperatore dal Duca, quando sposò Vittoria, sorella
d’Ottavio Farnese, genero di Carlo V. Dal 1554 al 1560,
Bartolomeo Campi fu, successivamente, al servizio della
repubblica di Siena, di quella di Venezia, e del Re di Francia quale ingegnere militare. Passò
poi nella Fiandra, dove il suo grande ingegno gli acquistò l’amicizia e gli elogi del JDuca
schmied Pifanio Tacito, Zeitschrift fiir bildenden Kunst, Bd. XIX.
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quella del Museo Britannico di Londra, non mi hanno concesso di rintracciare un Feliciano
Macedonio scrittore, e sembra probabile che quest’autore sia apocrifo quanto Piripe e l’attri-
Fig. 3 — Bartolomeo Campi : Petto di corazza.
buzione dell’armatura a Annibaie Cartaginense. Ma chi sarebbe l’artista che ha fabbricato
questa bellissima corazza? Ci consta che, nel 1546, Bartolomeo Campi, orefice di Pesaro, lavo-
rava armature di lusso per il Duca Guidobaldo II
d’Urbino. Io attribuirei questa armatura a tal artista.
Nelle sue forme e nella tecnica del lavoro ha un ca-
rattere alquanto fantastico che si spiegherebbe meglio
come opera d’un orefice, anziché d’un armaiuolo di
professione, tanto è vero che il collare della corazza
riproduce un fine lavoro di oreficeria.
Bartolomeo Campi fu uomo di chiaro ingegno. Co-
minciò la sua carriera di orefice a Pesaro, poi lavorò
delle armature di parata per Guidobaldo II d’Urbino.
La magnifica armatura all’antica di Carlo V, ora a
Madrid, è firmata da lui, datata del 1546 e porta la
cifra di Guidobaldo II. Fu probabilmente regalata al-
l’Imperatore dal Duca, quando sposò Vittoria, sorella
d’Ottavio Farnese, genero di Carlo V. Dal 1554 al 1560,
Bartolomeo Campi fu, successivamente, al servizio della
repubblica di Siena, di quella di Venezia, e del Re di Francia quale ingegnere militare. Passò
poi nella Fiandra, dove il suo grande ingegno gli acquistò l’amicizia e gli elogi del JDuca
schmied Pifanio Tacito, Zeitschrift fiir bildenden Kunst, Bd. XIX.