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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 17.1914

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Fasc. 5-6
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Cipolla, Carlo: Ricerche storiche: intorno alla chiesa di Santa Anastasia in Verona, [3]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24141#0446

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412

CARLO CIPOLLA

in buona parte il famoso alfresco di Antonio Pisano 1 * * * * 6
rappresentante San Giorgio (fig. n), col cartello san-
ctus geokuius. Non molti anni or sono fecersi radi-
cali restauri all’affresco, per salvarlo dall’umidità, che
ne minacciava la rovina. Allora fu staccato dal muro,
lasciando un certo intervallo per togliere ogni comu-
nicazione tra il fresco e il muro.

Un’altro affresco con San Eustorgio indicò il Va-

lodò il Vasari come eseguiti con disegno, con grazia
e con giudizio straordinario. 1

I due pilastri della porta della cappella sono deco-
rati da altre pitture, del sec. xvi, rappresentanti quattro
figure entro nicchie, con cartelli circolari. A destra
DA | GLORIASI | DEO S. ANDRE I AS
A sinistra :

DEUS ! AD1VTUR | NOSTER |

S. | IOAN | NES

Fig. ii — Antonio Pisano : La storia di San Giorgio
(Fotografia Anderson).

sari nell’interno della cappella. Ambedue gli affreschi-

\

1 A. Venturi, Le vile di Giorgio Vasari, toni. I, Gentile
da Fabriano e il Pisanello, Firenze, 1896, pag. 2-3, secondo
l’edizione del 1568; sulla notizia somministratagli da fra
Marco Medici del S. Officio di Verona, poi vescovo di Chiog-
gia, vissuto dal 1521 al 1604, nella edizione delle Vite del 1550
il Vasari discorre del Pisano e di Santa Anastasia.

G. Biadego di questo insigne pittore si occupò più volte
(Pisanello nel volume Discorsi e profili, Milano 1903), intorno
al quale piegavasi l’attenzione generale degli studiosi. (A. Ale-
xandre, Pisanello in L’Art et les artistes, gennaio, 1904)
su di lui istituì ricerche sistematiche negli archivi, e così si
giunse a conseguenze inattese.

Che il Pisano si chiamasse Antonio e non Vittore fu pro-
vato da G Btadego, (Pisanus pictor, Atti dell'Istituto Ve?ieto,
1908. LXVII, 2, 837, e altre comunicazioni sullo stesso ar-
gomento, che ricordai in a Rena. Acc. Line » 1911, XIX,
182), Le tesi del Biadego furono quasi per intero accolte dal
Venturi, L’Arte, 1908, XI, 467. Dei documenti editi del
Biadego giovossi G. Hill, New sight on Pisanello, The
Burlington Magazine, agosto 1908. Anzi K. Zòege von Man-
tevfel (Die Gemàlde und Zeichnungen des Antonio Pisano,
Halle a/s, 1900J ne prese occasione per scrivere intorno
a questo artista un’ interessante monografia, nella quale
ipag. 19 e Segg.) ampiamente illustra il fresco di cui adesso
parliamo. Piacemi ricordare un libretto di vecchia data che
appunto da queste circostanze può ricavare qualche inte-
resse: C. Bernasconi parla dell’affresco il Pisano, ecc. Ve-
rona, 1862, pag. 20, dandone la riproduzione ricavata da una

La cappella, prima che intitolasse a San Domenico,

copia eseguita dal pittore P. Nanin.

Il primo dacumento che col nome di « Antonius Pisanus »
abbia visto la luce è l’orazione recitata da Lodovico Car-
bone. circa il 1460, edita da G. Zippel (Artisti alla Corte di
degli Estensi nel Quattrocento. L’Arte, 1902, V, 406), ma
non aveva fermato l’attenzione dei alitici. In quella orazione
si parla con lode di un ritratto di Lionello d’Este. Dubbi
sul nome di Antonio volle sollevare Laud. Testi, Vittore
Pisano o Pisanus pictor, Rass. d’arte, sett. 1910. Il Testi
tornò ad occupai si ancora dello stesso artista Quando nacque
Pisanus pictor 0 meglio Antonio Puccio, Rassegna d'arte, lu-
glio 1911. Altro materiale sul Pisano raccolse G. Ludwig,

i cui manoscritti sotto il titolo Archiva lische Beitrdge zar

Geschichte der Venetianischen Kunst furono pubblicati da

W. Boder, G. Gronau e D. Hadeln, nel voi. VI delle

Italienische Forschungen dell’Istituto artistico Germanico di Fi-
renze, Berlin 1911. Qui (pag. 12) si pubblica un curioso docu-
mento del 17 ottobre 1420, che contiene un cenno al processo

mosso contro « Antonium dictum Pisanum pictorem de Ve-
rona » reo di alcune parole offensive dette contro Lodovico
Gonzaga. I detti editori accettano intorno al Pisano le con-
clusioni di Biadego. E nuovi documenti ancora raccolse il
Biadego, (Pisanus pictor izota VI, Atti Istit. Veneto, seduta

6 luglio 1913) per gli anni 1440-1442.

1 Vite, ed. Le Monnur, IV, 155-6 ; ed. Venturi, pag. 3.
Minuta descrizione del famoso affresco, illustrata da due ri-
produzioni dobbiamo al Venturi, Stona dell’Arte, Mil., 1911,
VII, 250, 256-9, 256, 257.
 
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