Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 31.1928

DOI article:
Filangieri, Riccardo: L' architetto della reggia aragonese di Napoli
DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.55191#0066

DWork-Logo
Overview
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
L’ARCHITETTO DELLA REGGIA ARAGONESE
DI NAPOLI

Tra’ problemi che scaturiscono dalle indagini, che vado compiendo durante i restauri
di Castel Nuovo, uno dei più interessanti è quello della ricerca dell’architetto, che ideò
la grandiosa mole quattrocentesca.
Dalla ipotesi di Lionello Venturi, che l’Arco trionfale di Alfonso e le torri del Ca-
stello siano sorte per un organico disegno di Luciano Laurana, ipotesi seguita da alcuni
fra i più autorevoli storici dell’arte,1 potrebbe nascere una prima attribuzione dello schema
del Castello al sobrio architetto dalmata. Può ben dirsi infatti che l’ubicazione e. la forma
delle torri determinino la struttura di un castello. Esaminiamo quindi prima di ogni altra
questa ipotesi.
Gli argomenti sui quali essa si fonda sono due: alcune analogie stilistiche tra la reg-
gia aragonese e il palazzo ducale di Urbino, opera certa, in gran parte, di Luciano Lau-
rana, e un’asserzione di Bernardino Baldi, il quale intorno al 1724 scriveva che Federico
da Montefeltro, fatta richiesta di architetti a vari principi, ne ebbe uno dal Re di Napoli,
chiamato Luciano, nato in Laurana nella Schiavonia, che sarebbe stato il costruttore
del palazzo di Poggioreale.2
Quest’ultimo anacronismo e l’evidente divergenza stilistica di questo palazzo con
l’arte espressa in Urbino già lasciano poca fede a quello storico; potrebbe tuttavia esser
vera la prima parte dell’asserto, per la quale Luciano si sarebbe trasferito da Napoli ad
Urbino.
Per poter bene esaminare questo punto, occorre riepilogare quel che dalle poche fonti,
che parlano di quest’architetto, può cavarsi di sicuro sulla vita artistica di lui. Nessun
documento ne parla prima del 1465. Nei primi mesi di quell’anno egli si trova presso la
corte dei Gonzaga a Mantova. Nell’aprile dello stesso anno, essendosi recato presso Ales-
sandro Sforza in Pesaro, viene richiamato dalla marchesa Barbara di Mantova. Qualche
tempo dopo (ma non dopo del 1467) passa ad Urbino, ove in tale anno già dirige la fab-
brica del palazzo di Federico. L’ultima sua notizia in Urbino è del 1472, quando già da
altre fonti si sa che quel palazzo è terminato. Il 16 ottobre di quell’anno il Laurana vende
un podere che possiede presso quella città. Dal 1472 147^ fonti tacciono di lui. In
quest’ultimo anno lo si ritrova a Pesaro ad innalzare la rocca degli Sforza. E quivi muore,
con ogni probabilità, nel settembre del 1479.3
Ora, se si volesse credere al Baldi, poiché il Laurana nel 1465 era a Mantova, o a
Pesaro, e nel 1467 era già ad Urbino, per ritenere che si fosse colà recato da Napoli, biso-
gnerebbe ammettere che la sua dimora in Napoli avesse avuto luogo tra il 1465 e il 1467.
Ciò, come vedremo, non avvenne; ma, anche se si fosse avverato, non sarebbe questo un
argomento per attribuirgli la costruzione delle torri di Castel Nuovo; perchè queste fin

1 L. Venturi, Studi sul palazzo ducale di Ur-
bino, ne L'Arte, a. XVII, pag. 415; A. Venturi,
L’architettura del Quattrocento, voi. I, pag. 670; A.
Colasanti, !.. Laurana, in Bibl. d’arte illustrata,.
ser. II, fase. 13.

2 B. Baldi, Descrizione del palazzo ducale di Ur-
bino, in Memorie concernenti la città di Urbino,
Roma, 1724, pag. 44.
3 !.. Venturi. A. Colasanti, opere citate.
 
Annotationen