UNA PITTURA DI FILIPPINO LIPPI
A LENINGRADO
Nella collezione del Conte Stroganoff a Lenin-
grado si conserva una piccola Annunciazione di
Filippino Lippi. Sebbene questo quadro sia stato
pubblicato in una rivista russa più di venti anni
fa, 1 è rimasto quasi sconosciuto agli amici dell’arte
italiana. Soltanto Harck, 2 3 4 5 A. Venturi 3 e Beren-
son + menzionano come opera autentica di Filippino,
sopra un semplice trono di legno, con le mani in-
sieme giunte sulle ginocchia e la testa leggermente
rivolta verso l’arcangelo, inginocchiato davanti a
lei. Ascoltando le parole del messaggero, Maria
guarda sognando in lontananza, come nel pre-
sentimento delle sofferenze future. L’angelo s’in-
clina rispettosamente davanti a lei; il suo mantello
Filippino Lippi: Annunciazione.
e Lionello Venturi 5 vi accenna di sfuggita nel suo
saggio sulle opere d’arte italiana a Pietroburgo,
attribuendolo a Raffaellino del Garbo. Nonostante
queste brevi menzioni l’opera può dirsi quasi igno-
rata, tanto da indurci a pubblicarla ancora una
volta.
Nel piccolo quadro, 1 si vede la Vergine seduta
1 Trésors di Art en Russie, I (igor), pag. 165.
2 Repert. f. Kunstw., XIX (1896), pag. 431.
3 Storia dell’Arte italiana, VII, I, pag. 677.
4 Fiorentine Painters, pag. 149.
5 L’Arte, XV (1912), pag. 125-6.
1 Legno alt. m. 0,34, lungh. m. 0,50. È possibile che il
nostro quadro sia la stessa opera di Filippino, veduta dal
Crowe e dal Cavalcaselle (A new history of Painting in
Italy, ed. Hutton, II, pag. 432) al tempo loro nella collezione
Puccini di Pistoia. Harck (op. cit., pag. 431) considera
l’Annunciazione di Stroganoff come parte d’una predella:
supposizione che ci sembra poco probabile.
Leningrado, Collezione Stroganoff.
forma pieghe tormentate, che gli dànno un carat-
tere nervoso e inquieto, in contrasto fortissimo
col contorno sostenuto della Vergine. A sinistra si
vede la porta, attraverso la quale penetra una
grande luce, concentrandosi sulle figure dell’angelo
e di Maria, mentre il resto della stanza è immerso
in una semi-oscurità. A destra di Maria è un ta-
volo, sul quale sono gettati in disordine libri.
Dietro lei si vede un letto semi-coperto d’un bal-
dacchino, e, accanto, un leggìo con un libro. A
questi pochi oggetti si riduce l’arredo della camera,
piena di quella intimità deliziosa, che si può tro-
vare soltanto negli interni settentrionali e nelle
predelle di Fra’ Filippo. Ma se è attraente la co-
struzione generale del quadro tutto formale, non
è certo altrettanto piacevole l’impressione, desta
dal colore, in una gamma svariata e acuta in cui
domina il rosso. Il baldacchino rosso-cremisi, la
coperta e il libro vicino a Maria dello stesso colore,
A LENINGRADO
Nella collezione del Conte Stroganoff a Lenin-
grado si conserva una piccola Annunciazione di
Filippino Lippi. Sebbene questo quadro sia stato
pubblicato in una rivista russa più di venti anni
fa, 1 è rimasto quasi sconosciuto agli amici dell’arte
italiana. Soltanto Harck, 2 3 4 5 A. Venturi 3 e Beren-
son + menzionano come opera autentica di Filippino,
sopra un semplice trono di legno, con le mani in-
sieme giunte sulle ginocchia e la testa leggermente
rivolta verso l’arcangelo, inginocchiato davanti a
lei. Ascoltando le parole del messaggero, Maria
guarda sognando in lontananza, come nel pre-
sentimento delle sofferenze future. L’angelo s’in-
clina rispettosamente davanti a lei; il suo mantello
Filippino Lippi: Annunciazione.
e Lionello Venturi 5 vi accenna di sfuggita nel suo
saggio sulle opere d’arte italiana a Pietroburgo,
attribuendolo a Raffaellino del Garbo. Nonostante
queste brevi menzioni l’opera può dirsi quasi igno-
rata, tanto da indurci a pubblicarla ancora una
volta.
Nel piccolo quadro, 1 si vede la Vergine seduta
1 Trésors di Art en Russie, I (igor), pag. 165.
2 Repert. f. Kunstw., XIX (1896), pag. 431.
3 Storia dell’Arte italiana, VII, I, pag. 677.
4 Fiorentine Painters, pag. 149.
5 L’Arte, XV (1912), pag. 125-6.
1 Legno alt. m. 0,34, lungh. m. 0,50. È possibile che il
nostro quadro sia la stessa opera di Filippino, veduta dal
Crowe e dal Cavalcaselle (A new history of Painting in
Italy, ed. Hutton, II, pag. 432) al tempo loro nella collezione
Puccini di Pistoia. Harck (op. cit., pag. 431) considera
l’Annunciazione di Stroganoff come parte d’una predella:
supposizione che ci sembra poco probabile.
Leningrado, Collezione Stroganoff.
forma pieghe tormentate, che gli dànno un carat-
tere nervoso e inquieto, in contrasto fortissimo
col contorno sostenuto della Vergine. A sinistra si
vede la porta, attraverso la quale penetra una
grande luce, concentrandosi sulle figure dell’angelo
e di Maria, mentre il resto della stanza è immerso
in una semi-oscurità. A destra di Maria è un ta-
volo, sul quale sono gettati in disordine libri.
Dietro lei si vede un letto semi-coperto d’un bal-
dacchino, e, accanto, un leggìo con un libro. A
questi pochi oggetti si riduce l’arredo della camera,
piena di quella intimità deliziosa, che si può tro-
vare soltanto negli interni settentrionali e nelle
predelle di Fra’ Filippo. Ma se è attraente la co-
struzione generale del quadro tutto formale, non
è certo altrettanto piacevole l’impressione, desta
dal colore, in una gamma svariata e acuta in cui
domina il rosso. Il baldacchino rosso-cremisi, la
coperta e il libro vicino a Maria dello stesso colore,