CAPOLAVORI DELLA PITTURA OLANDESE A ROMA
ór
abbastanza chiara dello sviluppo pittorico di questo grande maestro. Le opere primi-
tive sono ben rappresentate dal Rittratto del padre della Collezione Colonna, di Torino,
poco noto e di piccolissime dimensioni, ancora legato alla maniera miniaturistica dei
ritrattisti olandesi, dal superbo San Paolo negazione e affermazione a un tempo della
non lontana paternità caravaggesca di certe figure improvvisamente illuminate dietro
quinte d’ombra; da un paesaggio squisito del Museo di Amsterdam, dai ben conosciuti
ritratti del pittore e della sorella, quest’ultimo d’una immobilità contrastante ancora
Fig. i. — Rembrandt : La monaca, del Museo di Epinal.
con la vibrante e misteriosa intonazione rembrandtiana. Le tele in cui ancora traspare
una costruzione plastica sicura, non cancellata dal procedimento impressionistico degli
ultimi anni, figurano con poche opere: rivediamo con gioia grandissima in perfetta
luce e stupendamente conservato, V Autoritratto della Galleria degli Uffizi: e non possiamo
fare a meno di ricordarci che il grande Rembrandt disegnò più volte il miracoloso
Ritratto di Baldassarre Castiglione dipinto da Raffaello con una così profonda intui-
zione di colore che forse nessun veneziano raggiunse mai, sposandola a tanta affer-
mazione di carattere: non invano il grande olandese meditò sull’intonazione calda del
superbo ritratto del Louvre e su quella manica di velluto che sembra, un secolo prima,
sfiorata di luci rembrandtiane.
Ma noi avremmo voluto veder qui, come simbolo del Rembrandt fantastico quel
capolavoro di pittura « metafisica » che è il Filosofo in meditazione al Louvre. Questo
ór
abbastanza chiara dello sviluppo pittorico di questo grande maestro. Le opere primi-
tive sono ben rappresentate dal Rittratto del padre della Collezione Colonna, di Torino,
poco noto e di piccolissime dimensioni, ancora legato alla maniera miniaturistica dei
ritrattisti olandesi, dal superbo San Paolo negazione e affermazione a un tempo della
non lontana paternità caravaggesca di certe figure improvvisamente illuminate dietro
quinte d’ombra; da un paesaggio squisito del Museo di Amsterdam, dai ben conosciuti
ritratti del pittore e della sorella, quest’ultimo d’una immobilità contrastante ancora
Fig. i. — Rembrandt : La monaca, del Museo di Epinal.
con la vibrante e misteriosa intonazione rembrandtiana. Le tele in cui ancora traspare
una costruzione plastica sicura, non cancellata dal procedimento impressionistico degli
ultimi anni, figurano con poche opere: rivediamo con gioia grandissima in perfetta
luce e stupendamente conservato, V Autoritratto della Galleria degli Uffizi: e non possiamo
fare a meno di ricordarci che il grande Rembrandt disegnò più volte il miracoloso
Ritratto di Baldassarre Castiglione dipinto da Raffaello con una così profonda intui-
zione di colore che forse nessun veneziano raggiunse mai, sposandola a tanta affer-
mazione di carattere: non invano il grande olandese meditò sull’intonazione calda del
superbo ritratto del Louvre e su quella manica di velluto che sembra, un secolo prima,
sfiorata di luci rembrandtiane.
Ma noi avremmo voluto veder qui, come simbolo del Rembrandt fantastico quel
capolavoro di pittura « metafisica » che è il Filosofo in meditazione al Louvre. Questo