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Bullettino di archeologia cristiana — 1.1863

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Nr. 5 (Maggio 1863)
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La croce d'oro rinvenuta nella basilica di S. Lorenzo
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https://doi.org/10.11588/diglit.17350#0046

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— 38 —

assai semplici e senza iscrizioni; e la novellamente sco-
perta rimarrà, come ho detlo nel precedente bullettino,
la più antica fra quante sono ornate di lettere.

Innanzi all'accennata età non ho trovato indizio
di croci pettorali. Del martire Procopio negli atti del
suo martirio si legge, che sotto Diocleziano egli fè
lavorare una siffatta croce in oro , e che apparvero
sopra essa miracolosamente impressi in ebraiche lettere
i nomi di Emmanuele, Michele, Gabriele. I Bollandisti
rifiutano questi atti e dimostrano quanto poca ne è l'au-
torità (1). Nell'istoria di s. Eustrazio e d'altri martiri
dell'Armenia minore, anch' essi immolati sotto Diocle-
ziano, è scritto, che Oreste fu riconosciuto cristiano,
perchè ne'militari esercizi non so quale movimento fè
scoprire la croce d'oro, che portava sul petto (2). An-
che quest' istoria non è giudicata sicura in ogni sua
parte. S. Macrina sorella del Nazianzeno morta nel 379
portava sul petto una croce di ferro : non sappiamo
però di quale foggia era quella croce; forse la mono-
grammalica, tanto usata nell'Oriente. Certo è, che nè
il Bosio, ne il Boldetti, nè gli altri esploratori della
Roma sotterranea hanno giammai veduto nelle romane
catacombe una sola croce pettorale; ed io aggiungo,
che neanco l'impronta ne è rimasta sulla calce dei se-
polcri. Un encolpio coll'effìgie del crocefisso e con gre-
che iscrizioni dicesi venuto in luce dalle catacombe ro-
mane nell'anno 1662; ed il celebre Leone Allazio ne
diè la spiegazione (3). Ma quello era lavoro bizantino
di secoli tardissimi e assai lontani dall' età, in che i
cemeteri sotterranei furono in uso. Perciò dobbiamo
giudicare, che da qualche lucernajo o scala quell'en-
colpio sia precipitato nelle catacombe, o sia caduto dal
petto di qualche visitatore ; certamente non spetta ai
sepolcreti sotterranei cristiani. La mancanza di encolpii
a foggia di croce in questi sepolcreti è conforme alle leggi
della cronologia di essi, e delle varie iorme del segno
di Cristo ne'monumenli primitivi. Quel segno divenne
in Roma usuale e solenne in forma di vera e non dis-
simulata croce circa i principi! del secolo quinto (4);
e circa quel tempo cessò in Roma la sepoltura sotter-
ranea. E come ne'monumenti il segno di Cristo prima
di svestire le forme, che lo velavano agli occhi profani,
fu configurato a varie foggie di arcani simboli, e di
monogrammi del nome salutare, così pare, che negli
arnesi ed oggetti di privata religione i fedeli abbiano
tenuto il modo medesimo. Le croci da appendere al
collo compariscono in Roma circa i primi anni del
secolo quinto ; più antichi di esse mi sembrano gli
encolpii con i monogrammi costantiniani ; ed anche
più vetusti sono gli anelli e le gemme con l'ancora,
i pesci ed altri simboli arcani; i quali anelli e gemme
spettano ai segni di religione, che si portavano sulla
persona , e talvolta erano anche a guisa di encolpii
appesi al collo. S. Gregorio il Nazianzeno, tolse dal
cadavere della sua sorella Macrina e serbò per se l'anello

il) V. Ada sanclorum T. II. lui. p. 554.

(2) V. Aringhi, Roma subì. t. II, p. 545.

(3) Codice Chigiano 1. VI. 205, p. 157; Fca, Miscellanea Filol. crii. p. 282.

(4) V. il Bullett. di Marzo p. 24.

racchiudente sacre reliquie, eh' essa portava sul petto
insieme alla sopra ricordata croce di ferro.

Del rimanente altre specie e foggie di encolpii o
filatteri hanno adoperato gli antichi fedeli del pari che
i cristiani d'oggidì; segnatamente le medaglie con sim-
boli ed immagini sacre, che sono quasi al tutto ignote
ai cultori della cristiana antichità. Non entrerò ora in
questo lungo e bellissimo tema ; solo a conchiusione
del mio ragionamento accennerò, che se nelle romane
catacombe non troviamo le croci pettorali, troviamo
però un'altra tessera di cristianità tutta conforme al-
l'indole de'tempi, e delle condizioni, in che versava
la chiesa, quando i sotterranei cemeteri erano in pieno
vigore. Voglio dire i piccioli pesci fatti di cristallo,
di smalto, di madre perla, d'avorio e d'altre materie
più o meno preziose. De'quali parecchi se ne veggono
ne'nostri musei, altri sono delineati ne' libri sulla Roma
sotterranea (1). Alcuni li slimano contrassegni secreti
usati fra i cristiani per riconoscersi: ma io ho ossservato,
che sono tutti o traforati da un lato all'altro nell'occhio,
o bucati ivi così, che mostrano esservi stato applicato
un appiccagnolo di metallo. Eccone per saggio uno di
osso interamente traforato nell'occhio, il quale è testé
venuto al museo Kircheriano. Il disegno è grande al vero.

Sembra adunque, che anche questi pesci sieno stati
adoperati a guisa di encolpii, e dai primitivi fedeli ap-
pesi al loro collo. Così la cristiana antichità in ogni
sua parte ci mostra quel maraviglioso processo , che
non altera, ma svolge a seconda dei tempi e dei luoghi
l'esteriore espressione della fede e le pratliche del culto
religioso. Come negli altri monumenti, anco negli en-
colpii il segno di Cristo comincia dalla forma più ar-
cana e chiusa all'intelligenza di chi non era iniziato
a quel mistero; poi assume le foggie trionfali, ma pur
velate dell'età costantiniana; infine debellato e quasi
estinto il paganesimo, si mostra in tutta la sua verità
sul petto de'fedeli del pari che nella fronte delle basi-
liche sacre al culto cristiano.

(1) Aringhi, llomasubt. t. Il, p. 623; Boldetli, Osserv. sui csmet. p. 516.
 
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