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Bullettino di archeologia cristiana — 1.1863

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Nr. 11 (Novembre 1863)
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Appendice agli articoli sull'arco di Costantino
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https://doi.org/10.11588/diglit.17350#0095

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— 87 —

e che le lettere INSTINCTY D1Y1N1TATIS sono con-
temporanee a tutte le altre (1). Ecco adunque un
nuovo testimonio per la verità di quanto ho ra-
gionato su questo punto. Del rimanente parmi, che
posso essere lieto d'avere sbandito per sempre il vec-
chio dubbio sull' interpolazione di quelle parole. I fatti
ed i ragionamenti da me allegati hanno persuaso tutti
i giudici competenti in siffatte materie. Due sommi maestri
in epigrafia, i signori Renier ed Ilenzen, hanno dato
conto delle mie conclusioni pienamente approvandole, il
primo all'Istituto di Francia, il secondo nel Ballettino
dell'Istituto dì corrispondenza, archeologica, Ottobre
p. 183. In fine l'onore dell'italiana archeologia,
Mgr Cavedoni di Modena, m'ha scritto, che molta con-
solazione gli ha recato l'esame da me fatto dell' epi-

(lj Hevue Ardi. Scpt. 1303 p. 2o0.

grafe costantiniana. E soggiunge le seguenti parole so-
pra un aureo di Costantino serbato nel museo Britan-
nico testé venuto in luce nella Revne numismatique
Francaise; » Nel dritto COMIS CONSTANTINI AVG.
» Busto di Costantino laureato , paludato, tenente il
» globo nella sinistra e colla destra alzata ed aperta,
» avente alla destra il busto del Sole radiato. Nel ro-
» vescio LIBERALITAS XI IMP UH COS PPP. Libe-
» ralità stante con tessera nella destra e con cornu-
» copia nella sinistra: nell' esergo SMT. Questo aureo
» non disturba per nulla le cose dette da noi due e
» dal Garrucci; giacché spelta all' anno 308-310. Alla
» scrittura COMIS fa bel riscontro l'altra sua moneta
» con EQVIS ROMANVS (Eckhel, VIII, 83). La libe-
» ralitas XI è forse il numero più allo che si conosca.
» I tre P varranno Pater Patriae Proconsul.»

Notizie

rossa. Wrammento «li sarcofago scoperto nel
Vaticano. Nel fare alcune riparazioni alla piccola chiesa di
S. Egidio filiale della basilica Vaticana è stata rinvenuta sot-
terra adoperata per architrave d'una porta la fronte d'un co-
perchio di sarcofago cristiano. Nel centro è il cartello coll'is-
crizione, ai due lati sono scolpiti delfini nuotanti sulle onde
marine, come in tanti simili coperchi di cristiani e di pagani
sarcofagi. L'iscrizione è la seguente:

SAJVSTIO YPPO
{ITO BENE ME
RENTI QVI VISI
T ANVS XXXIII b M b
VII ^VIIII IN PACE

Salustìo Yppolito benemerenti, qui visti (vixit) anus (annos)
XXXIII menses VII dies Villi in pace. Le forme delle
lettere sembrano ind'care il secolo quarto ; al qual secolo
bene s'addicono gl'idiotismi visti anus, la mala ortografia
IPPOLITO in lungo d'HIPPOLYTO e la negligenza della
scrittura in iscrizione d'un sepolcro non plebeo. Imperocché
la mole del sarcofago a giudicarne dal coperchio dovette
essere più che mediocre; e il doppio nome Salustius Ilip-
polytus, il suolo, onde questa memor a epigrafica torna alla
luce, cioè il Vaticano, m'inducono a pensare che il defonto
sia stato persona non volgare. Il Rùio Capitolo Vaticano ha
posto questo monumento a disposizione di Sua Santità; e
sarà, credo, trasferito al museo cristiano Latcranense.

Basilica di S. Alarla in Trastevere. H sommo Pon-
tefice ha ordinato grandi ristami alla celebre ed antichissima
basilica trastiberina dedicata alla Vergine. La cristiana ar-
cheologia profitterà di questa impresa, come ha profittato e
profitta del rinnovarsi la basilica di S. Lorenzo nell' agro
Verano. Odo dire, che si comincerà dal mettere mano al

pavimento. Esso più di qualsivoglia altro è ricco di antiche
cristiane iscrizioni. Imperocché oltre quelle, che spettano
originariamente alla basilica, e quelle che nel secolo nono
colà furono trasportate dai cemeteri suburbani, il Boldetti
fe' quivi collocare parte intere, parte segale, come il biso-
gno richiedeva, moltissime delle epigrafi da lui rinvenute
nelle catacombe romane. Il papa Benedetto XIV ne fece
togliere soltanto alcune poche di maggiore importanza e le
dispose ne' parapetti delle fenestre nella biblioteca Vaticana;
le quali ora fanno migliore mostra di se nel museo cristiano
Pio-Lateranense.

C'rmctrro «1! S.KrBiietc sulla via Salaria vecchia.
11 celeberrimo cemetcro di S. Ermete posto sui monti Parioli
sotto la vigna del Collegio Germanico per la friabilità
della roccia, nella quale è discavato, è uno de'più rovinosi,
che sieno in tutta la Roma sotterranea. In due punti la terra
teste ha franato nella vigna predetta per gli scoscendimenti
delle cripte e delle vie. L'esame topografico di queste fra-
ne m' ha dimostrato, che una di esse corrisponde a quella
regione del cemetero, nella quale al primo piano è l'isto-
rica cripta de' santi Proto e Giacinto; preziosa scoperta del
p. Marchi di chiara memoria e da lui ampiamente dichia-
rata nel volume dell' architettura sotterranea cristiana. La
cripta predetta è ora nuovamente colma di terra; le antiche,
scale, che ad essa scendevano, non sono state giammai ria-
perte e frugate; ed è sperabile, che celino fra le macerie,
di che sono ingombre, qualche preziosa reliquia delle isteri-
che memorie di quell'insigne ipogeo. Forse la necessità di
riparare la rovina cagionata da quelle frane darà luogo a
qualche utile provvedimento, perchè la cripta de predetti
martiri illustri sia restituita alla luce.

parici, il calice d'oro di s. Eligio. Nel mona-
stero di Chelles presso Parigi è stato conservato fino al 1792
un calice d'oro smaltato e ricco di perle e pietre preziose,
che la tradizione affermava essere stato di s. Eligio e lavoro
 
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