Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Bullettino di archeologia cristiana — 1.1863

DOI Heft:
Nr. 8 (Agosto 1863)
DOI Artikel:
Un' accusa contro la memoria di S. Giovanni Crisostomo dileguata
DOI Artikel:
Scoperta d'un antichissimo codice della bibbia nel Sinai
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.17350#0070

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
— 62 —

quel!" Jerace Alessandrino maestro di Giovanni e suo
complice nella congiura contro Fravito; e parmi che
sarebbe facile il persuadere non essere lui slato nò mae-
stro nò l'autore del Crisostomo. Ma poco giova il di-
stendersi nella discussione d'un punto sì chiaro e sì
manifesto. La congettura, che Eunapio nelle allegalo

parole possa aver preso di mira il famoso campione
della chiesa, è nata da una apparenza fallace, che ha
tratto in inganno chi non ha posto menle alla crono-
logia de' falti del santo e de' fatti narrati dallo storico.
Un primo esame di quella cronologia ò bastato a di-
leguare la vana apparenza.

Scoperta d'un antichissimo codice della bibbia nel Sinai.

11 celebre Tischcndorf nel monastero di s. Caterina
sul Sinai ha rinvenuto un codice biblico greco di mi-
rabile antichità, e di pregio singolare. Questa scoperta
è un grande avvenimento per gli studiosi della scienza
biblica e delle cristiane antichità. Bello ò il leggerne
la narrazione piena di calore e di vita premessa dal
Tischendorf al volume da lui dalo in luce : Novum
lestamcntum Sinailiam, sive novum testamentum cinti
l'pistula Barnabae et fragmentis Pastoris ex codice Si-
naitico auspiciis Alexandri II omnium Iliissiarum im-
peratoris ex tenebris protratto eie. Lipsiac 1863. La
biblia sinaitica non solo gareggia in antichità colla
vaticana, ma ha il pregio tutto suo proprio di serbare
alla fine del volume anche l'epistola di Barnaba e parie
de'libri di Erma intitolali il Pastore; de/quali il testo
greco genuino era perduto , e quello che il famoso
falsario Simonide avea portalo a Berlino dal monle
Athos era grandemente sospetto. 11 Pastore di Erma è
uno de'più insigni documenti della prima età cristiana
e fu scritto nella chiesa romana; alcuni fra gli antichi
io tennero in conto di divinamente ispirato, e perciò
nel codice sinaitico è posto come appendice al nuovo
leslamenlo. E qui parmi opportuna e di non lieve mo-
mento l'osservazione, che alle visioni di Erma scritto
in Boma e tanto ricche di allegorie e di immagini ac-
concie a fornire soggetti alla cristiana pittura ed al
simbolismo primitivo, non una lontana allusione si vede
nei monumenti tino ad oggi conosciuti de'cemeteri ro-
mani. Ina pittura delle catacombe di s. Gennaro in
Napoli vuoisi, che rappresenti la edificazione della mi-
stica torre descritta da Erma. In Boma nulla di simile è
stato visto mai tra tanto cenlinaja di monumenti d'ogni
maniera. Parmi questo un non leggero indizio atto a
confermare, che la chiesa romana escluse costante-
mente dal canone delle divine scritture i libri di Erma.
Degli altri pregi del codice sinaitico, ricorderò questo
solo e singolarissimo, che al fine de'libri di Ester e
di Esdra un antico correttore ha notalo averne fatto
la revisione dinnanzi ad un vetusto esemplare, al fine
del quale era scritto di mano propria del martire Para-
filo , eh' egli chiuso nella carcere 1' aveva corretto e
insieme ad un compagno di carcere Antonino confes-
sore della fede l'aveva confrontalo cogli essapli di Ori-
gene (1). Le parole istessc del martire Pamfilo sono
quivi trascritte. Così d'ora innanzi la serie delle soscri-
zioni degli antichi emendatori de'codici, che in questi

(1) V. Tischendorf, I. c. p, XXXIll.

ultimi anni è stata raccolta ed illustrata (1), comincerà
da quella d'un martire, che nella carcere con un con-
sorte della stessa pena per la medesima fede ha occu-
pato le lunghe ore della prigionia nell'emendare i co-
dici delle divine scritture.

Infine questo inestimabile esemplare del vecchio e
del nuovo testamento è fregialo della croce monogram-
matica -|i in quattro luoghi ; a piò delle profezie di
Geremia, duo volte al fine di quelle di Isaia e, ciò ch'è
più notabile, nella parola GGTAYPCÙ0H (crucifixus est)
del versetto 8 capo 11 dell'Apocalisse (2). Bene si è
avveduto il eh. Tischendorf, che ivi quel segno, ben-
ché sia nesso delle lettere T P, non è posto a caso,
ma a bello studio; per la significazione di croce che
gli è propria. Questa scoperta mi chiama a tornare
sub" argomento delle croci monogrammatiche ne' più
antichi codici biblici, da me trattato nell'appendice alla
dissertazione del eh. P. Vercellonc sulla bibbia greca
vaticana. Imperocché quel dottissimo padre avendo os-
servato, che negli ornati a penna della bibbia vaticana
il segno -£ quattro volte è ripetuto di mano del primo
calligrafo, cortesemente m'invitò a cercare quale in-
dizio quelle croci monogrammatiche ci dieno dell' età
e della patria del codice. Bisposi studiandomi di per-
suadere, che quei segni ne confermano l'origine ales-
sandrina, e non contraddicono all'opinione, che esso
sia più antico del secolo V, e forse dell'età medesima
di Costantino. Ora ripeterò in compendio quello che
scrissi nella predella appendice, che alla massima parte
dei lettori del mio bullettino è certamente ignota, e poi
soggiungerò quanto la novella scoperta mi suggerisce.

1 monogrammi del segno di Cristo non si veggono
solo nella bibbia vaticana, ma anco in altri fra gli an-
tichissimi di siffatti codici. E per cominciare dai latini,
ne' famosi evangeliarii di Verona e di Brescia giusta
l'edizione del Bianchini, oltre moltissime croci è se-
gnato il monogramma costantiniano £ ; *» quello cioè
di Verona in capo al vangelo di s. Luca, in quello
di Brescia due volte a piò del vangelo di s. Giovanni
e due in cima a quello di s. Luca così: $INC-
EVANG - SEC • LVCAN 1 (3). Se non che alla edi-
zione del Bianchini in questo fatto non è da prestare
intera fede; e me ne sono avveduto togliendo ad esame

(1) V. la mia dissertazione sopra Nicomaco Flaviano p. 48; e lahn nelle
Notizie della reale società delle scienze di Sassonia , classe Filol. ist.
an. ISol p. 327 e segg.

(2) V. Tischendorf, 1. c. p. XX.

(3) Evangeliariuin quadruple! t. 1. p. CDLXXV; t. Il p. HI.
 
Annotationen