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Bullettino di archeologia cristiana — 1.1863

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Nr. 8 (Agosto 1863)
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Un' accusa contro la memoria di S. Giovanni Crisostomo dileguata
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https://doi.org/10.11588/diglit.17350#0069

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— 61 —

Laonde avendo il Mai alla fine del tomo osservalo e
giudicato, che cotesto Jerace è il partigiano di S. Ci-
rillo alessandrino, del quale fa menzione Socrate nelle
sue storie (1), il Borghesi in suo pensiero ne inferi,
che lo storico allude ad una congiura di cristiani con-
tro il Goto pagano, e che il potente Giovanni accu-
sato da Eunapio dell' omicidio di Fravito è senza dub-
bio il Crisostomo. A confutar questa accusa io non mi
varrò dell'argomento accennato dal Borghesi, che cioè
Eunapio nimico del nome cristiano è indegno di fede in
un fatto sì grave. La mia apologia del Crisostomo sarà
assai più decisiva e sicura. Eunapio non parla di lui,
ma d'un altro Giovanni; nè potè in guisa veruna a
lui volere attribuire la morte del console Fravito. Ecco
le prove della mia affermazione.

Nel frammento superstite delle storie di Eunapio,
nel quale è fatta menzione di cotesto Giovanni, egli
è dipinto come uomo potentissimo, che disponeva a
suo grado de'pubblici onori in favore de'suoi clienti,
e che soffiava la discordia fra i due imperanti. Rife-
rirò il passo dell' istorico volgendolo dal greco: « Co-
» stui (Eunapio medesimo) voltala parola a Giovanni,
» e tu, gli disse, se' la cagione di tutti i mali, tu
» che rompi l'unione dei principi, dono celeste e
» divinissimo, e colle tue macchinazioni di soppiatto
» la scuoti e la distruggi. Imperocché la somma fe-
» licita e la fortezza inespugnabile e adamantina del-
» l'impero è che i principi essendo due sembrino uno
» solo. Quanti erano presenti a questo parlare taciti
» e timorosi annuivano col capo ; poiché loro sem-
» brava colui avere detto ottimamente. Ma pel timore
» di Giovanni e per le speranze de'loro lucri (chò
» quell' impudente largheggiava, come sopra ho narra-
» to, gli onori anche ai malvagi) non curando la salute
» pubblica, e posto a loro capo Giovanni, il fraudo-
» lento alunno di Jerace, tolsero di vita Fravito » (2).
Ora cotesto Giovanni ricordato da Eunapio certamente
non è il Crisostomo. La vita del santo e l'ordine dei
tempi lo mostrano chiarissimamente. Lo storico parla
d'un arbitro del principe e del suo favore dopo l'an-
no 401, in che Fravito tenne il consolato. Ed il Cri-
sostomo, cui non spirò forse giammai un' aura tanto
propizia, fino dal 401 cominciò ad essere così odioso
ad Eudossia imperatrice, e per cagione di lei così poco
accetto ad Arcadio, che avendo a lui chiesta un'udienza
non potè ottenerla (3). E da quell' anno cominciarono
le persecuzioni contro il santo consummate coli'esilio
di lui nel 403, interrotto dal breve richiamo di pochi
mesi, e continuato poi fino alla morte. Come poteva
adunque il Crisostomo essere in questi anni quel po-
tente e quel favorito, che Eunapio ci descrive? E nean-
co l'altra accusa a lui può addirsi, che avendo in
sua mano Arcadio, soffiasse la discordia fra i due im-
peranti, cioè separasse Arcadio da Onorio. Il Crisostomo

(1) Mai, 1. c. 715; Socratis, Hist. eccl. VII, 13.

(2) Mai, I. c. p. 291, 292.

(3) V. la vita di S. Porfirio vescovo di Gaza scritta dai suo discepolo
Marco presso i Bollandisti, Ada Sanctor. Febr. T. Ili p. 651.

dal 401 in poi fu perseguitato da Arcadio ed ebbe
Onorio a difensore ; perciò nè della grazia del primo
potò in quegli anni abusare, nè voler crear nemici
al secondo. Infine dell' uccisione di Fravito non fu
certamente stimato giammai nè autore nè complice.
Egli ebbe avversarli sì accanili e soccombette a tale
persecuzione, che nella sua vita tutto fu ricercato, tutto
calunniato per trovar pretesti a condannarlo e deporlo
dalla sede costantinopolitana. Fra le accuse mosse con-
tro di lui vi fu quella d'aver indicato il rifugio del
conte Giovanni ai soldati, che lo cercavano; niuno fè
parola dell'uccisione di Fravito (2). Che se la storia
del santo dimostra, non essere lui il potente nella
corte di Arcadio, del quale parla Eunapio, la sloria
di Arcadio ci dice costui chi fu. Zosimo, pagano al
pari di Eunapio, fa menz;one di Giovanni conte delle
largizioni nel 404, cui Arcadio affidava tutti i suoi
secreti, e che molti sospettavano essere padre di Teo-
dosio II nato ad Arcadio da Eudossia nel 400 (1).
Il tempo, il nome, le circostanze quadrano sì bene,
che panni non dubbio essere lui il personaggio accusato
da Eunapio dell'uccisione di Fravito.

Del rimanente le prove chiare e positive fornitemi
dalla storia del Crisostomo per dimostrare, che di lui
non volle fare menzione lo storico pagano nel passo
allegato, sono confermate da altre prove tratte dall' opera
istessa di Eunapio. Quel passo si leggo ne'paragrafi,
che contengono la narrazione dei fatti di Jerace Ales-
sandrino, i quali spettano in parte ai tempi di Pul-
cheria creala Augusta nel 414. Ma noi sappiamo da
Fozio, che le storie di Eunapio giungevano soltanto
tino al 404. Laonde quanto in esse si legge spettante
ai tempi di Pulcheria è un aggiunta fatta o da Eunapio
medesimo o da alcun suo continuatore dopo il 404.
E veramente il codice Valicano ritrovato dal Mai con-
tiene gli estratti della seconda edizione delle storie di
Eunapio. Adunque l'uccisione di Fravito accennata ne'
paragrafi, ne' quali è fatta menzione di Pulcheria, non
era scritta nella prima edizione; ed avvenne dopo il
404, anzi assai più tardi. Imperocché Eunapio con-
tinua narrando come Jerace, dopo morto Fravito e re-
gnante Pulcheria, si diè a depredare la Pamfilia, il
cui governo aveva ottenuto a forza di danaro; e che
Erenniano Vicario gli fè pagare una multa di quattro mila
soldi d'oro e la pena dell' uccisione di Fravito. Ecco
la morie di Fravito avvicinata assai al 414 primo
anno di Pulcheria, ed allontanata dai tempi di S.
Giovanni il Crisostomo. Il quale dopo il breve richia-
mo dall' esilio nel 403 , fu novellamente deportato
nè tornò più vivo alla sua sede; e pose fine alla tra-
vagliata vita nel 407. Così l'omicidio, di che falsa-
mente si è credulo avere Eunapio fatto autore il Cri-
sostomo , avvenne quando il santo era o già morto,
o esule e deposto dalla sua sede.

Potrei continuare su quest'argomento, cercando di

(2) V. TiJlemont, Mem. pour l'hist. eccl. T. XI p. 190 e segg; Hist,
des emp. T. V p. 460.

(1) V. Zosim. Hist. VII, 1S.
 
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