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Bullettino di archeologia cristiana — 1.1863

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Nr. 8 (Agosto 1863)
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Scoperta d'un antichissimo codice della bibbia nel Sinai
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https://doi.org/10.11588/diglit.17350#0072

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— Gì —

nella Siria dall'illustre mio amico il sig. Conte de Vogiié.
Intanto mi varrò dell' autorità di S. Efrem fiorito a
mezzo il secolo quarto, che veramente dimostra quanto
volgare era divenuto nell'Oriente l'uso della croce mo-
nogrammatica. Perocché egli in un passo, sul quale
il eh. Pi Carnicci ha chiamato l'attenzione degli ar-
cheologi (1), a chiare note c'insegna, che la foggia
usilata di effigiare la croce era quella, in che le si
sovrapponeva la lettera p. Laonde parrà anco assai
probabile, che ad una siffatta croce alluda Giuliano
l'Apostata là dove dice, ch'era segnata perfin sulle porte
delle case de' cristiani, le quali parole io giudicai vere
soltanto se dell' Oriente sieno interpretate ed intese (2).
Che se questi argomenti mi ribadiscono vieppiù nell'ani-
mo l'opinione, che la croce monogrammatica sia venuta
in uso frequente e solenne prima in Oriente, che in
Occidente, a niuna delle regioni orientali potrà farsene
applicazione tanto acconcia e verisimile, quanto all'Egit-
to. La somiglianza grafica, che corre tra la croce ansata
egiziana e quella, di che ragiono, dovè dare a questa
presso gli Alessandrini una autorità ed una voga assai
grande. Infatti il Letronne afferma, che in tutti i mo-
numenti cristiani dell'Egitto a lui noti non vide mai
un solo monogramma ma sì la croce monogram-
matica ed assai frequentemente: tantoché giunse a sli-
mar questa a quello anteriore, ed anzi la dichiarò la
vera forma primitiva del segno di Cristo (3). La quale
sentenza per il solo Egitto può essere vera in questo
senso, che ivi quella foggia di croce per la sua affi-
nità colla croce ansata più che altrove, e prima forse
che altrove, sarà stata frequentata. Qual meraviglia

(1) V. S. Ephracni, opp. Gr. Lat. ed. Assem. t. III. p. 477; Cavedoni,
Ricerche critiche intorno alle medaglie di Costantino Magno p. 8; Carnicci,
Vetri p. 104.

(2) Spicil. cit. p. 534, 535.

(3) Letronne, De la croix ansée Egyplienne p. 16, 17.

adunque, che negli ornati dei codici alessandrini della
Bibbia la sola croce monogrammatica di se faccia mo-
stra? Questo non potrà in essi essere un segno di età
posteriore a Costantino.

Ai ragionamenti, che ho fatto fin qui, e che ho
tolto di peso dal mio scritto sopra citato, aggiunge ora
valore ed autorità il codice sinaitico. Esso è stato rin-
venuto nell'istesso Egitto, esso ha i segni manifesti
d'un'antichità non minore, se pur non maggiore, della
bibbia vaticana, ed esso al pari di questa e del co-
dice di Cambridge non mai ci mostra il monogram-
ma ma quattro volte la croce -£. Il Tischendorf
(p. XXI) conviene nella mia sentenza, che questo è
non lieve argomento dell' origine egiziana del codice
sinaitico e de'suoi fratelli, e che non è improbabile
avere i calligrafi alessandrini fin dall'età di Costantino
fatto molto uso di quella foggia del segno di Cristo.
Egli stima però, che il Letronne abbia rettamente giu-
dicato questo segno più antico dell'istesso monogram-
ma nel quale punto non saprei come con lui con-
venire. Imperocché se de'cristiani monumenti del solo
Egitto parliamo, non si può dire, che in essi la croce £
sia più antica del monogramma Il Letronne afferma,
che questo monogramma non mai si vede nell'Egitto;
esso adunque ivi non è nè più antico nè più recente
della crocevia quale ivi,a dettodelLetronne, domina
sola. Se poi de'cristiani monumenti d'ogni terra par-
liamo, che nell'Occidente il £ non sia anteriore al $t
e che anzi più il secondo, che il primo segno sia state
nella costantiniana età usitato, le iscrizioni lo dimo-
strano evidentemente. Nell'Egitto poi ancor non abbia-
mo verun cristiano monumento fornito di certa data
e anteriore a Costantino, che ci assicuri il segno
ivi essere stato adoperato ne'secoli delle persecuzioni.
Può essere, che ciò sia vero; ma lo diremo per con-
gettura, non per testimonianza de'cristiani monumenti
antichissimi di quelle regioni.

Notizie

SICILIA. Il linoni» di Monreale. La splendida c
fedelissima edizione del Duomo di Monreale illustrato e ri-
portato in tavole cromolitografiche dal eh. D. Domenico Gra-
vina Abate Cassinese, rallentata per le tristi vicende de'tempi,
ha ripreso il suo corso. Questo volume contiene un vero te-
soro e un intero ciclo di cristiana iconogratia ne' mosaici,
de' quali da capo a fondo è tutto coperto quel Duomo. Nè
perchè essi sono opera del secolo XII poca è la loro utilità
a chi illustra i monumenti primitivi. L1 antica tradizione del-
l' arte cristiana in quel secolo era tuttora viva; ed i mosaici
di Monreale mi sembrano un monumento italo-bizantino, nel
quale sono fusi in uno i tipi della iconogratia sacra dell'Orien-
te e i tipi di quella dell' Occidente. Ma nel Duomo di Mon-
reale, quale ce lo mostra il sagace suo illustratore, il P. Gra-
vina, troviamo anche quello, che veramente non aspetterem-
mo; cioè un monumento non del secolo XII, ma del VI. Il
dotto Cassinese dimostra, che i Normanni trovarono quell'edi-

ficio già esistente, che gli Àrabi non ne furono gli autori,
e che esso è il monastero de'santi Massimo ed Agata, quod
Lucusianum dicitur, ricordato in molte epistole di S. Gre-
gorio il grande. E dimostrato questo, egli s'accinge a de-
finire la grande quistione siili' origine dell' arco a sesto acuto,
che il Troya con poco buon successo ha preteso sia stata
veramente architettura propria de' Goti, come il volgo la chia-
ma. Il Gravina asserisce ch'essa nacque al secolo VI in Si-
cilia nell'intervallo che corse tra la venuta colà di Belisario
ed il pontificato del magno Gregorio. Questa sentenza, ed
i fatti monumentali, sui quali essa poggia , sono di tanta
novità ed importanza nella storia dell'arte, che gli studiosi
di essa dovranno farvi sopra seria e matura considerazione.
Ma non si perdano di vista le sagaci osservazioni fatte dal
Conte di Vogiié sull'arco a sesto acuto nelle chiese di Ge-
rusalemme, e negli arabi edificii di tutta la Siria (Les églises
de la Terre Saint e p. 224, 225)'.

(Lo spazio manca alle altre notizie, segnatamente di Boma, che saranno date nel bullettaio seguente).
 
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