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Sin pàce praetestata virgo
Id 6 àvc b cons b rvstici et ojjbri
jACE dep^vid b mart t>
\b basisci et herminerici
del crìitianesimo trionfante, e che pur soleva dire a
Damaso islesso, fatemi vescovo di Roma ed io mi di-
chiaro cristiano? In quegli anni medesimi viveva Pre-
testata matrona nobilissima moglie d'Imczio, che sem-
bra quel Giulio Pesto Imezio proconsole dell'Africa,
del quale un'insigne titolo onorario è stato rinvenuto
nel 1852 nelle fondamenta del palazzo Savorelli, e ci
ha insegnato quanto egli fece per riattivare nell'Africa
il sacerdozio pagano (1). La moglie di lui Pretestafa
fè ogni sforzo per distornare la nobile donzella Eu-
stochia sua nipote dal proposito della verginità, come
ampiamenteraccontaS. Girolamo nell'epistola aLeta(2).
Che se nella seconda metà del secolo quinto trovia-
mo una Preteslata non pur cristiana ma consecrata a
Dio, non è a prenderne meraviglia, nè a reputare che
questo sia un ostacolo a crederla discendente da que-
gli avi altrettanto illustri quanto avversi alla cristiana
pietà. Già il Paronio ha notato che un' antica iscrizione
fa menzione di un Pretestato vir illustris ex quaestore
sacri palalii morto nel 472 , cioè appena otto anni
dopo la nostra vergine sacra, e di una figlia di lui
Pretestata clarissima (emina morta nel 486 (■'}), ambedue
cristiani ; onde inferì che i Pretestati prima nemicis-
simi della fede di Cristo, finalmente le sottoposero il
collo circa questi anni (4). E la coincidenza del tempo
mi fa slimare, che la nostra Pretcstata vergine sacra
sia stata anch'essa o figliuola o congiunta all'illustre
questore del palazzo morto nel 472. Nè osta che niun
altro titolo le sia stato dato tranne quello di virgo
sacra, dissimulandone così la nascita nobile e senatoria,
che le dava diritto ed essere chiamata clarissima. È
noto , che le nobili donzelle cristiane professando la
verginità rinunciavano al fasto ed alle onoranze del-
l' alta loro condizione. Nel secolo terzo s. Cipriano
scrisse, che neminem christianum decet et maxime vir-
ginem non decet claritatem ullam computare carnis et
honorem (o). Laonde se vediamo che conformemente
a questa sentenza nei secoli del primitivo fervore sopra
il sepolcro di qualsivoglia cristiano d'ordinaria legge
non si faceva pompa de'litoli della terrena nobiltà, è
naturale che ne'secoli seguenti quell'esempio di mo-
destia sia stato continuato ed imitato almeno negli epi-
taffi delle vergini di Cristo. Così nell'epigrafe tuttora
inedita posta nel 439 in Aquileja ad Anicia Ulfina, i
suoi medesimi illustri genitori le dettero soltanto l'ap-
pellazione di virgo devota deo.
Il cognome adunque di Pretestata, che nel secolo
quinto non è da attribuire a persona volgare, e Io
studio de'monumenti di quell'età ci insegnano chiara-
mente la nobiltà della vergine sacra, di che ora ab-
biamo rinvenuto una seconda memoria. La quale sarà
utilissima a recar nuova luce sopra una delle più oscure
pagine dell'istoria cristiana negli anni dell'ultima lotta
(1) V. Bull, dcll'ist. di conisp. arch. 1852 p. 1.7S.
(2) S. Hicronymi, Opp. ed. Vallarsi T. I p. 077.
(3) V. Inscr. christ. T. I p. 373 n. SU.
(4) Baronii, Ann. ad on. a% ed. Lue. T. Vili p. 310.
(5) Cypriani, De habitu virg. §. VI ed. Balutii p. 174.
Le prime due linee di questo frammento sono iden-
tiche all' iscrizione ora rinvenuta, e per mezzo di essa
riacquistiamo la loro intera lezione. Or come avviene
che l'islesso titolo sepolcrale sia inciso sopra due
pietre diverse? Questo non è caso al tutto nuovo;
ed ho osservato, che avviene, benché rarissimamente,
di trovare l'epitaffio di una persona medesima inciso
prima in una e poi in un' altra pietra, ma con qual-
che varietà, per cagione d'errore incorso nel primo
esemplare (1). Qui però non v' è indizio nè di varietà
nèdi notabile errore; e panni che sia da cercare una ra-
gione diversa del doppio esemplare, che abbiamo dinan-
zi. Talora in sepolcri non volgari l'iscrizione è stata ri-
petuta più volte. Così in una delle più nobili cripte
del cemetero di Callisto ho io medesimo veduto un'arca
composta di varie pietre, nella cui fronte e sulla cui
mensa era inciso in bellissime e grandi lettere il ti-
tolo seguente :
£
FL CAPTILI CORNELIANI DEP
XVIII KA.L SEP
Talvolta anche nel riaprire il sepolcro per deponi
un congiunto o un amico del primo defonto, fu rinno-
vata l'iscrizione per segnarvi la memoria del nuovo
ospite accolto nella medesima tomba. E questo parmi
il nostro caso : imperocché il frammento lateranense
contiene due epitaffi, quello di Pretcstata morta nel 464,
e poi quello d'un'altra, di cui è perduto il nome,
morta nel seguente anno 46o o al più tardi nel 466.
Laonde la lastra rinvenuta il dì 13 di questo mese
essendo angustissima, nè potendo entrarvi una seconda
iscrizione; tutta la pietra fu rinnovata e l'epitaffio di
Pretestata nuovamente inciso con quello della sua a
noi ignota compagna di sepoltura.
Del rimanente, chi nella doppia memoria incisa
in marmo di cotesta vergine vedesse un indizio, che
essa non fu persona volgare ed oscura, credo che
s'apporrebbe al vero. Imperocché il cognome di Pre-
testata ci richiama alla mente personaggi di alla fama,
ricchezza e potenza nell'epoca dell'impero cadente.
Chi non ricorda Vettio Agorio Pretestato fiorito ai
tempi del papa Damaso, uno de' maggiori avversarli
(1) V. I. C. p. 67, 149.
Sin pàce praetestata virgo
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jACE dep^vid b mart t>
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del crìitianesimo trionfante, e che pur soleva dire a
Damaso islesso, fatemi vescovo di Roma ed io mi di-
chiaro cristiano? In quegli anni medesimi viveva Pre-
testata matrona nobilissima moglie d'Imczio, che sem-
bra quel Giulio Pesto Imezio proconsole dell'Africa,
del quale un'insigne titolo onorario è stato rinvenuto
nel 1852 nelle fondamenta del palazzo Savorelli, e ci
ha insegnato quanto egli fece per riattivare nell'Africa
il sacerdozio pagano (1). La moglie di lui Pretestafa
fè ogni sforzo per distornare la nobile donzella Eu-
stochia sua nipote dal proposito della verginità, come
ampiamenteraccontaS. Girolamo nell'epistola aLeta(2).
Che se nella seconda metà del secolo quinto trovia-
mo una Preteslata non pur cristiana ma consecrata a
Dio, non è a prenderne meraviglia, nè a reputare che
questo sia un ostacolo a crederla discendente da que-
gli avi altrettanto illustri quanto avversi alla cristiana
pietà. Già il Paronio ha notato che un' antica iscrizione
fa menzione di un Pretestato vir illustris ex quaestore
sacri palalii morto nel 472 , cioè appena otto anni
dopo la nostra vergine sacra, e di una figlia di lui
Pretestata clarissima (emina morta nel 486 (■'}), ambedue
cristiani ; onde inferì che i Pretestati prima nemicis-
simi della fede di Cristo, finalmente le sottoposero il
collo circa questi anni (4). E la coincidenza del tempo
mi fa slimare, che la nostra Pretcstata vergine sacra
sia stata anch'essa o figliuola o congiunta all'illustre
questore del palazzo morto nel 472. Nè osta che niun
altro titolo le sia stato dato tranne quello di virgo
sacra, dissimulandone così la nascita nobile e senatoria,
che le dava diritto ed essere chiamata clarissima. È
noto , che le nobili donzelle cristiane professando la
verginità rinunciavano al fasto ed alle onoranze del-
l' alta loro condizione. Nel secolo terzo s. Cipriano
scrisse, che neminem christianum decet et maxime vir-
ginem non decet claritatem ullam computare carnis et
honorem (o). Laonde se vediamo che conformemente
a questa sentenza nei secoli del primitivo fervore sopra
il sepolcro di qualsivoglia cristiano d'ordinaria legge
non si faceva pompa de'litoli della terrena nobiltà, è
naturale che ne'secoli seguenti quell'esempio di mo-
destia sia stato continuato ed imitato almeno negli epi-
taffi delle vergini di Cristo. Così nell'epigrafe tuttora
inedita posta nel 439 in Aquileja ad Anicia Ulfina, i
suoi medesimi illustri genitori le dettero soltanto l'ap-
pellazione di virgo devota deo.
Il cognome adunque di Pretestata, che nel secolo
quinto non è da attribuire a persona volgare, e Io
studio de'monumenti di quell'età ci insegnano chiara-
mente la nobiltà della vergine sacra, di che ora ab-
biamo rinvenuto una seconda memoria. La quale sarà
utilissima a recar nuova luce sopra una delle più oscure
pagine dell'istoria cristiana negli anni dell'ultima lotta
(1) V. Bull, dcll'ist. di conisp. arch. 1852 p. 1.7S.
(2) S. Hicronymi, Opp. ed. Vallarsi T. I p. 077.
(3) V. Inscr. christ. T. I p. 373 n. SU.
(4) Baronii, Ann. ad on. a% ed. Lue. T. Vili p. 310.
(5) Cypriani, De habitu virg. §. VI ed. Balutii p. 174.
Le prime due linee di questo frammento sono iden-
tiche all' iscrizione ora rinvenuta, e per mezzo di essa
riacquistiamo la loro intera lezione. Or come avviene
che l'islesso titolo sepolcrale sia inciso sopra due
pietre diverse? Questo non è caso al tutto nuovo;
ed ho osservato, che avviene, benché rarissimamente,
di trovare l'epitaffio di una persona medesima inciso
prima in una e poi in un' altra pietra, ma con qual-
che varietà, per cagione d'errore incorso nel primo
esemplare (1). Qui però non v' è indizio nè di varietà
nèdi notabile errore; e panni che sia da cercare una ra-
gione diversa del doppio esemplare, che abbiamo dinan-
zi. Talora in sepolcri non volgari l'iscrizione è stata ri-
petuta più volte. Così in una delle più nobili cripte
del cemetero di Callisto ho io medesimo veduto un'arca
composta di varie pietre, nella cui fronte e sulla cui
mensa era inciso in bellissime e grandi lettere il ti-
tolo seguente :
£
FL CAPTILI CORNELIANI DEP
XVIII KA.L SEP
Talvolta anche nel riaprire il sepolcro per deponi
un congiunto o un amico del primo defonto, fu rinno-
vata l'iscrizione per segnarvi la memoria del nuovo
ospite accolto nella medesima tomba. E questo parmi
il nostro caso : imperocché il frammento lateranense
contiene due epitaffi, quello di Pretcstata morta nel 464,
e poi quello d'un'altra, di cui è perduto il nome,
morta nel seguente anno 46o o al più tardi nel 466.
Laonde la lastra rinvenuta il dì 13 di questo mese
essendo angustissima, nè potendo entrarvi una seconda
iscrizione; tutta la pietra fu rinnovata e l'epitaffio di
Pretestata nuovamente inciso con quello della sua a
noi ignota compagna di sepoltura.
Del rimanente, chi nella doppia memoria incisa
in marmo di cotesta vergine vedesse un indizio, che
essa non fu persona volgare ed oscura, credo che
s'apporrebbe al vero. Imperocché il cognome di Pre-
testata ci richiama alla mente personaggi di alla fama,
ricchezza e potenza nell'epoca dell'impero cadente.
Chi non ricorda Vettio Agorio Pretestato fiorito ai
tempi del papa Damaso, uno de' maggiori avversarli
(1) V. I. C. p. 67, 149.