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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 16.1888

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Gatti, Giuseppe: Degli avanzi dell'acquedotto vergine
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https://doi.org/10.11588/diglit.13630#0073

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Degli avanzi dell'acquedotto vergine

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l'acquedotto ch'era stata abbattuta da Caligola ('); e perciò sono
avanzi di una nuova costruzione, di 65 anni posteriore alla pri-
mitiva di Agrippa.

L'illustre collega comm. Lanciani, con l'abituale sua dili-
genza e perizia, ha delineato nella tav. IV-V del Bull. arch.
comim. 1878 (cf. p. 17 segg.) tutti gii avanzi dell'o^s arcuatum
di Agrippa, che in tempi diversi furono scoperti e che conosciamo
per la semplice notizia tramandatacene dagli scrittori. Un pilastro
di quelle antiche arcuazioni fu veduto e descritto da Geronimo
Ferrucci, nel 1587, in una cantina della casa sull'angolo delle
odierne vie del Corso e del Caravita, ove attualmente è la Cassa
di risparmio (2). « Gran massicci di quadri di peperini » spettanti
alla prosecuzione dell'acquedotto, Flaminio Vacca attesta essere
stati cavati sotto la vetusta chiesa di s. Antonio (3), il cui sito
corrisponde fra l'oratorio del Caravita e l'angolo di via Monteca-
tino. Nel fondare la facciata della chiesa di s. Ignazio fu trovato
un lungo e nobilissimo tratto delle arcuazioni medesime ; ed altri
avanzi ne sono stati rinvenuti nel 1871 nella piazzetta incontro
alla chiesa di s. Macuto (4). Inoltre il Fea descrive un'altra
parte dell'acquedotto Vergine « nella cantina sotto il refettorio
grande dei pp. della Minerva » ; il Marini accenna ad un avanzo

(!) L'iscrizione ripetuta sopra ambedue i lati del fornice è dell'anno
46, e dice che Claudio « arem ductus aquae Virginis disturbato?, 'per C.
Caesarem a fundamentis novos fecit ac restituita (C. I. L.
VI, 1252). Oltre questa ricostruzione Claudiana degli archi abbattuti da
Caligola, non si ha memoria di altri grandi risarcimenti fatti all'opera di
Agrippa. Soltanto nella parte estramurana l'imperatore Costantino ricostruì
gli archi dell'acquedotto Vergine, che cadevano in rovina per le ingiurie
del tempo; siccome ne fa fede la lapide trovata nel 1881, fondandosi il
palazzo dell'Esposizione di belle arti in via Nazionale (v. Bull. com. 1881
p. 197 e tav. XIII).

(2) Lanciani, Bull. com. 1881 p. 17; Acque p. 126.

(3) Mem. 92 (ed. Schreiber, in Berlchte d. K. Sachs. Ges. d, IV. 1881.
p. 80). Nell'edizione del Fea (Misceli. I p. 92) questa memoria del Vacca
porta il n. 91 : cf. Lanciani 11. ce.

(4) V. Lanciani Bull. cit. p. 21; Acque p. 126.
 
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