Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 16.1888

DOI Artikel:
Cantarelli, Luigi: Osservazioni onomatologiche
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.13630#0116

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
102

Osservazioni onomatolo gicke

romana; 2° il domicilio in Roma (cf. Hirschfeld, die Getraide-
verwaltung in der ròm. Kaiserzeit [Philologus, 1870, p. 6 e seg.]).
Dunque i cinque vigili liberti, se furono frumento publico incisi
il primo marzo 203, erano, in quel giorno, nel pieno possesso
della cittadinanza romana, diritto che essi, se latini, avranno
acquistato, ipso iure, in forza del senatoconsulto sovradetto, dopo
i tre anni di servizio prestato da loro. È quindi evidente che la
iscrizione capitolina non appoggia, ma contraddice anzi la ipotesi
del Michel; la quale, del resto, ha un vizio di origine, poiché egli
avrebbe dovuto dimostrare, innanzi tutto, che, nelle lapidi relative
ai libertini, la menzione della tribù sia la conditio une qua non
per reputarli cittadini, sicché, quando manchi quella indicazione,
non debbansi essi assolutamente ritenere per tali.

Il Lemonnier (op. cit., p. 225) che, come si è visto, nega, e
con ragione, che i liberti cittadini si distinguano, quanto al nome,
dai liberti latini, cade, senza avvedersene, in un errore simile a
quello che abbiamo rilevato confutando ora la congettura del Michel.
Infatti, volendo il Lemonnier provare come la classe dei latini
iuniani fosse numerosa, ma transitoria, ricorda alcune iscrizioni
sepolcrali (il cui numero dice essere incalcolabile) nelle quali figu-
rano liberti morti in età minore di trentanni e che, a suo avviso,
devono essere stati latini, poiché è noto che gli schiavi non an-
cora trentenni, durante l'impero, quando fossero stati liberati senza
la preventiva autorizzazione di uno speciale comilium istituito
dalla legge Elia Senzia dell'anno 4 d. Cr. diventavano non cit-
tadini, ma latini. Essi poi, dice il Lemonnier, se fossero vissuti
più lungo tempo, avrebbero potuto acquistare il ius QuiHHum
valendosi dei mezzi che le leggi mettevano a loro disposizione.
Delle iscrizioni citate dal Lemonnier, riportiamo, per esempio,
soltanto alcune:

C. I. L. Ili, 575 : M. ÌJlpius Hypnus vix{it) anniis) XXVIII;
C. 1.1. Vili, 9434 : P. Aelius Augustor(um) N(ostrorum) U-
b(ertus) Processianus masti annis XVI;
 
Annotationen