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Maffei, Scipione; Vallarsi, Jacopo [Bearb.]; Berno, Pierantonio [Bearb.]
Verona Illustrata (Parte Quarta Ed Ultima): Contiene Il Trattato In questa seconda edizione accresciuto anche di figure Degli Anfiteatri E Singolarmente Del Veronese — In Verona: Per Jacopo Vallarsi, e Pierantonio Berno, 1731

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https://doi.org/10.11588/diglit.62320#0016
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’9

DE GLI A N

sa molto notabile, e /ingoiare, ed avesse
particolar relazione con l’Ansiteatro, par
si riconosca dal vederla replicata in due
Medaglie differenti, 1’ una battuta lui vi-
vente , che non si era veduta ancora, l’al-
tra dopo morte, come nella premessa tavo-
la si può osìervare, e sempre unitamente
coll’ Ansiteatro. Per ultima conferma di
quanto ho detto, addurrò un passo ancora
molto stringente. Leggesi in Dione compen-
diato , che a tempo di Vespasiano su collocato
nella via Sacra, su la quale appunto era 1’
in Vefr. Anfiteatro, un Colossò di cento piedi, qua-
le alcuni diceano aver avuto l' effìgie dì Nero-
dog ot ptev . T j
Ns- altri di Tito. beco pero cne d? un Co-
o,' j0spo di Tito in quella parte c’ era memo-
T/Xs'- ria, e di Tito è più, verisimil fosse, mentre
»«*'• fu inalzato da Vespasiano. Non o/lante
però tutte quelle considerazioni (limo assai
più verisimile, e meglio fondata intorno al
nome di Coliséo la prima sentenza.
CAPO QUINTO.
T{eft attrazioni dell' Ansiteatro e
Medaglie con esjb.
GRand’ uso del nuovo Ansiteatro fece
Domiziano , e conbizarri spettacoli,
come di pugna navale, e di Fiere, e Gla-
a 4. Viatori in tempo di notte co’ lumi, e non
d’ uomini solamente,ma di donne ancora,
il che fu poi rinovato, e proibito siotto Se-
xql in vero. Delle maravigliose sontuosità di Tra-
iev- iano, Adriano, Antonio Pio, Marco, Co-
modo, e de’ Gordiani, e di Probo, e d’al-
tri parlano gli Autori dell’ Issoria Augnila,
ne’ passi però de’ quali non siamo in con-
in. 4i. seienza tenuti sempre a credere esattamen-
ZZZXZL te numero degli uomini, e delle bestie,
ì-kìtip.iì-- per una salutare avvertenza, che ci dàDio-
ne> je{ja fama amplificatrice, e dell’ uso
che correa d’ingrandir sì fatte cole nel ri-
ferirle. Settimio Severo fece veder per la
prima volta la Corocotta animale Indiano,
e fece nella piazza dell’Ansiteatro coslruire
un ricettacolo in forma di nave, dalla qua-
le disfatta in un subitosi videro useir quat-
trocento Fiere d’ ogni spezie : credo però
doverli legger quaranta in Sifilino, perchè
tegue che te n’ uccisero in tutto cento al
giorno, onde non quattrocento in un solo.
Si rappresenta quella nave in una Medaglia
di Severo riferita dal Mezabarba.
Ma venendo alle riitaurazioni, prima fu
quella d’AntoninPio rammentata da Ca-
pitolino . Troppo liberal con quell’ Impe-
radore fu 1’ Autor del libretto, premessò a
tal materia nelle Antichità Greche del
Gronovio, attribuendo a lui la fabrica del

FITEATRI 20
Coliseo, ma colui serivo ancora, che Te-
renzio fece recitare una sua Comedia nell’
Anfiteatro. Segue la rislaurazion d’ Elaga-
baio notata da Lampridio dopo abbruciamene
to\ cioè a dire, dopo il gran danno patito
dal fulmine, che avea deformato 1’ Anfi-
teatro sui principio dell’ Imperio di Macri-
no, come si ha ne’ frammenti di Dione.
Forsè tal risarcimento non fu compito da
Elagabalo, ma ben dal successore Severo
Alessàndro, poiché di elso Medaglia abbia-
mo con 1’ Anfiteatro. Dice in fatti di lui
Capitolino, che più fabnche ei ristorò degli
anteriori Principi; e dice Lampridio, chi
deputò alle ri Iterazioni de gli edisizj delti-
nati a spettacoli la gabella che pagavano le
meretrici, forsè perchè a tai luoghi abitar
soleano. Dice quelli altresì, che dopo uc-
cisi i due Gordiani, fu riprete da chi pri-
mo parlava in Senato il proporli dal Conso- M<w.
le in tempo di tal rivoluzione cose di minor et Balb'
rilevo; una delle quali fu, non de cedificatìo- Ampb.ca^-
ne, come citano quello passo Lipsio, e Spà- Pr.Nam.
nemio, che farebbe diverte sensò, ma de Dis.3^-7-
exrfdificatione, cioè del dare I’ ultimo stabi-
limento all’ Anfiteatro . Credibil cosa è,
che quell’ ultima mano alia sua reintegra-
zione fosse poi data tetto Gordian Pio per
l’insigne Medaglione, che di lui abbiamo
con 1’ Anfiteatro, e benché la parola, eh’ è
in essò , di Munificenza, sembri alludere a
Giuochi fatti, la corrispondenza però dell’
altre Àsedaglie con tal’ edilìzio fa, che più
tolte debba intenderli come ho detto: e
tanto più che non fa menzione Capitolino
nella vita di Gordiano di spettacoli da lui
celebrati, ma tela mente di preparati, con
mille coppie di Gladiatori, e quantità di Ara-
ne belile, delle quali poi ne’ Giuochi seco-
lari si servi Filippo. Nel Cronico Eusebia-
no oltre all’ incendio tepramentovato nell’
Ansiteatro, altro se ne registra avvenuto in
tempo di Decio; della riparazion del qua-
le niente te veder notato negli Scrittori.
Cosa fosse ciò, che in tali incontri s’incen-
diava , e perchè di così spessi risarcimenti
bitegno avessè 1’ Anfiteatro, mossreremo
altrove. Ultima memoria di danno patito
è quella, che abbiamo in una legge di Co-
flantino dell’anno 321 , quando Massìmo Cod. ih.
Prefetto di Roma dinunziò , essere slato
tocco dal Cielo l’Anfiteatro, cioè percosso citi Am-
dalla saetta; di che si dava avvite per la
forza di presagio creduta ne’ fulmini, con
necessità d’interpretazione. Di risarcimen-
to si avrebbe l’ultima menzione in una La-
pida , eh’ è slato scritto possedessè già in
Roma Monsignor Ciampini, ove menzion
si faccia d’aver già ristaurato il Colossèo
Teodorico. Non è inverisimile,che ciò av-
venire,
 
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