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Maffei, Scipione; Vallarsi, Jacopo [Bearb.]; Berno, Pierantonio [Bearb.]
Verona Illustrata (Parte Quarta Ed Ultima): Contiene Il Trattato In questa seconda edizione accresciuto anche di figure Degli Anfiteatri E Singolarmente Del Veronese — In Verona: Per Jacopo Vallarsi, e Pierantonio Berno, 1731

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https://doi.org/10.11588/diglit.62320#0057
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Col. Trai,
perrault
l. 4. c. 7.
I, 36, ZJ.

£4. £.7.

I O I

LIBRO SECONDO.

102

cui però vogliono si ricorra , e non a gli
Anfiteatri di Verona, e di Pola , come se-
ce il Palladio : poiché dato , ch’ella polsa
dirli d’alcun Ordine, e Ha Toscana( Dori-
ca l’alferisce il Fabrettipcr la forma delle
canalature, che ha nella cima) quella è un’
opera sì straordinaria, e fuori di tutte l’al-
tre, che non può prendersene argomento,
o regola alcuna. Con sì satte idee non è
maraviglia, ch’essa parelse [proporzionata al
dotto traduttorFranzese di Vitruvio. Della
ordinaria colonna Toscana leggesi in Plinio,
eh’ avea per diametro nel fondo la fettima
parte della sua altezza , e che la Dorica
vi avea la sella. Ma forsè i copisti siocina-
rono ne’ numeri un’ I alla Dorica, e l’ag-
giunsiero alla Tosicana. Harduino a quello
palio ne cita in conferma Vitruvio, ove del-
lo Toscane par dica l’istelso, ma non par-

la egli quivi generalmente ; e delle Dori-
che insegna altrove , come di sei grolsiezze Ub. ^c.
furon bensì fatte da principio , ma che li
Asfarono poi a sette. Però il Rusconi, che
nell’intender Vitruvio, e nel farlo con po-
che parole, e con opportune figure intende-
re, panni folle eccellente, dille riferendo
la lua dottrina , che palsati per maggior
vaghezza a cercar moduli più ristretti, fe-
cero l’altezza delle colonne Doriche di set-
te diametri. Altre rissessioni di lui degne
farà qui il Marchefe Giovanni Poleni, della
cui lineerà amicizia sommamente mi pre-
gio , se varranno le mie esortazioni a farlo
risolvere di prender per mano quanto ha
raccolto per una edizion di Vitruvio, che
ci faccia conoscere come veramente non
abbiamo ancora quell’ Autore in tqtto il
suo lume.



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Or venendo al primo recinto dell’ Arena
nostra, ecco nella quinta Tavola la fronte,
e il fianco di quanto ne sussiste, e che per
l’angustia della llrada da quella parte non
li gode con l’occhio nell’ originale: tutto è
in misura, e con Ibmma esattezza; nel ta-
glio inoltrali anche il profilo . Sbaglio di
memoria fece scrivere al Desgodetz, che
sslufir, Parts IIP

fe ne confervi no sei archi. Quel che man-
ca nella cima, può a un dipresso ravvisarli
nel prospetto del Coliseo, elsendo certo ,
che un ordine di feneltroni era nella parte
superiore degli Anfiteatri. Il materiale del
Romano è di travertino; di quello, sì net
recinto, come in tutti i pilastri, archi, por-
te, gradi, e sicaie interiori, è duro marmo
G % nostra-
 
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