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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 6.1903

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Fasc. 2
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Di Marzo, Gioacchino; Mauceri, Enrico: L' opera di Domenico Gagini in Sicilia
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https://doi.org/10.11588/diglit.24148#0168

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G. Dt MARZO - É. MAUCERI

le statuette medesime, dove vediamo gli stessi delfini che saranno poi ripetuti nei capitelli
della chiesa dell’Annunziata. Queste figure muliebri simboleggiano : la Fortezza con una colonna
scanalata ; la Prudenza tricipite, che porta una serpe in ambo le mani ed un libro aperto nella

destra; la Temperanza, che con un
boccale versa acqua dentro un vaso ; e
la Giustizia con la spada levata nella
destra ed il globo nell’altra mano.

Crediamo parimenti che appar-
tenga al Gagini la mezza figura a
bassorilievo dell’Eterno nimbato, alta
m. 0.74, in sembianza di vecchio ca-
dente, dal naso aquilino e dalla lunga
barba con largo berretto sul capo
che gli copre interamente le orec-
chie, con un libro sotto il braccio
destro ed un bastone dal manico in
forma di gruccia nella sinistra, che
si vede abbandonata al buio nell’an-
tisacrestia della stessa chiesa, entro
il timpano spezzato della porta a
destra entrando. Codesta fisonomia
caratteristica ricorda perfettamente
la faccia destra della Prudenza.

Domenico Gagini: Capitello - Palermo, Chiesadell’Annunziata
(S. Agati, disegnò)

Nell’antico palazzo Speciale, co-
nosciuto col nome di Raffadale, sulla
scala, dentro una nicchietta decorata esternamente di una bella ghirlanda di rami di quercia,
è collocato un busto raffigurante Pietro Speciale, sotto cui, incastrata nel muro, è una lapide
con questa iscrizione:

HEC DNM PETRVM SPE
CIALEM SIGNAT YMAGO
ALCAMVS HVNC DNM
ET CALATAFIMIS HABENT
MCCCCLXVIIII.

È un lavoro squisitamente modellato, e noi siamo di avviso che si possa bene attribuire
a Domenico Gagini, non solo perchè il modo di rendere fedelmente e da maestro i tratti
fisionomici ha molto riscontro con altre opere dello stesso artista, come, a mo’ d’esempio,
con la figura di San Gandolfo in Polizzi e con quella del vescovo Montaperto nel duomo
di Mazzara, ma anche perchè questa ragione è confortata dal fatto che il Gagini era l’ar-
tista di casa Speciale, come risulta da altre fonti.1

* * *

Da documenti apprendiamo poi che Domenico, nel 1474, si obbligò a compiere la deco-
razione della cappella di Santa Cristina nel duomo di Palermo, e che ebbe a compagno di
lavoro Giorgio de Milano o de Milana ;a ma la sua opera disgraziatamente soggiacque allo

Dr Marzo, op. cit., I, pag. 74.

1 Id., op. cit., voi. I, pag. 82 e seg., II, pag. 21 e seg.
 
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