GIACOMO DE-NICOLA
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Insomma in Silvestro influisce, per mezzo dei suoi maggiori rappresentanti, la gene-
razione artistica post-donatelliana.
Dagli esemplari fiorentini egli si distacca principalmente nella misura e nel senso della
decorazione, in lui sempre scarsa e poco pittorica.
Silvestro, infatti, ha più qualità scultorie. Ciò lo dimostra, oltre il discreto numero di
statue a tutto tondo, la sua speciale costruzione di monumento funebre, compromesso tra
il tipo fiorentino e il tipo romano, dove nelle nicchie dei pilastri poteva collocare statue a
suo talento.
Pensando anche a Nicola da Guardiagrele che si fermò nell’imitazione del Ghiberti
della prima maniera, la maniera scultoria, viene spontanea la domanda se tale preferenza
a scolpire, che riusciva a vincere l’indirizzo talora opposto della scuola, fosse di indole più
che personale, di razza.
Si sarebbe, così, trovato l’elemento paesano della loro arte.
E in Silvestro, fiorentino di adozione, avrebbe pure germogliato una virtù del luogo.
Giacomo De-Nicola.
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Insomma in Silvestro influisce, per mezzo dei suoi maggiori rappresentanti, la gene-
razione artistica post-donatelliana.
Dagli esemplari fiorentini egli si distacca principalmente nella misura e nel senso della
decorazione, in lui sempre scarsa e poco pittorica.
Silvestro, infatti, ha più qualità scultorie. Ciò lo dimostra, oltre il discreto numero di
statue a tutto tondo, la sua speciale costruzione di monumento funebre, compromesso tra
il tipo fiorentino e il tipo romano, dove nelle nicchie dei pilastri poteva collocare statue a
suo talento.
Pensando anche a Nicola da Guardiagrele che si fermò nell’imitazione del Ghiberti
della prima maniera, la maniera scultoria, viene spontanea la domanda se tale preferenza
a scolpire, che riusciva a vincere l’indirizzo talora opposto della scuola, fosse di indole più
che personale, di razza.
Si sarebbe, così, trovato l’elemento paesano della loro arte.
E in Silvestro, fiorentino di adozione, avrebbe pure germogliato una virtù del luogo.
Giacomo De-Nicola.