7°
CORRIERI
geria sotto gli ultimi anni del regno di Luigi XIV, e
nei primi di quello di Luigi XV. Sotto quest’ultimo,
e specialmente sotto Luigi XVI, lo smalto prende il
sopravvento sull’oro, e si presta alla decorazione più
svariata, con scene spesso tratte da opere di pittura.
Nella numerosissima serie di orologi della fine del se-
colo xviii e del principio del xix se ne distinguono
alcuni bellissimi con smalti a colori con scene di pae-
saggio o di figura, e sopratutti uno firmato Dufour
e C.e con due figurine di innamorati che sembrano
tolte da un dipinto di Watteau, ed un altro con una
veduta di marina nel fare di J. Vernet (fig. 4).
Tuttavia gli esemplari più antichi che figurano
alla Mostra non appartengono alle collezioni sopra
ricchezza di prodotti di vario genere, dai braccialetti
alle collane, dai pendagli e dai fermagli di strass ele-
gantemente rilegati in argento agli orecchini della Dal-
mazia ed a quelli in filigrana d’oro di arte veneziana
del secolo xvii e xviii, dai pettini di varia epoca e
foggia agli astucci da lavoro e da profumo dell’epoca
di Luigi XV e di Luigi XVI. L’Impero però domina
anche in queste sezioni; e fra i cimelii più importanti
di quest’epoca ci contenteremo di ricordare un su-
perbo finimento composto di una collana di sei cammei
firmati «Morelli», fatto fare dal Cardinal Fesch per
madama Letizia Bonaparte (fig. 5). I cammei finissimi
recano i ritratti del Cardinal Fesch, di Carlo Bona-
parte padre di Napoleone, di Giuseppe, Luciano, Luigi
Fig. 5 — Finimento di cammei, firm. « Morelli », con ritratti della famiglia Bonaparte
citatè. Essi sono un orologio in metallo dorato~della
fabbrica di Gallier di Lione della fine del sec. xvi o
del principio del xvii, esposto dal comm. Pogliaghi,
(fig. 4) ed alcuni orologi solari del sec. xvii esposti
dal barone Kanzler.
Fra i meno , antichi sono caratteristici un orologio
per cieco in oro e quadrante in argento a cesello fatto
per l’arciduca di Parma, e firmato « Breguet », un oro-
logio a forma di croce con coperchio in cristallo di
rocca e con quadrante a smalto, con scene e attributi
della passione di Gesù Cristo della collezione "Mas-
simo Borbone, ed un ricco orologio a pendaglio in
smalto azzurro e brillanti, firmato « Vauchez », esposto
dalla principessa Rospigliosi."
Fra gli oggetti di gioielleria più propriamente detti
la Mostra dell’ornamento femminile offre una grande
e Girolamo, negli orecchini sono effigiate Paolina ed
Elisa, nel medaglione centrale Napoleone I. La for-
tunata proprietaria di questo raro cimelio è la mar-
chesa di Roccagiovane Campello, la quale al pari di
Donna Maria Bonaparte Gotti, espone una grande
quantità di altri oggetti napoleonici, fra i quali basterà
citare un finimento in oro e smalti bianchi e neri fatti
fare dalla principessa Zenaide Bonaparte nel 1821 per
il lutto dell’imperatore, un braccialetto con i ritratti
degli eroi dell’indipendenza della Grecia con la scritta
«Napoléon à Charlotte», ed altri gioielli e cammei.
Fra i cammei sono notevolissimi pure quelli, firmati,
di Girometti, esposti dal barone Kanzler. Di un grande
interesse archeologico ed artistico sono i gioielli di scavo
esposti dal principe Odescalchi, consistenti in figurine
di vittorie in oro, di arte ellenistica, e in monete greche
CORRIERI
geria sotto gli ultimi anni del regno di Luigi XIV, e
nei primi di quello di Luigi XV. Sotto quest’ultimo,
e specialmente sotto Luigi XVI, lo smalto prende il
sopravvento sull’oro, e si presta alla decorazione più
svariata, con scene spesso tratte da opere di pittura.
Nella numerosissima serie di orologi della fine del se-
colo xviii e del principio del xix se ne distinguono
alcuni bellissimi con smalti a colori con scene di pae-
saggio o di figura, e sopratutti uno firmato Dufour
e C.e con due figurine di innamorati che sembrano
tolte da un dipinto di Watteau, ed un altro con una
veduta di marina nel fare di J. Vernet (fig. 4).
Tuttavia gli esemplari più antichi che figurano
alla Mostra non appartengono alle collezioni sopra
ricchezza di prodotti di vario genere, dai braccialetti
alle collane, dai pendagli e dai fermagli di strass ele-
gantemente rilegati in argento agli orecchini della Dal-
mazia ed a quelli in filigrana d’oro di arte veneziana
del secolo xvii e xviii, dai pettini di varia epoca e
foggia agli astucci da lavoro e da profumo dell’epoca
di Luigi XV e di Luigi XVI. L’Impero però domina
anche in queste sezioni; e fra i cimelii più importanti
di quest’epoca ci contenteremo di ricordare un su-
perbo finimento composto di una collana di sei cammei
firmati «Morelli», fatto fare dal Cardinal Fesch per
madama Letizia Bonaparte (fig. 5). I cammei finissimi
recano i ritratti del Cardinal Fesch, di Carlo Bona-
parte padre di Napoleone, di Giuseppe, Luciano, Luigi
Fig. 5 — Finimento di cammei, firm. « Morelli », con ritratti della famiglia Bonaparte
citatè. Essi sono un orologio in metallo dorato~della
fabbrica di Gallier di Lione della fine del sec. xvi o
del principio del xvii, esposto dal comm. Pogliaghi,
(fig. 4) ed alcuni orologi solari del sec. xvii esposti
dal barone Kanzler.
Fra i meno , antichi sono caratteristici un orologio
per cieco in oro e quadrante in argento a cesello fatto
per l’arciduca di Parma, e firmato « Breguet », un oro-
logio a forma di croce con coperchio in cristallo di
rocca e con quadrante a smalto, con scene e attributi
della passione di Gesù Cristo della collezione "Mas-
simo Borbone, ed un ricco orologio a pendaglio in
smalto azzurro e brillanti, firmato « Vauchez », esposto
dalla principessa Rospigliosi."
Fra gli oggetti di gioielleria più propriamente detti
la Mostra dell’ornamento femminile offre una grande
e Girolamo, negli orecchini sono effigiate Paolina ed
Elisa, nel medaglione centrale Napoleone I. La for-
tunata proprietaria di questo raro cimelio è la mar-
chesa di Roccagiovane Campello, la quale al pari di
Donna Maria Bonaparte Gotti, espone una grande
quantità di altri oggetti napoleonici, fra i quali basterà
citare un finimento in oro e smalti bianchi e neri fatti
fare dalla principessa Zenaide Bonaparte nel 1821 per
il lutto dell’imperatore, un braccialetto con i ritratti
degli eroi dell’indipendenza della Grecia con la scritta
«Napoléon à Charlotte», ed altri gioielli e cammei.
Fra i cammei sono notevolissimi pure quelli, firmati,
di Girometti, esposti dal barone Kanzler. Di un grande
interesse archeologico ed artistico sono i gioielli di scavo
esposti dal principe Odescalchi, consistenti in figurine
di vittorie in oro, di arte ellenistica, e in monete greche