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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 11.1908

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Fasc. 2
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Giordani, Paolo: Baccio Pontelli a Roma
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https://doi.org/10.11588/diglit.24153#0143

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BACCIO PONTELLI A ROMA

99

mostrasse il desiderio suo. E Baccio, dopo aver richiesta licenza al duca, si mise all’opera
e terminatala « dopo molta fatica » la inviò a Lorenzo con lettera del 18 giugno di quell’anno.1

Dopo di che le notizie sull’opera dell’architetto tacciono, ond’è che si può sospettare
che, circa quel tempo, egli si recasse a Roma, tanto più che poco dopo lo ritroviamo come
ingegnere militare alla fabbrica della rocca d’Ostia 1 2 e nello stesso ufficio a Civitavecchia.
Infatti il Frangipani3 riferisce un breve di Sisto IV dell’anno 1483 mandato al Pontelli,
perchè andasse a vedere e ad esaminare la fortezza di quella città.

Se dunque il Pontelli non venne a Roma prima del 1481, sembra assolutamente ozioso
attribuirgli opere antecedenti a questa data. E il Gaye,4 * partendo dalle solite analogie stili-
stiche, analogie comuni a tutti gli edifici romani di quell’e-
poca, credè di poter accrescere le opere da attribuirsi al
Pontelli, aggiungendo alle molte, altre ancora, come il cortile
del monastero di San Gregorio, dietro la colonnata di San
Pietro, la porta sinistra adorna di trofei, armi ed altri fregi
che è posta innanzi alla porta principale del monastero di
Grottaferrata e la porta, con assai buon gusto lavorata, sita
sulla strada che dalla chiesa di Santa Maria sopra Minerva
conduce al Capitolo. L’opinione del Gaye dunque va scar-
tata con lo stesso argomento di età, e piuttosto varrà a
confortare, almeno per una parte, la tesi che noi sosterremo.

La prima opera perciò che noi incontriamo, certamente
assegnata al Pontelli, non è a Roma, è in provincia; di là
dunque faremo partire il nostro esame.

Già dicemmo come i lavori per il compimento della rocca
d’Ostia fossero stati intrapresi di nuovo fin dal 1483 dal-
cardinale Giuliano della Rovere e come fossero stati com-
piuti circa il i486.! Fino ad ora niente si sapeva circa l’ar-
chitetto del forte, se non che una preziosa iscrizione, da
poco posta in luce, attribuisce con sicurezza l’opera al Pon-
telli. 6

Or dunque il Pontelli appare la prima volta ricordato
in documenti romani circa l’anno 1483, ed appare appunto
come assoldato dal Cardinal Giuliano Rovere in opere di
carattere militare.

La rocca d’Ostia infatti è costituita da torrioni coro-
nati da robusti merli, sorreggenti un’inquadratura superiore, i due all’estremità sono molto
sporgenti, quello a destra di chi guarda nel prospetto è di forma semicircolare, il basamento
è gettato a scarpa. Sopra tutti si eleva un altro torrione anch’esso adorno di merli, ripiegantisi
su una modanatura circolare a sporgenza, l’intiero edificio è a forma poligonale. Tal quale
come si presenta, la fortezza ha delle grandi somiglianze col Castel Sant’Angelo nella forma
che esso aveva al sec. XV, per altro si ravvicina piuttosto alla conformazione che al mau-
soleo di Adriano fu data sotto il pontificato di Alessandro VI. Infatti un disegno del 1492 ci
rappresenta il castello proprio sotto forma di fabbrica poligonale, con sopra due edifici qua-
drangolari ; dalla parte del fiume si appoggiano al castello due torri profonde, torri merlate
a sguscio che hanno grande analogia con le altre due torri che stavano in capo al ponte

Roma, Portico est. dei SS. Apostoli

(Fotografia Anderson)

1 Gaye, Carteggio, II, pag. 274.

2 Rocchi, Baccio Pontelli e la rocca d’Ostia.

3 Storia di Civitavecchia, pag. 124.

4 Gaye, Kunstblatt, 1836.

s Vedi Guglielmotti, Della rocca di Ostia e delle

condizioni dell’arte militare in Italia prima della ca-
lata di Carlo Vili, Roma, 1862.

6 Le iscrizioni che furono collocate nella rocca si
trovano raccolte nel Giornale arcadico V. CXXXIX,
pag. 354-
 
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