BACCIO FON BELLI A ROMA
IOI
l’ingrossamento indefinito delle masse murali, che cioè « la bontà delle fortezze sta nell’ar-
tificio della pianta, anziché nella grossezza dei muri »/
Le tavole del « Codice magliabecchiano di macchine e fortificazioni » disegnate di sua
mano, sulla cui autenticità nemmeno la'critica più severa è riuscita a sollevar dubbi,1 2 testi-
moniano inoltre come Francesco di Giorgio, dopo un lungo e « faticoso periodo di tentativi »
sia giunto ad afferrare le nuove forme difensive, ed abbia, sullo scorcio del secolo XV, che
appunto è l’età di quel codice, rappresentato in parecchi disegni l’organico completo di una
Ostia, La Rocca - (Fotografia Moscioni)
magistrale bastionata, « svolgendo tutte le virtualità di cui era fecondo il concetto iniziale
da lui maturato ».5
E i disegni del Martini per la costruzione del bastione rispondono con esattezza, in
pratica nella rocca d’Ostia ed,' ancora con più precisione, al Castel Sant’Angelo. Ond’è che
il Pontelli ci si manifesta come ingegnere militare ben raccomandato e protetto da un illustre
maestro, di cui mise in opera i dettami e, se non modificò, nè aggiunse niente di nuovo
alla teoria di Francesco di Giorgio, pure la proseguì con ardore e con scrupolo.
* * *
E torniamo alla tradizione v.asariana. Per un edificio caratteristico, che ha spiccate
analogie con la costruzione di Santa Maria del Popolo, il palazzo del cardinale Domenico
1 Francesco di Giorgio Martini, Trattato, lib. V, 3 E. Rocchi, Fr. di Giorgio nell ingegneria miti-
cupo IV. tare, nel volume stampato nel quarto centenario della
2 Schroeder, Martini und die bastionisene Front. morte dell’architetto, a pag. 45.
IOI
l’ingrossamento indefinito delle masse murali, che cioè « la bontà delle fortezze sta nell’ar-
tificio della pianta, anziché nella grossezza dei muri »/
Le tavole del « Codice magliabecchiano di macchine e fortificazioni » disegnate di sua
mano, sulla cui autenticità nemmeno la'critica più severa è riuscita a sollevar dubbi,1 2 testi-
moniano inoltre come Francesco di Giorgio, dopo un lungo e « faticoso periodo di tentativi »
sia giunto ad afferrare le nuove forme difensive, ed abbia, sullo scorcio del secolo XV, che
appunto è l’età di quel codice, rappresentato in parecchi disegni l’organico completo di una
Ostia, La Rocca - (Fotografia Moscioni)
magistrale bastionata, « svolgendo tutte le virtualità di cui era fecondo il concetto iniziale
da lui maturato ».5
E i disegni del Martini per la costruzione del bastione rispondono con esattezza, in
pratica nella rocca d’Ostia ed,' ancora con più precisione, al Castel Sant’Angelo. Ond’è che
il Pontelli ci si manifesta come ingegnere militare ben raccomandato e protetto da un illustre
maestro, di cui mise in opera i dettami e, se non modificò, nè aggiunse niente di nuovo
alla teoria di Francesco di Giorgio, pure la proseguì con ardore e con scrupolo.
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E torniamo alla tradizione v.asariana. Per un edificio caratteristico, che ha spiccate
analogie con la costruzione di Santa Maria del Popolo, il palazzo del cardinale Domenico
1 Francesco di Giorgio Martini, Trattato, lib. V, 3 E. Rocchi, Fr. di Giorgio nell ingegneria miti-
cupo IV. tare, nel volume stampato nel quarto centenario della
2 Schroeder, Martini und die bastionisene Front. morte dell’architetto, a pag. 45.