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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 11.1908

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Fasc.3
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Frizzoni, Gustavo: Diverse opere d'arte evocate da una nota illustrazione di disegni
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https://doi.org/10.11588/diglit.24153#0208

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I 6 2

GUSTAVO FRIZIONI

giature a biacca su carta leggermente tinta in tono
roseo, accenna alla origine fiorentina della fine del
XV secolo, e il nome del Granacci come possibile
autore viene suggerito non senza buone ragioni. In
due zone orizzontali, sovraposte una all’altra il di-
segnatore si studia di rendere l’imagine di un sog-
getto molto movimentato, nel quale si riconoscono
agevolmente degli episodi di combattimenti fra i
Greci e le Amazzoni. Del pensiero originale si riscon-
trano parecchie traccie in un sarcofago del Museo
Vaticano che si dà qui riprodotto (fig. i), ma che
non è, da quanto apprendiamo, se non un fram-
mento di un bassorilievo più esteso, di cui una parte
si vede sulla facciata del palazzo Salviati. Para-
gonando tuttavia il disegno col sarcofago del Vati-
cano si sarebbe tentati di ammettere che quest’ultimo,
appartenente, come appare, alla decadenza della
scoltura romana, sia stato alla sua volta desunto da
qualche fregio a bassorilievo preesistente, dove i
singoli motivi della pugna sarebbero stati condotti
con maggior larghezza e spigliatezza. Per quanto
queste qualità si potrebbero mettere sul conto del-
l’interprete fiorentino, c’induce a sostenere il pre-
supposto, il fatto, che nel disegno apparisce un parti-
colare notevole, mancante affatto nel sarcofago.
Infatti fra il secondo e il terzo cavallo, a incominciare
dal lato sinistro, intercede un gruppo consistente
nelle figure di una Amazzone accovacciata a terra e
di un uomo che si slancia contro di lei per colpirla ;
gruppo assai bello di linee e vivacemente espresso,
— ma interamente soppresso, come si vede, nel
sarcofago. Quanto alla composizione di combattenti,
presentata nella parte inferiore del foglio, poiché
non trova riscontro nel monumento vaticano, rimar-
rebbe a vedere se e in quanto corrisponda al frammento del palazzo Salviati. Considerata
l’estensione di questa parte del disegno, che racchiude non meno di sette figure, non pare
possibile che unitamente a quella disegnata superiormente abbia potuto essere ricavata dal
bassorilievo di un sarcofago, causa l’eccessiva estensione dell’insieme, in lunghezza, tale da
far pensare piuttosto, come si disse, al prototipo di preesistente fregio in bassorilievo.

Ecco pertanto un tema attraente da studiarsi ulteriormente e da risolvere, se sarà pos-
sibile, da qualche intelligente e dotto amico dell’archeologia e dell’arte del Rinascimento
ad un tempo. 1

Chi è che non rammenti la leggiadra figura dell’adolescente Davide in bronzo, del
Verrocchio nel Museo Nazionale di Firenze? La figura che ci viene presentata sul terzo
foglio e che alla nostra volta ripresentiamo qui (fig. 2) è certamente di origine fiorentina,
posteriore di parecchi decenni alla statua suindicata, ma non esente di certa affinità con
la medesima. Nello stesso tempo se ne scosta sensibilmente, — perchè in realtà, a parte

Fig. 2 — Lorenzo di Credi

Studio per un Davide

1 Per tutto quanto concerne il sarcofago e la sua Robert, Die antiken Sarcophag-Reliefs, voi. II, pag. 96

storia, non che la riproduzione di altri disegni, si e seg. e tav. XXXIII.

veda, come accenna il C., la monografia di Karl
 
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