MINIATURE DELLA SCUOLA DI COLONIA
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dell’arte renana dei secoli x-xi ? E ammessa resi-
stenza di una scuola di Colonia, in che rapporti essa
si trova con le altre del periodo carolingio e otto-
mano? In genere gli storici ammettono l’esistenza di
una scuola di Colonia, che a differenza di quelle di
Reichenau e di Treviri, sentì molto l’influsso delle
scuole carolinge del nord. Di un’arte colonese ante-
riore al periodo ottoniano, non abbiamo monumenti
di un codice dell’archivio del duomo porta la segna-
tura : « Sub pio patre Hìldebaldo scriptus ». Tra questi
vanno citati tre volumi con le illustrazioni ai Salmi
(n. 63, 65, 67), che portano delle iniziali miniate, una
delle quali, eseguita da una monaca, Vera, è ripro-
dotta dal Lamprecht.1 Si sa che la biblioteca di Ilde-
baldo conteneva anche un Apocalypsin pinctum. Du-
rante il ix secolo fu poi costruito il duomo di San
Fig. 6 — Milano, Biblioteca Ambrosiana
Evangelario colonese, fol. 186
sicuri, ma solo notizie storiche, dalle quali parrebbe
doversi concludere che Colonia fu in,genere tributaria
di altre regioni.
Nell’ archivio del duomo della città si conserva
una Collectìo Cartonimi, codice dell’vm secolo incirca
(n. 210), ornato di disegni appena coloriti, con teste
di animali, pesci, carri, cavalli, ma non si può affer-
mare che queste rozze figurazioni, che del resto in
quell’epoca si trovano in Italia come in Francia e in
Spagna, siano state eseguite a Colonia. È sicuro che
a Colonia al principio del ix secolo, un arcivescovo
Hildebald, fondò una scuola e una biblioteca, e più
Pietro, nella cui abside era dipinta una Majestas, cioè
Cristo in trono tra i simboli degli evangelisti e due
cherubini, e in basso gli apostoli.2
Nell’archivio dei duomo si conserva un Evange-
lario (n. 13) in cui un pittore di nome Hiltfredus di-
pinse le figure di Luca e Giovanni ; esse sono però
condotte nello stile della scuola di Metz ; lo stesso
archivio possiede un Lezionario (n. 143) del x secolo,
dell’arcivescovo Evergerus (984-999), che al fol. 3 si
1 K. Lamprecht, Initial ornamentili de Vili bis XIII Jahrhun-
dert. Leipzig, 1882, tav, XIIa. L’iniziale è a fol. 2 del cod. n. 65.
2 C. Aldenhoven, Geschichte der kolner Malerschule, pag. 75.
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dell’arte renana dei secoli x-xi ? E ammessa resi-
stenza di una scuola di Colonia, in che rapporti essa
si trova con le altre del periodo carolingio e otto-
mano? In genere gli storici ammettono l’esistenza di
una scuola di Colonia, che a differenza di quelle di
Reichenau e di Treviri, sentì molto l’influsso delle
scuole carolinge del nord. Di un’arte colonese ante-
riore al periodo ottoniano, non abbiamo monumenti
di un codice dell’archivio del duomo porta la segna-
tura : « Sub pio patre Hìldebaldo scriptus ». Tra questi
vanno citati tre volumi con le illustrazioni ai Salmi
(n. 63, 65, 67), che portano delle iniziali miniate, una
delle quali, eseguita da una monaca, Vera, è ripro-
dotta dal Lamprecht.1 Si sa che la biblioteca di Ilde-
baldo conteneva anche un Apocalypsin pinctum. Du-
rante il ix secolo fu poi costruito il duomo di San
Fig. 6 — Milano, Biblioteca Ambrosiana
Evangelario colonese, fol. 186
sicuri, ma solo notizie storiche, dalle quali parrebbe
doversi concludere che Colonia fu in,genere tributaria
di altre regioni.
Nell’ archivio del duomo della città si conserva
una Collectìo Cartonimi, codice dell’vm secolo incirca
(n. 210), ornato di disegni appena coloriti, con teste
di animali, pesci, carri, cavalli, ma non si può affer-
mare che queste rozze figurazioni, che del resto in
quell’epoca si trovano in Italia come in Francia e in
Spagna, siano state eseguite a Colonia. È sicuro che
a Colonia al principio del ix secolo, un arcivescovo
Hildebald, fondò una scuola e una biblioteca, e più
Pietro, nella cui abside era dipinta una Majestas, cioè
Cristo in trono tra i simboli degli evangelisti e due
cherubini, e in basso gli apostoli.2
Nell’archivio dei duomo si conserva un Evange-
lario (n. 13) in cui un pittore di nome Hiltfredus di-
pinse le figure di Luca e Giovanni ; esse sono però
condotte nello stile della scuola di Metz ; lo stesso
archivio possiede un Lezionario (n. 143) del x secolo,
dell’arcivescovo Evergerus (984-999), che al fol. 3 si
1 K. Lamprecht, Initial ornamentili de Vili bis XIII Jahrhun-
dert. Leipzig, 1882, tav, XIIa. L’iniziale è a fol. 2 del cod. n. 65.
2 C. Aldenhoven, Geschichte der kolner Malerschule, pag. 75.