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PIETRO TOESCA
Ma non sempre quella tecnica mantenne la semplicità che è pregio dei vetri italiani
del xiv e del xv secolo. Al graffito si unirono, o anche si sostituirono in certe parti, i
colori non soltanto per campeggiare i fondi ma per segnare e modellare le forme. Nei vetri
Fig. 4—Scuola di Niccolò da Bologna: Crocifissione. Londra, South Kensington Museum
tedeschi del xv e del xvi secolo sovente nulla più v’è della tecnica del Cennino : i tratti
neri che sembrano graffiti sull’oro furono in realtà segnati sul vetro con la punta del pen-
zioni bizantine. Il mantile della tavola e le vesti di
Abramo mostrano sotto i graffiti una tinta rossa di
lacca; il mantello dei tre angeli una tinta cilestrina.
La composizione riproduce particolari iconografici an-
tichissimi ma la forma arcuata del vetro e le architet-
ture del fondo mi sembrano escludere una data ante-
riore al secolo xv. Il vetro è attribuito all’arte bizantina
del secolo xni (cfr. Museo Civico di Torino, Torino,
1904, tav. XLVIII).
I miei più vivi ringraziamenti per la somma cor-
tesia con la quale il comm. V. Avondo, benemerito
direttore del Museo, favorì i miei studi e per l’assi-
stenza più volle prestatami dal segretario del Museo
stesso, signor Sacerdote !
PIETRO TOESCA
Ma non sempre quella tecnica mantenne la semplicità che è pregio dei vetri italiani
del xiv e del xv secolo. Al graffito si unirono, o anche si sostituirono in certe parti, i
colori non soltanto per campeggiare i fondi ma per segnare e modellare le forme. Nei vetri
Fig. 4—Scuola di Niccolò da Bologna: Crocifissione. Londra, South Kensington Museum
tedeschi del xv e del xvi secolo sovente nulla più v’è della tecnica del Cennino : i tratti
neri che sembrano graffiti sull’oro furono in realtà segnati sul vetro con la punta del pen-
zioni bizantine. Il mantile della tavola e le vesti di
Abramo mostrano sotto i graffiti una tinta rossa di
lacca; il mantello dei tre angeli una tinta cilestrina.
La composizione riproduce particolari iconografici an-
tichissimi ma la forma arcuata del vetro e le architet-
ture del fondo mi sembrano escludere una data ante-
riore al secolo xv. Il vetro è attribuito all’arte bizantina
del secolo xni (cfr. Museo Civico di Torino, Torino,
1904, tav. XLVIII).
I miei più vivi ringraziamenti per la somma cor-
tesia con la quale il comm. V. Avondo, benemerito
direttore del Museo, favorì i miei studi e per l’assi-
stenza più volle prestatami dal segretario del Museo
stesso, signor Sacerdote !