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ENRICO BRUNELLI
quentissime imitazioni, talvolta pregevoli, dell’arte aristocratica del Van Dijck. E anche di
queste ultime la collezione ha qualche saggio.
Detto così, rapidamente e malamente, delle pitture, resta a dire una parola sulle opere
d’arte industriale che appartengono alla collezione stessa. Preziosi alcuni pochi esemplari
dell’arte ceramica arabo-ispana : in buon numero, e tutt’altro che privi d’interesse, gli esem-
plari di quell’arte popolarissima che ebbe in Caltagirone uno sviluppo caratteristico. La
scuola caltagironese, nella quale emerse Giacomo Buongiovanni, si consacrò esclusivamente
alla riproduzione, in terra cotta, di personaggi e scene della vita locale, e in un genere
così umile giunse a ottenere un’efficacia umoristica, che, considerata in relazione alla sem-
plicità dei mezzi, è portentosa. Insieme alla Madonna antonellesca e alla Madonna del
Memlinc (?), indichiamo all’ammirazione degli studiosi, nella collezione Castellaci, lo scar-
paro di Giacomo Buongiovanni.
Enrico Brunelli.
che apparteneva alla Pinacoteca Tasca di Cutò. Ma tale raccolta è andata in tempi recenti dispersa, fatta
eccezione per pochissime opere ; ignoro se fra queste ultime sia il quadro del Moralès.
ENRICO BRUNELLI
quentissime imitazioni, talvolta pregevoli, dell’arte aristocratica del Van Dijck. E anche di
queste ultime la collezione ha qualche saggio.
Detto così, rapidamente e malamente, delle pitture, resta a dire una parola sulle opere
d’arte industriale che appartengono alla collezione stessa. Preziosi alcuni pochi esemplari
dell’arte ceramica arabo-ispana : in buon numero, e tutt’altro che privi d’interesse, gli esem-
plari di quell’arte popolarissima che ebbe in Caltagirone uno sviluppo caratteristico. La
scuola caltagironese, nella quale emerse Giacomo Buongiovanni, si consacrò esclusivamente
alla riproduzione, in terra cotta, di personaggi e scene della vita locale, e in un genere
così umile giunse a ottenere un’efficacia umoristica, che, considerata in relazione alla sem-
plicità dei mezzi, è portentosa. Insieme alla Madonna antonellesca e alla Madonna del
Memlinc (?), indichiamo all’ammirazione degli studiosi, nella collezione Castellaci, lo scar-
paro di Giacomo Buongiovanni.
Enrico Brunelli.
che apparteneva alla Pinacoteca Tasca di Cutò. Ma tale raccolta è andata in tempi recenti dispersa, fatta
eccezione per pochissime opere ; ignoro se fra queste ultime sia il quadro del Moralès.