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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 11.1908

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Fasc. 5
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Bacile di Castiglione, G.: Il Castello di Nicandro di Bari
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https://doi.org/10.11588/diglit.24153#0409

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IL CAS7ELL0 DI NIC ANDRO DI BARI

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Castello di San Nicandro di Bari. Facciata principale

sia stata una di quelle venute di Francia con l’Angioino; ciò confermerebbe il suo stesso
nome, che si trova scritto in forma prettamente francese « De Chevreuse ». 1 Ebbe essa
grande influenza nella corte da cui le furono prodigati onori e favori. Oltre che di Anseimo
si ha ricordo di un Erveo de Caprosia. barone di Cisterna e signore di Rapolla, 2 che fu
vicario del re a Roma ; e di un Pietro de Caprosia anch’esso dignitario di corte.

L’Ammirato, nelle poche e confuse notizie che dà di questa famiglia, fa menzione di
un Angiolino, maresciallo del Regno verso il 1288. 5 Ma egli, tratto certamente in errore
da una rassomiglianza ortografica di nomi, ha creduto di leggere Angiolino in luogo di
Anseimo, che era maresciallo verso quell’anno.

Anseimo de Caprosia pare abbia tenuta la Signoria di San Nicandro sino all’anno
1293, quando, morto egli senza eredi, fu quel feudo da Carlo II d’Angiò donato a Baldo-
vino d’Alagni, a cui successe il figlio Giovanni, che non lasciò discendenza. Tornò così il
feudo in possesso della corona, e dallo stesso re Carlo, con diploma in data i° novembre 1304,

fu dato in dono quale feudo nobile alla basilica di San Nicola di Bari, che da quell’epoca
sino ad oggi ne ha conservato il possesso, interrotto soltanto allorquando nell’anno 1350
la regina Giovanna I ordinò, per bisogno di danaro, la vendita di parecchi feudi, e fra
questi volle fosse compreso San Nicandro, pur punire quella terra della poca fedeltà dimo-
stratale, parteggiando per la fazione ungherese.

Così passò in mano di altri feudatari, e vi rimase non si sa precisamente fin quando.
Tornò poscia in mano regia, e dalla regina Giovanna II fu nell’anno 1415 restituito alla
basilica di San Nicola, come risulta da un diploma in data 13 novembre di quell’anno,
conservato nell’archivio di San Nicola.

Chi furono i feudatari che possedettero San Nicandro durante questo periodo di circa
mezzo secolo? Il De Santis nella sua storia di Mola, ci dà notizia che San Nicandro sia
stato feudo dei Gesualdo, e che l’abbia avuto in dote Giovannella Gesualdo, quando andò
sposa a Domenico Attendolo dei conti di Cotignola, e ciò sul finire del XIV secolo. Altre
notizie non mi è riuscito trovarne. Dà però argomento a qualche congettura il grande e

1 G. Fortunato, Rionero Medievale, pag. 30. Traili, 2 G. Fortunato, loc. cit.

ed. Vecchi. 3 S. Ammirato, Famiglie nobili, parte I, pag. 136.
 
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