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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 11.1908

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Fasc. 5
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Cronaca
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https://doi.org/10.11588/diglit.24153#0440

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CRONACA

Il Museo Poldi Pezzoli si è arricchito di una
Madonna col Bambino, nella quale è stata ricono-
sciuta la mano di Jacopo Bellini.

La Galleria Borghese in Roma ha ricevuto dal
palazzo Margherita il gruppo del Bernini rappresen-
tante Plutone e Próserpina.

Quattro dipinti di Tiepolo posseduti dal sig. A.
P. Cartier di Genova sono stati inscritti nell’ elenco
delle opere di sommo pregio per consiglio del dot-
tore Francesco Malaguzzi Valeri. Rappresentano quat-
tro scene ispirate Aa\Y Orlando Furioso.

Restauro ai Cenacolo di Leonardo da Vinci.
Ai primi di ottobre si è riaperto al pubblico il Refet-
torio delle Grazie, e tutti hanno unanimemente piau-
dito all’opera del professore Luigi Cavenaghi, che
rinsaldando i colori sul muro dal quale minacciavano
di staccarsi, e togliendo dalla superficie dipinta la
polvere, le muffe, anche le colle sovrapposte, ci ha
dato modo di meglio ricostruire idealmente l’opera
guasta di Leonardo.

Scoperta d’un quadro di Tiziano nel castello
di Freudenthal. Sarebbe stata fatta dal pittore vien-
nese Dussek : il quadro rappresentante la Vergine col
Bambino, delle dimensioni di i metro di altezza per
m. 0.60 di larghezza, recherebbe la firma del Vecellio
e la data del 1534, trovate sotto la ridipintura.

Nella scuola di S. Giovanni Evangelista a Ve-
nezia è ancora aperta l’esposizione d'arte sacra regio-
nale. Non è paragonabile alle grandi esposizioni di
Siena, Perugia, Macerata, ecc., ma si limita ad alcune
opere di private collezioni, senza determinato criterio
di scelta. Notevoli fra le cose esposte il noto Barto-
lomeo Veneto del conte Dona delle Rose, e dalla
stessa collezione, un Cristo morto che per arte si av-
vicina al Buonconsiglio ed è attribuito erroneamente
a Giambellino. Alcuni dipinti del Seicento, fra cui un
Sebastiano Ricci, sono stati esposti dallo scultore
Dal Zotto, il quale purtroppo non ha voluto conce-
dere al pubblico di godere il bozzetto del Tiepolo
per il soffitto degli Scalzi, da lui posseduto. Bella è
la già nota collezione di arredi dei Mechitaristi ar-
meni di S. Lazzaro; e interessanti sono altre raccolte
minori. Tutto ciò serve di appendice alla mostra di

arte contemporanea che occupa lo spazio maggiore
e comprende i pezzi migliori.

La Galleria Nazionale di Budapest si è arricchita
di un ritratto del Goya di primissimo ordine: rappre-
senta Donna Cean Bermudez.

La Pinacoteca Ambrosiana ha ricevuto in dono
un grazioso quadretto del Cariani, rappresentante
Cristo che entra nella casa di Simon Pietro e ne gua-
risce la febbricitante.

La National Gallery di Londra ha acquistato un
quadro di Franz Hals rappresentante un gruppo fa-
miliare proveniente dalla collezione di Lord Talbot
de Malahide, per la somma di 625,000 lire.

La Galleria di Venezia ha acquistato recente-
mente un gruppo di ritratti di Bernardino Licinio.

Il dottor Pietro D’Achiardi, nostro egregio col-
laboratore, è stato chiamato a succedere al compianto
prof. Seitz per l’ordinamento della pinacoteca vati-
cana-, A tempo opportuno daremo ampio resoconto
dei criterii ordinativi.

Il quadro di Filippino Lippi depositato nel pa-
lazzo Bianco di Genova è stato iscritto in catalogo, per
ovviare alla possibilità della vendita di esso all’estero.

11 quadro del Van Dyck rappresentante una dama
col paggio nero e proveniente dalla collezione Cattaneo
di Genova è stato acquistato da P. A. P. Widener di
Philadelphia per 2,500,000 lire.

Per onorare il Vittoria. Mentre Trento si pre-
para ad innalzare un monumento all’illustre suo figlio,
sarebbe desiderabile che alcune opere d’arte, tra le
migliori di lui, non giacessero in uno stato d’abban-
dono o quasi : tale le grandi statue del monumento
Bollani collocate tra ciarpe di sagrestia in un corri-
doio del Duomo vecchio di Brescia; tale la colossale
statua, che doveva esser posta nel campanile del
Duomo di Verona, ora nel cortile dell’Arcivescovado ;
tale un busto virile, riconosciuto da Luigi Serra per
opera del Vittoria, giacente con alcuni frammenti nel
giardino Giusti a Verona. In tutte e due le città si
hanno degni musei civici che possono accogliere,
come meritano, quelle opere dimenticate dell’ insigne
scultore. Si tratta di fare opera non solo patriottica,
ma anche civile.
 
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