A PROPOSITO DI UNA ILLUSI RAZIONE DI DISEGNI ANTICHI
407
In Italia, salvo errore, non esistono dipinti del vecchio Brueghel all’infuori delle due
amenissime tempere della R. Pinacoteca di Napoli, fra le quali è quella allusiva alla parabola
dei sette ciechi, che si danno la mano, per andare a finire in un fosso, soggetto dal già
nominato nostro eminente critico (dotato alla sua volta di una buona dose di spirito umo-
ristico), indicato come simbolo di certi studiosi dell’arte, i quali seguendosi ciecamente l’uno
l’altro vanno a cadere a precipizio negli stessi errori (fig. 4).
La ricchissima collezione di disegni della Galleria degli Uffizi invece possiede ben sei
fogli a penna di sua mano, dove si scorge sempre l’innata propensione alla caricatura. Il
più importante è quello della complicata composizione fantastica allusiva all' Ira, munita
della firma dell’autore e della data 1557, che si dà qui riprodotta nella fig. 5, come esempio
fra 1 più salienti delle stravaganze imaginose dell’argutissimo artista.1
Ad un disegno che dispiega le elette qualità di ritrattista per parte di Antonio Van Dyck,
Fig. 7 — Rembrandt : Una parabola.
Torino, Biblioteca di S. M. il Re
(Fotografia Anderson)
in una effigie al carboncino del pittore Adamo de Coster, tiene dietro un foglio notevole,
principalmente perchè attesta la perfezione raggiunta dalla ditta Alberto Frisch di Berlino
nel rendere in perfetto facsimile un disegno parzialmente colorato. E un altro ritratto di un
giovane sconosciuto, segnato del nome dell’autore, cioè di quell’ Enrico Goltzius, olandese,
abile disegnatore ed incisore, che si diede poi anche alla pittura a quarant’anni e fu assai
stimato ai suoi tempi.
La Galleria degli Uffizi possiede non meno di 35 disegni di lui, come indica il Cata-
logo. Fra questi ci piace presentare qui il ritratto in busto di un signore, accuratamente
1 Non sapremmo dividere, a dir vero, il dubbio
espresso dal direttore Nerino Ferri circa gli altri cinque
disegni, ch’egli sarebbe inclinato a togliere all’artista
olandese per assegnarli invece ad uno dei migliori
artisti italiani del Quattrocento.
Vedi il suo elaborato Catalogo intitolato: Disegìd
antichi e moderni posseduti dalla R. Galleria degli
Uffizi di Firenze. Roma 1896, pag. 339.
In seguito a più maturo esame crediamo vorrà pure
riaccostarsi all’opinione dei critici che sogliono rav-
visare senza esitazione in quei fogli la mano e lo spirito
del capostipite della famiglia artistica dei Brueghel.
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In Italia, salvo errore, non esistono dipinti del vecchio Brueghel all’infuori delle due
amenissime tempere della R. Pinacoteca di Napoli, fra le quali è quella allusiva alla parabola
dei sette ciechi, che si danno la mano, per andare a finire in un fosso, soggetto dal già
nominato nostro eminente critico (dotato alla sua volta di una buona dose di spirito umo-
ristico), indicato come simbolo di certi studiosi dell’arte, i quali seguendosi ciecamente l’uno
l’altro vanno a cadere a precipizio negli stessi errori (fig. 4).
La ricchissima collezione di disegni della Galleria degli Uffizi invece possiede ben sei
fogli a penna di sua mano, dove si scorge sempre l’innata propensione alla caricatura. Il
più importante è quello della complicata composizione fantastica allusiva all' Ira, munita
della firma dell’autore e della data 1557, che si dà qui riprodotta nella fig. 5, come esempio
fra 1 più salienti delle stravaganze imaginose dell’argutissimo artista.1
Ad un disegno che dispiega le elette qualità di ritrattista per parte di Antonio Van Dyck,
Fig. 7 — Rembrandt : Una parabola.
Torino, Biblioteca di S. M. il Re
(Fotografia Anderson)
in una effigie al carboncino del pittore Adamo de Coster, tiene dietro un foglio notevole,
principalmente perchè attesta la perfezione raggiunta dalla ditta Alberto Frisch di Berlino
nel rendere in perfetto facsimile un disegno parzialmente colorato. E un altro ritratto di un
giovane sconosciuto, segnato del nome dell’autore, cioè di quell’ Enrico Goltzius, olandese,
abile disegnatore ed incisore, che si diede poi anche alla pittura a quarant’anni e fu assai
stimato ai suoi tempi.
La Galleria degli Uffizi possiede non meno di 35 disegni di lui, come indica il Cata-
logo. Fra questi ci piace presentare qui il ritratto in busto di un signore, accuratamente
1 Non sapremmo dividere, a dir vero, il dubbio
espresso dal direttore Nerino Ferri circa gli altri cinque
disegni, ch’egli sarebbe inclinato a togliere all’artista
olandese per assegnarli invece ad uno dei migliori
artisti italiani del Quattrocento.
Vedi il suo elaborato Catalogo intitolato: Disegìd
antichi e moderni posseduti dalla R. Galleria degli
Uffizi di Firenze. Roma 1896, pag. 339.
In seguito a più maturo esame crediamo vorrà pure
riaccostarsi all’opinione dei critici che sogliono rav-
visare senza esitazione in quei fogli la mano e lo spirito
del capostipite della famiglia artistica dei Brueghel.