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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 11.1908

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Fasc. 5
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Venturi, Adolfo: Le opere de' pittori Ferraresi del '400 secondo il catalogo di Bernardo Berenson
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https://doi.org/10.11588/diglit.24153#0476

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42Ò

ADOLFO VENTURI

del Tura. Della terza, o del San Girblamo di Lione,
non teniamo ricordo; della quarta non abbiamo dubbio;
della quinta non è certezza.

Le notizie aggiunte a completamento del novero
delle opere del Roberti fanno desiderare che non vi
sia esclusa la Pietà, in parte del maestro, in parte
del pittore ferrarese della metà del Cinquecento, già
nella raccolta Santini, ora nel negoziò Tavazzi in
Roma. È probabile che il Berenson l’abbia escluso,
soltanto per essere il dipinto rimasto interrotto forse
per la morte di Ercole, e per essere oggi il quadro
stesso, diciamo così, in viaggio o in cammino alla
ricerca d’un luogo di rifugio. Ammettendo per opera
di Ercole Roberti il quadro Blumenstihl, è giuoco-
forza assegnargli la parte antica della Pietà della col-
lezione Santini ; e ci domandiamo anche se non si
debba pure concedergli il Concerto della collezione
Salting (fig. 7). E uno dei quadri più evoluti del mae-
stro, ma che può stare insieme con le due Pietà citate,
considerarsi il suo testamento artistico.

Le tre figure strette l’una all’altra, raccolte, meste,
cantano la canzone seguendo il suono della chitarra:
tutte e tre sono fortemente modellate, con i contorni
fermi taglienti del pittore, e ricordano altre figure di
lui. La donna in atto di cantare è la stessa Lucrezia
della tavoletta di Modena ; l’ossatura delle teste virili
è la stessa nelle Pietà del Santini e del Blumenstihl,
anche nel San Giovanni della raccolta Morelli a Ber-
gamo. Quest’ultimo dipinto fu già assegnato ad Ercole
Roberti, e poi fu tolto alla scuola di Ferrara, cui
invece appartiene, come dimostrano le particolarità
delle forme, tutte simili a quelle del Concerto e di
altri quadri di quell’autore. Accenniamo, ad esempio,
alla particolarità del dito medio, nella sinistra del-
l’uomo che suona la chitarra, con le due estreme fa-
langi assai lunghe, secondo l’abitudine del Roberti,
quale risulta nel San Giovanni del Morelli ed anche
nelle più antiche opere di Ercole, nel San Giovanni
di Berlino, nel disegno della Cattura di Cristo negli
Uffizi in Firenze e nella Pietà della Royal Institution
di Liverpool, ove la mano sinistra del Cristo ha il
medio e l’indice con l’estrema falange assai lunga
od esagerata.

Piuttosto che escludere dall’elenco il Concerto e il
San Giovanni F.vangelista della raccolta Morelli, ci sembra del caso di non far grazia alla
Medea della raccolta Cook a Richmond (fig. 8), assegnata da Fritz Harck ad Ercole de’ Ro-
berti, per essere, nella predella della Galleria di Dresda, una figura di donna, che si trascina
dietro un bambino, tutta simile alla Medea della raccolta Cook; ma qui disegno, pieghe,
modellato sono differenti : mai il nostro pittore, sempre scarso ne’ panni segnati a pieghettine
diritte, gittò sulle figure ampie vesti e queste sconvolse con svolazzi bizzarri o girò in pieghe
tondeggianti. Ercole era minuzioso, finissimo negli ornamenti de’ drappeggi ; ma qui la finezza
 
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