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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 11.1908

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Fasc. 5
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Venturi, Lionello: Studii Antonelliani
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https://doi.org/10.11588/diglit.24153#0499

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STUDII ANTO NELLI ANI

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è posteriore di sette anni a quella di Jacopo ; ma non si può certo supporre che un tedesco
abbia copiato da un veneziano delle forme d’oltr’Alpi. Dunque abbiamo un secondo caso
in cui due quadri debbono aver avuto un modello comune. Ma l’Annunziazione di Giusto
contiene la Vergine che volge la testa alle parole dell’angelo, mantenendo costante la
contraria posizione del corpo. E questo è un motivo comune ai Van Eyck, usato nelle loro
Annunziazioni conservateci e in quelle della loro scuola. In questo secondo caso dunque
abbiamo una ragione più diretta per ricorrere a un modello comune dei Van Eyck.

Ma il secondo gruppo e il primo hanno fra loro relazione ? La grande diversità tecnica

Fig. 3 — Scuola di Borgogna (?): Annunziazione Aix, Chiesa della Maddalena

negli artisti, le cui quattro Annunziazioni sono oggetto della nostra osservazione, rendono
naturalmente meno evidenti queste relazioni. E la figura della Madonna è la più mutevole.
Ma il Gabriele si presenta nei quattro quadri quasi sempre di profilo, inginocchiato, sempre
nell’atto di pronunciare il saluto, con le braccia avanzate, con la testa eretta, l’ampia capi-
gliatura, le grandi ali abbassate. Questa costanza di pose e di forme non può che sorpren-
derci, in artisti d’origine tanto differente.

Ma anche quando si supponesse che il tipo comune del Gabriele risalisse a un modello
perduto del grande fiammingo, le diversità sono certamente dovute a due correnti diverse
della tradizione. E mentre ora non ci è possibile determinare quale fosse la corrente cui
si attennero Jacopo Bellini e Giusto di Ravensburg, il De Loo indica, con acume che
ci sembra pienamente giustificato, le affinità del maestro dell’ ancona di Aix e di Conrad
Witz. Non lo seguiremo ciecamente quando a questo riavvicinamento il De Loo vuol dare
 
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