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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 11.1908

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Fasc. 5
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24153#0504

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452

MISCELLANEA.

«Ignoto», il quale indubbiamente spetta a Rembrandt.
Il soggetto del disegno è un tema spesso sfruttato
da Rembrandt : « Il riposo durante la fuga in Egitto».

L’asino sta fermo e tranquillo. Il bambino dorme
in seno alla madre. Giuseppe tiene sotto il braccio
sinistro un sacco da viaggio, mentre col destro solleva
un oggetto, che può ben essere il suo bastone da pel-
legrino. A destra, nell’angolo inferiore, si osserva una
figura maschile curva in atto di slegare o di legare in

Il disegno è posto adesso in una speciale cartella;
esso porta il numero 18328 e misura 15 cm. in lar-
ghezza e 16 '/2 in altezza.

Emilio Jacobsen.

Un’opera inedita del Paimezzano. — Al novero
delle opere di Marco Paimezzano va aggiunto, secondo
ogni verosimiglianza, un Presepio appartenente alla
collezione Scialoja. Ricorrono nella piccola composi-

Marco Paimezzano : il Presepio. Roma, Collezione Scialoja

fascio alcune cose. Questa figura può ben èssere an-
eli’essa uno studio per il San Giuseppe.

Fra i molti disegni autentici che possono citarsi per
un confronto, mi limiterò a menzionare l’Adorazione
dei Re Magi, riprodotta in una bella tavola dei « Di-
segni a mano di antichi maestri in Monaco, foglio 45 »,
che si trova nel Gabinetto di Monaco.

Peccato che il nostro disegno sia in cattivo stato
e la testa di Maria sia stata del tutto perduta.

Il cartone tuttavia merita attenzione come l’unico
del grande maestro che — per quanto m’è noto —
esista nelle pubbliche Collezioni d’Italia1.

1 Alcuni dilegui nell’Accademia di Venezia e nel Museo Nazio-

nale di Napoli attribuiti al maestro, mi sembra debbano piuttosto
appartenere alla sua scuola.

zione tipi familiari ai conoscitori dell’umile maestro:
il San Giuseppe rude e burbero dall’elice caratteri-
stica, 1 i putti paffuti dalle forme arrotondate all’ec-
cesso, la Madonna dalle dolci e devote ma inespressive
e inintelligenti sembianze di monachella. E vi si ma-
nifestano insieme le tracce degli influssi veneti e
bolognesi che il Paimezzano subì : più chiaramente
e schiettamente i bolognesi, e forse in un’opera del
Francia è da ricercare la fonte prima, donde questa
e altre analoghe composizioni dello stesso autore
derivano. 2 Ma la fonte è, nel caso, indiretta. Qui è

1 La parte iniziale dell’elice è molto pronunciata e viene quasi
a dividere nettamente in due parti la conca dell’orecchio: ciò che
s’osserva frequentemente nel Paimezzano.

2 La composizione ha un certo lontano sapore bellinesco, spie-
 
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