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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 17.1914

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Fasc. 2
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Cipolla, Carlo: Ricerche storiche intorno alla chiesa di Santa Anastasia in Verona, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24141#0139

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RICERCHE STOIUCHE INTORNO ALLA CHIESA DI SANTA ANASTASIA

ì -

L’egregio cav. Da Re rinvenne il testamento di Bar-
tolomeo detto « Cermisonus » in data del io luglio 1415,
contenente un lascito, veramente vistoso, di 500 du-
cati d’oro per l’avanzamento della fabbrica della chiesa.
Come altri benefattori, anche costui era venuto fra
noi dal di fuori, essendo egli da Parma.* 1 Se Barto-
lomeo Cermison beneficò la Chiesa di Sant’Anastasia,
di questa s’interessò pure suo figlio Antonio siccome
dirò nel capo II.

Quantunque le indicazioni che siamo venuti rac-
cogliendo, siano tutt’altro che complete, esse fino ad

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dire d’ incominciamento, nel quale si andò molto in-
nanzi coll’aiuto in gran parte di offerte private.

A questo momento stavano erette soltanto le quattro
colonne ; esse già da quasi un secolo campeggiano
maestose. Le quattro colonne componenti la prima e
la seconda cop ia dell’altar maggiore, hanno l’arma
Castelbarco col leone rampante;: le due colonne che
vengono in appresso, sulla terza linea, cioè le due più
vicine alle colonne del Castelbarco e che quindi sono
ormai esterne al pontile, recano infissa la croce della
città, ma certo essa fuvvi incastrata posteriormente: 1

Fig. 2 — Interno della chiesa
(Fotografia Lotze).

un certo segno, possono servire a farci conoscere la
condizione della chiesa al finire del secolo xiv, al
compiersi cioè del suo antico periodo, che potremo

1 Carte del secolo xv nell'Arch. Alberti (Ant. Arch. Ver.)
processo Alberti contro C.ermison, n. 343. Ne tolgo qualche
estratto « d. Bartolameus, dictus Cermixonus condam d. An-
thonii, qui fuit de Parma, civis et habitator civitatis Ve-
rone». « Item volo quod per dictos meos commissarios de-
beat fieri, solvi et dispensari ducatos quingentos auri in fabrirha
et circha opus fabrice eclexie sante Anextasie de Verona,
quos ducatos Ve. auri relinquo et iudico per anima mea et
parentum meorum et aliorum defunctorum » Bartolomeo Car
unisone, che disponeva anche di esser sepolto in Sant’Ana-
stasia, era venuto fra noi quale capitano delle milizie di
Gian Galeazzo Visconti, su di che cfr. Michelangelo Sa-
vonarola, Libellus de magnificis ornamentis civitatis Padue
ed. A. Segarizzi nella terza edizione degli Scriptores Mu-
ratoriani, XXIV, pag. 39; — Per questa circostanza ri-
mando anche al dotto articolo di A. Avena, Per la storia

ad ogni modo, non è per niun rispetto ammissibile che
tra i lavori fatti eseguire a spese della città, sia stata
compresa anche l’edificazione di quelle. 2 Ma è inutile

della chiesa di Sant’Anastasia, in Pro Verona, giugno 1910.

1 Sulle due colonne nel seguente paio (cioè sulla quarta
linea dall’altar maggiore) volevansi parimente incassare due
armi, che poi non furonvi pur collocate. Se ne veggono evi-
denti le traccie.

2 Artisticamente, le otto colonne verso la porta sono di-
verse dalle quattro verso l’altar maggiore Fu già notato da
altri che l’ornamentazione delle basi è assai differente in
quelle ed in queste, come dissi teste. Peraltro il diametro
è in tutte identico.

Le colonne di marmo a strati isodomi, che sostengono
la volta della basilica, vennero nettate e lisciate, liberan-
dole da barocche fasciature in legno che le facevano bruite,
nei restauri descritti presso G. Manganotti, Dei restauri
nel tempio 7/ionumentale di Sant’Anastasia di Verona dal 1878
al 1881, Verona, 1882, pag. 29.

L Arte. XVII, 14.
 
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