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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 7.1897

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DeJordanis, Giovanni: Iscrizioni romane inedite del Canavese
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https://doi.org/10.11588/diglit.11589#0040

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26

ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI

Vescovile nominato T. Mettvus Euiyches = Corp. Inscriftt.
Latin., vol. V, n" 6785.

Pure in Ivrea, nel maggio 1885, fuori porta Vercelli, quasi
di fronte alla Chiesa di San Lorenzo, scavandosi le fonda-
menta della casa del Signor Ferrando, alla profondità di
m. 5,50 dal livello del Corso Massimo d'Azeglio, si rinvenne
una cassa in lamina di piombo di forma cubica, aperta dalla
parte superiore, e posta a capo d'una specie di canale in
mattoni romani.

Tale cassa ha le seguenti dimensioni: altezza 0,70, lati 0,59,
spessore della lamina 0,03, e su d'una facciata in alto porta
scritto su due linee in regolari ed eleganti lettere incavate :

C • DON NIVS
DEMETRIVS • F

Sulle altre facciate poi si vedono in rilievo due bighe per
caduna con sopra una figura di donna portante in mano una
corona, e sotto gruppi di bastoni in forma di X.

Presentemente tale monumento, acquistato dal Commen-
datore D'Andrade, è conservato nel suo castello di Pavone,
Canavese.

Destinata pur essa ad uso di sostegno d'un volto, ho tro-
vata altra base in Strambino, nella parte più antica del
castello di proprietà del Cav. Federico Borghese.

Questa base in pietra è decorata superiormente da una
cornice ed in basso da uno zoccolo, e misura in altezza
totale m. 0,85, in larghezza dei lati m. 0,40 e porta su di
una facciata, in bei caratteri regolari, la seguente iscrizione:

Q ■ FOVELLIVS
Q • F • PRIMVS

ME///////////V • F

Le due prime linee si leggono chiaramente, e presentano
di interessante la novità del nome Fovellius, che, a quanto
 
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