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Eusebio, Federico: Sul Museo Civico d'Alba e sopra alcune scoperte archeologiche nel territorio albese
DOI Seite / Zitierlink:https://doi.org/10.11588/diglit.11589#0215
SUL MUSEO CIVICO D' ALBA, ECC.
20I
Comuni del Circondario, come Barbaresco, Neive, Trezzo,
Diano, Cravanzana, Costino, Monforte, Pollenzo, Mon-
acello, Comeliano, La Vezza, Guarene, Magliano, Govone.
S'è già pure cominciato a fare qualche saggio di scavo
apposito, che diede frutti degni di studio. E il Muni-
cipio già sta pensando ad ampliare la sede del Museo,
affinchè il materiale possa sfollarsi e meglio sceverarsi,
prendendo assetto definitivo.
Sulla vita del Museo da' suoi inizi fino a tutto il 1900
io sto scrivendo una Relazione, di cui mi farò dovere
di mandar copia alla nostra Società. E affretto col desi-
derio il compimento di questa Relazione per poter intra-
prendere la pubblicazione illustrata del gruppo lapidario
del Museo.
Frattanto darò qualche cenno provvisorio su alcune pic-
cole scoperte avvenute in principio di quest'anno nei ter-
ritori di Magliano e ài Govone, riservandomi di riparlarne
quando io stesso avrò potuto acquistare nuovi dati o ac-
certare alcuni particolari.
Nei primi giorni del gennaio scorso, trovandomi in va-
canze a Magliano, fui avvertito che in una vigna non lon-
tana dal capoluogo, scavandosi un fosso per viti, s'eran tro-
vati due vasi di terra cotta, dei quali non mi si seppe guari
descrivere la forma, perchè andati subito in pezzi sotto le
zappate. Recatomi sul luogo, raccolsi e feci raccogliere con
diligenza i cocci dispersi pel cavaticcio. Ma essi eran quasi
tutti così minuti da non poterne ricavare nè subito nè
presto il profilo dei vasi: è necessario un lunghissimo la-
voro di ricostruzione a ricongiungimenti fissi, che farò,
come già feci per altri, quando potrò fermarmi in Alba
tutto il tempo sufficiente. Quello intanto che potei argo-
mentare, specialmente dalla pasta e dal colore dei fram-
menti, si è che i vasi non dovevano esser due soltanto,
20I
Comuni del Circondario, come Barbaresco, Neive, Trezzo,
Diano, Cravanzana, Costino, Monforte, Pollenzo, Mon-
acello, Comeliano, La Vezza, Guarene, Magliano, Govone.
S'è già pure cominciato a fare qualche saggio di scavo
apposito, che diede frutti degni di studio. E il Muni-
cipio già sta pensando ad ampliare la sede del Museo,
affinchè il materiale possa sfollarsi e meglio sceverarsi,
prendendo assetto definitivo.
Sulla vita del Museo da' suoi inizi fino a tutto il 1900
io sto scrivendo una Relazione, di cui mi farò dovere
di mandar copia alla nostra Società. E affretto col desi-
derio il compimento di questa Relazione per poter intra-
prendere la pubblicazione illustrata del gruppo lapidario
del Museo.
Frattanto darò qualche cenno provvisorio su alcune pic-
cole scoperte avvenute in principio di quest'anno nei ter-
ritori di Magliano e ài Govone, riservandomi di riparlarne
quando io stesso avrò potuto acquistare nuovi dati o ac-
certare alcuni particolari.
Nei primi giorni del gennaio scorso, trovandomi in va-
canze a Magliano, fui avvertito che in una vigna non lon-
tana dal capoluogo, scavandosi un fosso per viti, s'eran tro-
vati due vasi di terra cotta, dei quali non mi si seppe guari
descrivere la forma, perchè andati subito in pezzi sotto le
zappate. Recatomi sul luogo, raccolsi e feci raccogliere con
diligenza i cocci dispersi pel cavaticcio. Ma essi eran quasi
tutti così minuti da non poterne ricavare nè subito nè
presto il profilo dei vasi: è necessario un lunghissimo la-
voro di ricostruzione a ricongiungimenti fissi, che farò,
come già feci per altri, quando potrò fermarmi in Alba
tutto il tempo sufficiente. Quello intanto che potei argo-
mentare, specialmente dalla pasta e dal colore dei fram-
menti, si è che i vasi non dovevano esser due soltanto,