per la storia di un libro 315
furono rese di pubblica ragione, se tolgansi le due rivelateci
da Ermanno Ferrerò nella sua recente monografia dell'Arco
Augusteo di Susa (i). Laonde ci è parso pregio dell'opera
illustrare un così insigne monumento della stampa, dell'arte
e della storia nostra con quei nuovi e maggiori particolari
e documenti che abbiamo potuto attingere a nuove fonti
ed alla cortese rivelazione di un nostro dotto collega (2).
Fra il 1657 ed U 5<3 il Comune di Torino, stimolato, a
quanto pare, dal duca Carlo Emanuele II di Savoia, aveva
datte le comissioni per far le rellatìoni et Iettar le piante non
solo della città ma de luoghi circonuicini di delitie proprii
delle luoro Altesse Reali, e prima del 3 agosto 1660 Antonio
Valsania, aiutante ordinario di camera del duca stesso, aveva,
per costui incarico, posto mano a scriverne le relazioni. Ma
a quella data poco o nulla erasi peranco eseguito ; talché
il conte Gio. Gaspare Francesco Carcagni (3), consindaco di
Torino, al quale il Duca aveva affidato, o stava per affidare,
come fece, la direzione dei lavori preparatorii, richiamava
in quel giorno l'attenzione della Congregazione comunale (4)
sull'avviso venutogli da Parigi che il Blaeu, dopo aver
mandato alle stampe il Theatrum delle Fiandre, era in
procinto di dar fuori il Theatro delle città più principali
d'Italia.
(1) E. Ferrerò : L'Are d'Auguste à Susa, Turin, Bocca fréres, 1901,
pag. 5, nota 4.
(2) Il conte Alessandro Baudi di Vesme, al quale dobbiamo notizia
di alcune lettere del Blaeu e di quelle del conte Gaspare Francesco
Carcagni, nonché di alcuni cenni su parecchi disegnatori del Theatrum.
(3) Primo genito del refendano e Consignore di Cavoretto Giovanni
Pietro Carroccio-Calcagni, nacque 1' 11 ottobre 1601 e morì nel 1678
previo testamento del 2S marzo. Nel 1637 aveva sposato Laura Capris
di Cigliò. Fu Vicario di Torino nel 1632, decurione dal 1630 in poi, e
consindaco nel 1650 e nel 1660-61.
(4) Documento I.
furono rese di pubblica ragione, se tolgansi le due rivelateci
da Ermanno Ferrerò nella sua recente monografia dell'Arco
Augusteo di Susa (i). Laonde ci è parso pregio dell'opera
illustrare un così insigne monumento della stampa, dell'arte
e della storia nostra con quei nuovi e maggiori particolari
e documenti che abbiamo potuto attingere a nuove fonti
ed alla cortese rivelazione di un nostro dotto collega (2).
Fra il 1657 ed U 5<3 il Comune di Torino, stimolato, a
quanto pare, dal duca Carlo Emanuele II di Savoia, aveva
datte le comissioni per far le rellatìoni et Iettar le piante non
solo della città ma de luoghi circonuicini di delitie proprii
delle luoro Altesse Reali, e prima del 3 agosto 1660 Antonio
Valsania, aiutante ordinario di camera del duca stesso, aveva,
per costui incarico, posto mano a scriverne le relazioni. Ma
a quella data poco o nulla erasi peranco eseguito ; talché
il conte Gio. Gaspare Francesco Carcagni (3), consindaco di
Torino, al quale il Duca aveva affidato, o stava per affidare,
come fece, la direzione dei lavori preparatorii, richiamava
in quel giorno l'attenzione della Congregazione comunale (4)
sull'avviso venutogli da Parigi che il Blaeu, dopo aver
mandato alle stampe il Theatrum delle Fiandre, era in
procinto di dar fuori il Theatro delle città più principali
d'Italia.
(1) E. Ferrerò : L'Are d'Auguste à Susa, Turin, Bocca fréres, 1901,
pag. 5, nota 4.
(2) Il conte Alessandro Baudi di Vesme, al quale dobbiamo notizia
di alcune lettere del Blaeu e di quelle del conte Gaspare Francesco
Carcagni, nonché di alcuni cenni su parecchi disegnatori del Theatrum.
(3) Primo genito del refendano e Consignore di Cavoretto Giovanni
Pietro Carroccio-Calcagni, nacque 1' 11 ottobre 1601 e morì nel 1678
previo testamento del 2S marzo. Nel 1637 aveva sposato Laura Capris
di Cigliò. Fu Vicario di Torino nel 1632, decurione dal 1630 in poi, e
consindaco nel 1650 e nel 1660-61.
(4) Documento I.