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ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI
dal cav. Pia ed a quella eseguita dal cav. Montersino, posso
qui riprodurre la pianta e la sezione longitudinale di tale
rilievo.
Questo importante monumento è situato nel tratto del
corso Vittorio Alfieri compreso fra le vie Giobert e Gol-
tieri, e la cripta che ancora ne rimane, ricorda la forma di
quelle basiliche solenni per le lunghe file di colonnati mar-
morei e nei suoi particolari rivela quel periodo di architet-
tura frammentaria di cui abbiamo così splendidi esempi
nella media Italia. Essa è a tre navi di cinque arcate, divise
da colonne romane in gran parte; la navata centrale fa
capo all'abside ove era collocato l'altare.
Le colonne, di vario diametro e di diversa altezza, hanno
basi e capitelli raccogliticci provenienti da costruzioni pa-
gane quindi differenti l'uno dall'altro ed accozzati senza
tener conto di un ordine architettonico e solo destinati a
formare, così come furono disposti, i fulcri a sostegno delle
volte a crociera delle tre navi.
È in tal modo che gli architetti di quel periodo, racco-
gliendo marmi tra le rovine, componevano la casa di Dio.
La varietà e la eleganza di queste parti architettoniche
ci fanno conoscere l'importanza, per numero e per ricchezza,
dei monumenti della città di Asti, Hasta, colonia romana;
edifizi che i turbini di barbarie ovunque devastarono e sep-
pellirono, con grave danno dei cultori delle belle arti e
della storia.
La chiesa e la sua cripta erano dedicate a Sant'Ana-
stasio.
La loro costruzione può farsi risalire al vii od all'vili
secolo dell'era cristiana. Per vetustà o per altre ragioni,
la chiesa fu distrutta, la cripta fu abbandonata ed una mo-
derna scala per potervi accedere, ne ha certamente dimi-
nuita la lunghezza primitiva.
ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI
dal cav. Pia ed a quella eseguita dal cav. Montersino, posso
qui riprodurre la pianta e la sezione longitudinale di tale
rilievo.
Questo importante monumento è situato nel tratto del
corso Vittorio Alfieri compreso fra le vie Giobert e Gol-
tieri, e la cripta che ancora ne rimane, ricorda la forma di
quelle basiliche solenni per le lunghe file di colonnati mar-
morei e nei suoi particolari rivela quel periodo di architet-
tura frammentaria di cui abbiamo così splendidi esempi
nella media Italia. Essa è a tre navi di cinque arcate, divise
da colonne romane in gran parte; la navata centrale fa
capo all'abside ove era collocato l'altare.
Le colonne, di vario diametro e di diversa altezza, hanno
basi e capitelli raccogliticci provenienti da costruzioni pa-
gane quindi differenti l'uno dall'altro ed accozzati senza
tener conto di un ordine architettonico e solo destinati a
formare, così come furono disposti, i fulcri a sostegno delle
volte a crociera delle tre navi.
È in tal modo che gli architetti di quel periodo, racco-
gliendo marmi tra le rovine, componevano la casa di Dio.
La varietà e la eleganza di queste parti architettoniche
ci fanno conoscere l'importanza, per numero e per ricchezza,
dei monumenti della città di Asti, Hasta, colonia romana;
edifizi che i turbini di barbarie ovunque devastarono e sep-
pellirono, con grave danno dei cultori delle belle arti e
della storia.
La chiesa e la sua cripta erano dedicate a Sant'Ana-
stasio.
La loro costruzione può farsi risalire al vii od all'vili
secolo dell'era cristiana. Per vetustà o per altre ragioni,
la chiesa fu distrutta, la cripta fu abbandonata ed una mo-
derna scala per potervi accedere, ne ha certamente dimi-
nuita la lunghezza primitiva.