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ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI
Quanto si vedeva non appariva che la parte inferiore
a pianterreno di una costruzione, disposta nel senso lon-
gitudinale della valle, le cui muraglie continuavano nei
lati di sera e di giorno. I due vani in parte scoperti erano
larghi uno m. 1,80, l'altro m. 4,50 per m. 2,90.
I muri erano grossi in media m. 0,70. All'esterno erano
greggi, mentre internamente apparivano intonacati e dipinti
in rosso. Risultavano costrutti con grossi ciottoli di tor-
rente, ai quali andavano frammisti materiali di cotto, fra cui
parecchie caratteristiche tegulae romane pressoché intatte
(ma che purtroppo furono guaste nella malaccorta demo-
lizione) ed una larga e sottile lastra di pietra gneis fina-
mente lavorata, ma spezzata, che recava alcuni segni non
più comprensibili.
II pavimento era costituito da una specie di opus mu~
sivum composto di calce e mattoni triturati.
Questa mescolanza di materiali indurrebbe ad attribuire
l'edifizio all'epoca della decadenza.
La costruzione doveva trovarsi a breve distanza dalla
strada che da Augusta dei Taurini andava alle Gallie, e
che nella Comba di Susa si manteneva a sinistra della
Dora, un po' in alto.
Era probabilmente una casa di campagna, non molto
distante dall'antica « Ruceletum » che in parte si stendeva
lungo la strada romana.
Giova aggiungere che già nella medesima regione si
fecero non poche scoperte consimili. Fra le altre ricordo
quella del dottore Vighetti, che circa il 1878 vi rinveniva
monete ed avanzi di costruzioni romane.
Edoardo Barraja.
ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI
Quanto si vedeva non appariva che la parte inferiore
a pianterreno di una costruzione, disposta nel senso lon-
gitudinale della valle, le cui muraglie continuavano nei
lati di sera e di giorno. I due vani in parte scoperti erano
larghi uno m. 1,80, l'altro m. 4,50 per m. 2,90.
I muri erano grossi in media m. 0,70. All'esterno erano
greggi, mentre internamente apparivano intonacati e dipinti
in rosso. Risultavano costrutti con grossi ciottoli di tor-
rente, ai quali andavano frammisti materiali di cotto, fra cui
parecchie caratteristiche tegulae romane pressoché intatte
(ma che purtroppo furono guaste nella malaccorta demo-
lizione) ed una larga e sottile lastra di pietra gneis fina-
mente lavorata, ma spezzata, che recava alcuni segni non
più comprensibili.
II pavimento era costituito da una specie di opus mu~
sivum composto di calce e mattoni triturati.
Questa mescolanza di materiali indurrebbe ad attribuire
l'edifizio all'epoca della decadenza.
La costruzione doveva trovarsi a breve distanza dalla
strada che da Augusta dei Taurini andava alle Gallie, e
che nella Comba di Susa si manteneva a sinistra della
Dora, un po' in alto.
Era probabilmente una casa di campagna, non molto
distante dall'antica « Ruceletum » che in parte si stendeva
lungo la strada romana.
Giova aggiungere che già nella medesima regione si
fecero non poche scoperte consimili. Fra le altre ricordo
quella del dottore Vighetti, che circa il 1878 vi rinveniva
monete ed avanzi di costruzioni romane.
Edoardo Barraja.