Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Bullettino di archeologia cristiana — 1.1863

DOI Heft:
Nr. 1 (Gennaro 1863)
DOI Artikel:
Scoperta d'una cripta istorica nel cemetero di Pretestato
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.17350#0009

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
BULLETTINO

DI ARCHEOLOGIA CRISTIANA

DEL CAV. GIOVANNI BATTISTA DE ROSSI

ANNO I. Roma Gennaio 1863. N.° 1.

Scoperta d'una cripta isterica nel cemetero di Pretestato

Comincerò questo ballettino dedicato agli studiosi
ed agli amatori della cristiana antichità col racconto
d'una tra le più belle ed importanti scoperte avvenute
in questi ultimi anni nelle catacombe romane, ed alla
quale sono ora volte le cure precipue della Commis-
sione di sacra archeologia. 1 necessarii ragionamenti
verrò innestando nella schietta narrazione del fatto,
perchè anco i lettori poco usi alle trattazioni archeo-
logiche possano intenderli con facilità e prenderne
vivo diletto. Anzi verrò tenendo dietro al fdo spon-
taneo de'raziocinii, com'essi mi si son venuti svol-
gendo nella mente al tempo istesso, che venivano in
luce i monumenti ; eh' è maniera di discorrere utilis-
sima a coloro, che son nuovi in questi studii. Spero,
che chi mi leggerà attento e cortese alla chiarezza e
semplicità di que'raziocinii s'avvedrà, che io non li
aggiusto con artifizio alle avvenute scoperte ; e se così
facessi, stimerei mancare di buona fede e di verità.

Chi muove da Roma per l'Appia alla volta di
S. Sebastiano, salito il clivo, eh'è dopo la chiesuola
Domine quo vadis, ed oltrepassato il primo miglio
dalla città, vede aprirsi alla sinistra una via, che
conduce al circo di Massenzio e lo costeggia. Questa
via nel suo principio corre fra due vigne. A destra
le giace quella, eh' è oggi divenuta famosa per il sot-
terraneo cemetero giudaico in essa discoperto; nella
quale ho anche osservato una serie di sepolcri pagani
sterrati in questi ultimi anni dai signori Randanini
tutti in linea con la predetta via, che è antica. A sini-
stra una vigna, nel cui casale all' imboccatura del bivio
sull' Appia sono affissi molti frammenti di sculture se-
polcrali in gran parte cristiane, detta perciò dal volgo
la casa dei pupazzi. Dentro questa vigna durano saldi
i ruderi di un grande edifizio circolare e d'uno minore
di forme rettangolari stimati sepolcri pagani; e a
breve distanza da quei ruderi una antichissima sca-
la apre l'adito ad un cemetero cristiano. Questo fu
cominciato a discoprire circa il 1848; e in un se-
polcro vi vedemmo dipinta l'immagine di S. Sisto de-
signata dal suo nome scritto in lettere latine SVSTVS.
La novità di questo fatto, che allora non aveva altro
confronto nella Roma sotterranea, fu principale cagione
che a quel cemetero nel linguaggio degli archeologi
si desse a quei dì il nome di S. Sisto. A piò dell'an-

tichissima scala fu poi sterrata nel 1850 ima cripta
adorna di pitture, che gareggiano colle più classiche
e più vetuste de' cemeteri cristiani di Roma.

Di questi ruderi, di questa scala e del sotterraneo,
al quale essa discende, io ragionai alla pontificia acca-
demia di archeologia il 3 di Luglio 1852. In questo
discorso raccolsi e disaminai i dati topografici, che gli
antichi scrittori ed i fasti della chiesa romana ci for-
niscono sopra i primitivi cemeteri cristiani dell' Appia;
studiandomi di dimostrare, ch'essi erano tre chiaramente
distinti l'uno dall'altro, quello delle Catacombe, quello
di Pretestato e quello di Callisto. 11 primo non ha giam-
mai perduto il suo vero nome, ed è sotto la chiesa di
S. Sebastiano; circa il terzo i sepolcri de' pontefici e di
S. Cecilia scoperti negli anni 1854, 1856 non lasciano
più dubbio veruno; resta a cercare il secondo, quello
di Pretestato. Il quale nel suo principale ingresso pre-
sentava un gruppo di due chiese all'aperto cielo e di
nobili e grandi cripte sotterra. Delle chiese è scritto,
ch'eran sacre una ai santi Tiburzio, Valeriano e 31assimo
compagni di martirio a S. Cecilia, l'altra a S. Zenone.
Delle cripte poi, che avevano grande culto e fama per
i sepolcri de' santi Gennaro, il maggiore de' sette fi-
gliuoli di S. Felicita, Felicissimo ed Agapito diaconi di
Sisto, Urbano papa, che giaceva in una spelonca o cripta
dagli antichi chiamata magna e quadrata, di Quirino
tribuno, che si dice morto sotto Adriano, e d'altri
martiri illustri. Fra i quali tutti il figliuolo di S. Fe-
licita primeggiava tanto, che quel cemetero era chia-
mato Praetextati ad S. Januarium, come quello di
Callisto Callisti ad S. Sixtum. 11 riferire e discutere
le testimonianze, onde si traggono queste notizie, ed
il distrigare l'inviluppo delle tante denominazioni di-
verse applicate a questi monumenti nelle età poste-
riori . non è proprio di questo luogo, ma dell' opera
sulla Roma sotterranea, che ha per iscopo di trattare
a pieno siffatte quistioni. Ora basti l'accennare, che
cotesto gruppo delle due chiese col cemetero di Pre-
testato mi parve dover riconoscere in quei ruderi, e in
quei sotterranei, che chiamavamo di S. Sisto. E con-
chiusi con le seguenti parole, che mi giova ripetere
fedelissimamente « Non pretendo io già, che la cripta
» accennata (quella cioè che ho detto essere stata ster-
» rata a piè della scala nel 1850) sia quella stessa
 
Annotationen