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Bullettino di archeologia cristiana — 1.1863

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Nr. 2 (Febbrajo 1863)
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Epitaffio di Flavio Magno insigne oratore
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https://doi.org/10.11588/diglit.17350#0023

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— 15 —

mi (1). Vero è, che siffatto privilegio fu dato ai professori moso grammatico Donato e Mario Vittorino, il dotto fdoso
dell'auditorio ossia ateneo di Costantinopoli; ma o fu fo e professore di eloquenza, la cui conversione al cri
in pari tempo concesso anche a quelli dell'antica Roma, stianesimo mirante Roma, gaudente ecclesia è tanto cele
o fu a loro esteso dopo il 438, dopo cioè, che il codice brata negli scritti di s. Agostino e di s. Girolamo
Teodosiano cominciò ad avere pieno vigore nell'eterna Cotesti professori dell'arte oratoria nella città di Rom;
città. Ed infatti noi conosciamo un professore romano
di eloquenza, che nel principio del secolo VI ebbe la
dignità dalla Teodosiana legge accordata; e se ne leg-
gono i nomi ed i titoli d'onore ne' codici di Marziano
Capella (2). Teodosio il giuniore pubblicando la sua
legge nel 425 designò tosto Elladio e Siriano gram-
matici greci e Teofìlo latino ed altri professori costan-
tinopolitani, perchè fossero i primi ad ottenere i pre-
detti onori; e dalla novella iscrizione ora impariamo,
che il senato romano altrettanto fece in Roma, desi-
gnando FI. Magno retore dell'eterna città, a quo [ex
dignitatis inciperet. Questi fatti , che spettano agli
anni 425 o 438 o poco dopo ci dimostrano, che FI.
Magno dee avere fiorito nella prima metà del secolo
quinto. E veramente a questa età si confanno tutti
gli indizi ed i caratteri del monumento. Il dettato
dell'iscrizione è dello stile medesimo degli elogi del
secolo quinto, de' quali sopratutto il foro Trajano ci
ha restituito un buon numero; la menzione del romano
senato ben corrisponde a quello, eh' è scritto in uno
di questi elogi, senatus amplissimus justu-s arbiter di-
gnitatum (3); la paleografia è del secolo quarto cadente
o della prima metà del quinto; in fine la croce mono-
grammatica è propriamente quella, che altrove ho pro-
vato nel principio del secolo quinto avere in Roma
dominato a preferenza del monogramma costanti-
niano £ (4). I nomi poi Flavius Magnus non potreb-
bero meglio confermare le regole della nomenclatura,
che ho indicato nel precedente bulleltino. 11 cognome
Magnus è preceduto da quel gentilizio, che solo è
ricordato con frequenza nelle memorie sepolcrali di
quest'età; ma fu segnato colle due prime lettere più
a guisa di prenome, che di gentilizio.

Accennata l'età del monumento, vediamo qual
frutto proviene alla storia da questo elogio d'un in-
signe oratore cristiano. Nelle memorie de' vetusti scrit-
tori non trovo notizie d'un FI. Magno oratore, ed
oratore sì stupendo da essere sembrato inimitabile al
secolo suo e solo da paragonare agli antichi. Molti
Magni ci dà l'ultima età dell'impero; e questo cognome
ebbero anche personaggi consolari del quinto e del
sesto secolo; e lo eredarono dai loro antenati Ennodio
e Cassiodoro, scrittori secondo la loro età valentissimi.
Ma niuno di essi mi pare il nostro Magno, che morì
pubblico professore di rettorica nella città di Roma.
Egli si chiama rhetor urbis acternae, come rhetor ed ora-
tor urbis Romae in fronte ai loro libri si intitolarono il fa-

llì Cod. Theod. leg. un. Kb. VI, 21.

(2) V. Jahn nelle Notizie della reale accad. delle scienze di Sassonia,
Classe Fil. istor. anno 1851 p. 351.

(3) V. l'elogio da ine publicato nel Bull, dell'ist. arch. 1852 p. 182.

(4) V. la diss. de titulis Chartaginiensibus nello Spicilegium Sola-
mente del eh. P. Pitra t. IV. p. 532.
 
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