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Bullettino di archeologia cristiana — 1.1863

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No. 7 (Luglio 1863)
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Disegni d'alquanti vasi del mondo muliebre sepolto con Maria moglie di Onorio imperatore
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https://doi.org/10.11588/diglit.17350#0063

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— 55 —

le notizie trasmesseci dai testimoni della scoperta, e Fin qui, tranne i disegni, poco v'è stato di nuovo pe'

com'essi non curarono di notare i monogrammi e i sim- dotti nel mio discorso. Ma prima di chiuderlo dirò qual-

boli o segni di cristianità, di che erano adorni quei che cosa, che mi sembra nuova sul sepolcro di Maria,

vezzi. Anzi neanco alla copia divulgata dal Marini si Esso fu rinvenuto nella chiesa di S. Petronilla presso

dee prestar fede. Imperocché la vera immagine di la basilica Vaticana. Quella chiesa era rotonda, di

quella bulla data in luce dal Mazzucchelli (1) dimo- forma ottangolare: molti ne hanno attribuita la fonda-

stra, che le citate lettere componenti i nomi di Onorio, zione al papa Paolo I ; il Cancellieri però bene ha

Maria, Stilicone, Serena, Eucherio è Termanzia, cioè dimostralo, che Stefano II ne fu l'autore (1). Il libro

di tutta la famiglia di Maria, sono coli' acclamazione pontificale nella vita di Stefano II narra così : fedi

VIVAT1S disposte in modo da formare due monogram- et juxta basilicam beati Vetri apostoli.... in loco qui

ct Mosileos appellatur basilicam in honorem S. Vetro-

mi di questa foggia >-^^-t. La croce poi delineata dal nillae (2). Nella vita di Leone III due volte la chiesa

vSl* di S. Petronilla è chiamata Musileum B. Vetronillae,

Marini sotto quei nomi sta nel centro del monogram- ma il nome di mausoleo non nacque con essa chiesa,

ma, e non è croce nuda, ma anch' essa monogram- imperocché abbiamo già letto che Stefano li la fece

matica , cioè -£ . Forse altri segni di cristianesimo in loco qui Mosileos appellatur. Ora poiché mausoleo

erano segnati in altri arnesi di questo tesoro; ma quelli è appellazione propria de'sepolcri nobilissimi ed augu-

dclla bulla, che soli noi conosciamo, egregiamente stei, e mausoleo fu chiamato il sepolcro di S. Elena,

corrispondono alla cronologia delle fogge della croce, mausoleo quello di S. Costanza, chi non vede , che

di che spesso io ragiono. Il segno aggiunto alle lei- Maria moglie d' Onorio era sepolta in un mausoleo,

tere per effigiare la croce, posto nel centro del mo- quattro secoli più tardi cangialo da Stefano II in chiesa

nogramma e della parola VIVATIS per indicare, che di S. Petronilla? In fatti attorno a S. Pietro non v'era

è simbolo di vita, è quella foggia di croce monogram- altro edificio fuor che questo appellato il mausoleo,

matica, che nella fine del quarto secolo e nell'entrare Ed il mausoleo presso la basilica Vaticana era appunto

del quinto era la più usitata, e doveva poi a poco a il sepolcro dell'imperatore Onorio. Paolo diacono l'ai—

poco cedere il posto alla nuda croce. lesta in chiare parole: corpus ejus (Honorn) juxta b.

Tranne la bulla, nuli'altro rimane del tesoro ri- Vetri apostoli atrium in Mausoleo sepultum est (3).

trovato nel sepolcro di Maria ; e neanco qualche di- E veramente che Stefano II abbia non edificato di

segno di que' tanti vasi e lucerne ed anelli è divul- pianta la chiesa di S. Petronilla, ma dedicato a que-

gato nei libri di antichità. Da questo intenderanno i sfuso il preesistente mausoleo, chiaramente, panni,

lettori perchè tanto rari mi sono sembrati i disegni de' l'accenna il libro pontificale in un passo della vita di
cinque vasi di agata delineali nel codice del marchese Paolo 1, che non si legge al suo luogo nelle edizioni
Raffaelli, e così riconosciuti nel codice Vaticano 3439; di quel libro, ma che ben si leggeva nel codice di
e perchè loro ho dato luogo nel bullettino , benché Marquardo Frehero: in mausoleo... quod praefatus Sle-
non sieno ornati d'immagini, simboli o lettere, che phanus papa... ecclesiam in honorem sanctae Chrisli
mi chiamino ad importanti od erudite disquisizioni, martyris Vetronillae picturae miro decore illustravit(i).
Essi sono senza dubbio i vasi d'agata ricordati dai Stefano 11 adunque nuli'altro fece, che cangiare in
testimoni della scoperta tra quelli della prima casset- chiesa di S. Petronilla il mausoleo, e adornarlo di
ta. Le loro forme sono elegantissime ; non hanno se- sacre pitture. 11 sarcofago dell'imperatore Onorio, al
gno di cristianità, e potranno facilmente sembrare riferire dell'Alfarano, era in altra parte della basilica
più antichi dell' età di Onorio cioè della fine del se- Vaticana; ma non è a nostra notizia, che quel sarco-
colo quarto. La quale opinione è conforme a quella fago avesse iscrizione, e che perciò sia cerio il nome
di Lucio Fauno, del Bosio, del Chifllclio (2), del Can- datogli di tomba d'Onorio. Ad ogni modo quel sar-
cellieri e di altri , che nei vasi, negli ori, e nelle cofago potè essere traslocato, quando il mausoleo di-
gemme rinchiuse dentro il sepolcro di Maria riconob- venne chiesa di S. Petronilla. Che questa sia stata il
bero i doni nuziali fattile da Onorio , e de' quali il vero mausoleo di Onorio, parmi un'evidenza,
poeta Claudiano cantò (3): 11 Bullingcro narra, che nel sarcofago di Maria

........jam mutiera nuptae giaceva anche Termanzia sua sorella divenula pur essa

Praeparat, et pulcros, Mariae sed luce minores, moglie d'Onorio. Ma gli altri testimoni, che sembrano

Elicjit ornatus quidquid venerabili^ olim assai meglio informati, chiaramente attestano nell'urna

Livia, Divorumque nurus gessere superbae. essere stato un corpo solo. Sembrami, che al Bullin-

Coi quali versi il poeta ci insegna, che Maria ebbe gero sia stala cagione d'errore il nome di Termanzia,

in dono da Onorio le preziosità, che erano già state ch'egli solo notò essere stato inciso nella bulla. Laonde
negli scrigni delle precedenti imperatrici.

(1) La Bolla di Maria moglie di Onorio imperatore, che si conserva
museo Trivulzio, Milano 1819. Cf. Carnicci, Vetri p. 74.

(2) Bosio, Roma sott. p. 42; ChifTletius, Anastasis ChUdericiana p. 17

(3) Epithal. Honorii Àug. et Mariae v. IO.

nel (1) Cancellieri 1. c. p. 965.

(2) Lib. font, in Steph. 11. §. LII. ed. Vignoli T. Il p. 124.

(3) Appendix ad Eutrop. lib. Xlll.

(4) V. Cancellieri, 1. c. p. 968.
 
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