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Bandini, Angelo Maria
De obelisco Caesaris Augusti e Campi Martii ruderibus nuper eruto commentarius — Rom, 1750 [Cicognara, 2516]

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https://doi.org/10.11588/diglit.8409#0099

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dell Obelisco di Cesare Aug. Cap.XIII. 73

Ex quo metallo pila in vertice obelisci addita ,
conflata, qualis ejus ejset ufius, quando &
quomodo impofita , & quis aucìor.

Caput xiii.
AUrata pila Plinti testimonio in obelisci ver-
tice imposita fuit. Mutius Oddhts 1 , ( qui-
bus innixus rationibus ignoro ) eam omnino
perforatam fuilTe putat, & umbram partium
superiorum in inferioribus collecìam juxta va-
ria incrementa, alia admiranda ingenii opera
prsesetulissè . Quamvis Plinius, quo hsec me-
tallo conssata esfet , minime declaret , id ti-
men ex ejusdem verbis inferri facile polle cre-
diderim : Apici auratam pilam addidit . Sicut
enim ipse regulas in pavimento inclusas, sereas
fuilTe tradit, asream quoque pilam fuisfe conji-
cere inde posTumus : a;s enim , & cuprum ad
ardua, ac diuturna opera confìcienda pras reli-
quis apta sunt, atque idonea . Ac profecìo ar
gentum majoris impensàe res essèt, & deinde
quod minus natura sua 3 atque insìto albicante
colore rcsisteret, qui in auri indudlione deco-
loratur , ad rem nostram minime facerct. Stam-
num pariter, ac plumbum metalla adeo mol-
lia sunt, ut ex iis conflata pila ventorum viri-
bus minime restitissèt, sed ipso sui pondera
fracta cecidisset. Praeterea adeo fusilia sunt, ut
ignis calorem , qui in auri inductioae requiri-
tur, minime pertulissènt. Ferrum quoque in-
auratur , at non ea , qua cuprum facilitate : at-
que inde ve t li {tate corrumpitur , ut ad itatuas
crformandas sit minus aptum , adeo ut inter re-
liqua metalla ecs , & cuprum ad insigne aliquoi
opus essormanduminaurandumque aptiora sint.
Cum itaque obelisci nostri pilam inauratam_>
fuisse Plinìus affirmet, ex nulla alia materie ,
quam ex cupio , aut aere inaurato conflata fa-
teamur necesse est.

Quomodo vero imposita fuerit ha;c pila1, &
quando : an scilicet ante quam meridiana confì-
ceretur, vel postquam confedlx jam ftierat, ex
allatis Tlinii verbis non constat. Verum si finem
intueamur ; propter quem obelisci vertici eam
Mathematicus addidit, videlicet ut umbra in se-
metipsa colligcretur, & ita colletta in stra-

0) In Pvajfatione libello de Solarihus Horologiis
praemissa Venctiis edito A. mdcxxx.
(2) Auftor eli Salmajìus Exercit. Vlinian. Tom. II.
pag.SH. Veceres in obeliscorum vertice pilas , seti

Di che materia fosse la palla aggiunta in
cima deli'obelisco , qual ne fosse V uso ,
quando, e come accomodata, e chi ne
fosse l'Autore.
Capo XIII.
FI) per la testimonianza di Plinio , pfia
in cima dell' cbelisco una palla indorata^ .
Muzio Oddi pensa ( non si su quali ragioni
app.ggiato ) che quefta sojse tutta sorata , e che
colla ombra delle parti di sopra , raccolte in—3
quelle di sitto, sacejse intendere secondo i varj ac-
creficimenti altre maraviglie piene di eccellente ar-
tifizio . 'Benché da Plinio non fi specifichi di
che metallo sojse compojìa , parmi pero , che ciò
agevolmente fi possa congetturare , considerando le
sue parole : Aggiunse alla cima una palla in-
dorata . Poiché ficcarne egli ci dice , che le rego-
le inclufe nel pavimento erano dì bronzo , cosi e
credibile , che anche dell' ifiejsa materia sojse la_j
palla . Imperocché il bronzo , ed il rame tra i me-
talli sono i più convenienti , e comodi per sorma-
re opere di qualche grandezza , e sortezza. E per
dire il vero V argento , oltre all' ejsere di molto mag-
giore spefa , non produrrebbe un così buon essetto,
sì per la sua natura ddee , sì per lo colore proprio
biancheggiante , che nella indoratura alquanto feo-
lonfce . Lo si.tgno parimente , ed il piombo sono
metalli tanto molli , che una fimil palla satta dì
qnesii , non reggerebbe all' impetuoso sissiare dei
venti ; ma per lo fiejsi sio pefo si siaccherebbe :
oltra , che fono tanto fottoposii a struggerfi , chc^>
non co nporterebbero abbaflanza il suoco necessario
all' artisizio di ricoprire i medesiini calla soglia—»
dell' oro . Il serro s'indora , quantunque non così
bene come il rame ; ma "e materia pik corruttibi-
le , e riesee inutile a sonderfi, e a gittarfi nelle sorme;
di maniera che tra tutti i metalli il rame , e il bron-
zo sono i più comodi, e atti per sare opere gran-
di, le quali e si sirmino al getto, e s'indorino.
Dicendo adunque Plinio , che la palla dell' obe-
lifco di Campo Marzo era indorata , non fi può
penfare , che sojse di altra materia compofìa, che
ài rame, ovvero di bronzo indorato.
Come poi sijse accomodata quesia palla 1, c_j>
quando ; si avanti 0 dopo che sojse tirata la meri-
diana , non fi dice da Plinio . Considerando però
il sine, per cui su alla cima dell' ohelifio aggiun-
ta , cioè perche si raccogliere l' ombra in si me-
defima , acciocché così raccolta , cadejse sui satto
latìrico più diftinta e determinata , credo che deva
J K dirfi,
sphsras imponere consuevissp ; quomodo vero umbra in
vertice nostri obelisci colligeretur , idem explicat Tom. I.
cit. op. pag. 641-
 
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