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Bandini, Angelo Maria
De obelisco Caesaris Augusti e Campi Martii ruderibus nuper eruto commentarius — Rom, 1750 [Cicognara, 2516]

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https://doi.org/10.11588/diglit.8409#0198

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( LVI )

di un orologio , o di una fola linea, meridiani.
Nelle ultime mie lettere allo III. Sig. Miri-
noni mi dichiarai già dalla parte di quei , che
dicono, ejjèr quejìo fervito per ufo di una meri-
diana piuttosio , che di un Orologio. Godo e foni'
mamente godo , che del mede/tino sentimento sia
un sì grand' uomo . E in vero di qran forza fi e,
quel che foggiunge ancora il Tichone di Vienna,
cioè che in nessun luogo fi faccia menzione di ore,
le quali giammai in una meridiana , ma bensì
fpejfo in un orologio , fi sarebbero dovute citare.
Bruma; confectse die , sexta hora. E' chia-
ro dal notijjìmo Epigramma ( lib. iv. epigr.vm.)
del graziofo Marziale , che V ora fefta corrispon-
deva al mezzo giorno : lo che attejla ancora Celio
Rodigino ( leti, aritiq. lib.xn. cap. ix.) Per
la qual cofa poco vi manca , che io non dica efi
ser geometricamente certo , che il lajìrico di pie-
tra satto a pie dell' Obelifco , sojse di tale lun-
ghezza , quanta fe ne richiedeva per ricevere la
ombra meridiana » nella fejla ora del giorno del
Soljìizio invernale, cioè la più lunga di tutte le
altre .
Singulis diebus decresceret, ac rursus au-
gesceret . Assai bene, e con eleganza quejìo,può
dirfi di una meridiana , dove insatti fcema, e crefce
V ombra in ciafcun mefe : al contrario poi negli oro-
logj ; poiché in essi non accade ciò in ciafcuno-j
ora ?
Pilam addidit . Quefta palla era di un in-
sinito ufo alla meridiana, non ad un orologio, poi-
che lo aver ebbe anzi consufo , coprendo piuttofio,
che indicando le ore intere . Ma Dio buono ! Qual
piazza mai, quale ansiteatro farebbe flato abba-
jlanza capace , ed ejìeso per comprendere un oro-
logio sì fmisurato , e per additare le ore in un pia-
no fi vaflo ? Al contrario poi tutto quefìo mirabi-
le ufo, di conoscere , le ombre del Sole , le gran-
dezze dei giorni, e delle notti , il lajìrico di pie-
tra proporzionato all' altezza dell' Obelisco, e al
quale fojse uguale V ombra nel giorno del Soljìi-
zio d' inverno nella fejìa ora , cioè nel mezzo
giorno , e a poco a poco per le regole, che
vi sono incastrate di rame, in ciascun gior-
no , non in ciafcuna ora , andarle fcemando,
e di nuovo crescendo , cosa degna di esser
conosciuta , e di un abondante ingegno ; la
palla inoltre dorata pojìa fopra all' Obelifco, nella
di cui fommita la ombra fi raccogliejse in fe me-
defima, mentre la punta gettava le altre in gran
dijìanza , tutte quesie cose dico quanto bene fi
pojsono adattare ad una meridiana ?
Sojìiene benijsimo il Sig. Marinoni , che le
parole mirabilem usum convenire non pojsno ad
un orologio già cognito in Roma molto tempo avan-
ti V età di Augusto . Delle meridiane poi pri-

hic fuerit dicatus Obeliscus .
In ultimis meis ai 111. Marinonium datis, jatn
me prò meridiana potius , quam prò horolo-
gio declaravi. Gaudeo , & impense gaudeo ,
tanti viri eandem esse sententiam . Maximi om-
nino est momenti, quod & urget Tycho Vien-
nensis , nullibi fieri mentionem horarum . Ha;
in meridiana nunquam , in horologio sa;pe ci-
tari debuilsent .
'Bruma consetta die, sexta hora. Ex notili! -
mo ilio lepidistimi Martialis epigr. vili. Iib.
iv. clarum est, horam sex'am respondere meri-
diei, quod & Casi. Rhodig. ledi, antiq. lib.xi r.
cap. ix. testatur . Quod parum abest , quin geo-
metrica; dicam certitudinis argumentum , ad
pedem Obelisci stratum lapidem , eo usquo
luisse exporre<fr.um,donec umbram meridianam,
hoc est sexta hora , bruma; confeétae die , hoc
est omnium longissimam caperet.
Singulis diebus decrefceret, ac rurfus auqefceret .
Recte & perquam eleganter in meridiana , ubi
umbra revera lingulis mensibus decrescit , ac '
rursus augetur: e contra pessime in horologiis ,
non enim tunc singulis horis ?
Pilam addidit. Haec meridiana; infinito usui
erat : Horologium turbabat potius , tegendo
nempe integras horas , non indicando . Et bo-
na; Urani*! Quod forum, quod amphitheatrum
capax satis , & vastum capiendo tam immenlo
horologio , & monstrandis immensa planine
horis , fuistèt ? E contra omnis hic mirabilis
usus , deprehendenda; Solis umbra; ; dierum ac
nocìium magnitudinesjstratus lapis ad Obelisci
magnitudinem , cui par fieret umbra bruma;
confedbe die sexta hora, hoc est meridie,paula-
timqneper regulas , qua slint ex are indù sa, fingulis
diebus non horis , decrefceret, ac rurfus augefce-
ret, digna cognitu res , & ingenio sacundo ; porro
apici aurata pila addita, cujus vertice umbra
colligeretur in semetipsa , alias enormiter jacu-
lante apice , ha;c dico omnia quam bene qua-
drant in meridiana ?

Optime & urget Marinonius, in horologium,
diu ante Augusti aerum notum Roma; , vocem
mirabilem usum vix quadrare . Ast meridiana ,
ante hanc Augufti , nulla in Urbe ; non igitur
jure
 
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